Una splendida serata senza pioggia ha permesso lo svolgimento della festa di Santa Lucia che per la prima volta, a Sciacca, ha visto la distribuzione della tradizionale cuccìa in una location inusuale: alla Scalunata della Chiazza (dalla Mugnaia) e davanti alla Torre campanaria nel quartiere di San Michele.

Cuccìa per tutti e per tutti i gusti: semplice, con ricotta , con crema, con vaniglia e cannella, con cioccolato, con diavoline colorate. I docenti e gli allievi dell’IISS “Amato Vetrano ” in campo con le loro postazioni, insieme a produttori locali di miele , olio extravergine e marmellate. Pronti a fare degustare ai tantissimi visitatori accorsi alla Scalunata vin brulé, spremute freschissime di arancia, per accompagnare bruschette e buccellati. 

Nei locali della “Mugnaia” c’è un’atmosfera festosa e di febbrile preparazione dell’evento che potrà far conoscere a un pubblico più vasto questa bella realtà imprenditoriale creata da Davide e Caterina. Vassoi pieni di cocottine pronte per la degustazione.

La scalinata che dalla chiazza scende sulla via Molinari è gremita di gente curiosa e in festa. Questo angolo di città viene valorizzato, attraverso lo svolgimento qui dell’evento in onore di Santa Lucia come voluto dall’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Lions Club Sciacca Terme, la pasticceria Pierrot, la agrumi Daino, la Campo D’Oro, il Gambero rosa di Sciacca e dal Museo Diffuso dei 5 sensi, la cui mission è proprio questa: quella di far riscoprire angoli e zone della città sia a noi stessi saccensi che ai visitatori che vengono da fuori.

Spazio anche alla narrazione della storia di santa Lucia per i bambini, all’interno del locale della Mugnaia con Giusy Caracausi, Valentina Termine e Annalisa Crapanzano.

Le manifestazioni natalizie proposte in sinergia da Comune e Associazioni non lascia fuori nessuno. Eccoci quindi nel quartiere di San Michele, dove un altro gazebo con distribuzione di cuccìa, vino caldo e spremute di arance è pronto per chi si reca a vedere i presepi allestiti all’interno della Torre campanaria.

Insomma, chi vuole rimanere in casa in pantofole e plaid sulle ginocchia, ci rimanga. Noi preferiamo vivere la città e gli eventi che vengono proposti. L’importante che non diciate poi che “a Sciacca un si fa nenti!”