Quale Natale può esser più bello se non quello trascorso in famiglia? Natale è famiglia, come nel presepe Gesù tra Maria e Giuseppe. Proprio per questa ragione, oggi non possiamo fare a meno di pensare a tanti che la famiglia non ce l’hanno più, pur nell’atmosfera festosa dei preparativi. E adesso, miei cari amici, che le nostre famiglie si sono, per così dire, ristrette da un lato, per la mancanza dei nostri genitori e allargate, dall’altra, per la presenza dei nostri nipoti, viviamo questi giorni di Natale con la consapevolezza di godere di queste ore di serenità e di essere fortunati, nella normalità della nostra vita.

Fino a quando noi ci saremo, ad ospitare tutti in casa nostra per celebrare il Natale, a pensare a fare la spesa e cucinare per ore ed ore, a mettere sottosopra i nostri appartamenti per fare spazio alla grande tavola apparecchiata, facciamolo. E quando qualche acciacco non ci permetterà più di fare tutto questo, allora passeremo il testimone ai nostri figli. In questi martoriati ultimi anni, in cui abbiamo dovuto affrontare pericoli inaspettati come la pandemia e la guerra in Europa, abbiamo riflettuto sui veri valori della vita. Abbiamo rivalutato quegli elementi di normalità che ci sembravano scontati ma che scontati, oggi come oggi, non sono affatto.

Con il presepe luccicante di lucine colorate e l’albero di Natale acceso. Una tavola intorno a cui saranno seduti i nostri cari, una tavola imbandita non di lustrini e porcellane, ma del sorriso dei nostri figli e nipoti. Non con portate elaborate ed esotiche o gourmet, ma con i prodotti buoni e genuini della nostra terra, meravigliosa terra illuminata dal sole e dai colori non di un inverno patinato con la neve, ma con un cielo e un mare azzurri e sereni. Un vero paradiso dove regna la pace, il dono più bello. 

Un Natale normale, ma fantasticamente normale!

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