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Gli ospedali di Sciacca e Ribera sembrano viaggiare ormai su due distinti binari nei confronti della Regione, con il sindaco di Ribera che partecipa a entrambi i tavoli di discussione (come è giusto che sia) al contrario di quello di Sciacca. Chissà se il nuovo Assessore Regionale alla Sanità, Giovanna Volo, e di cui peraltro in giro si parla bene, sia conoscenza del fatto che in realtà non si tratta di due distinti ospedali, ma di un’unica realtà ospedaliera “riunita” ai sensi della normativa nazionale sulla riorganizzazione della Sanità del 2019. Presumiamo che lo sappia, ma non ci meraviglierebbe affatto il contrario, visto che ci si muove confusamente come se non lo fossero o come se si volesse che non lo fossero più.
Ma andiamo con ordine. Oggi si è svolta in assessorato a Palermo l’attesa riunione sulla problematica della sanità ospedaliera nel distretto sanitario di Sciacca, che era stata richiesta al nuovo assessore della giunta Schifani da parte del sindaco di Sciacca, Fabio Termine, nel suo ruolo di capofila dei sindaci dei comuni del distretto, dopo l’esito della conferenza dei sindaci svoltasi sull’argomento nello scorso mese di dicembre a Sciacca e convocata dallo stesso Fabio Termine dopo che il Comitato Civico Sanità lo aveva formalmente ed espressamente invitato a farlo. Solo pochi giorni addietro nel corso della conferenza stampa il sindaco di Sciacca aveva confermato la sua volontà di coinvolgere anche il consiglio comunale.
Questa riunione odierna segue un’altra riunione svoltasi in assessorato, che era stata invece dedicata alla trattazione della richiesta perorata dalla comunità riberese di riconoscere al presidio ospedaliero del Fratelli Parlapiano la qualifica di “ospedale di zona disagiata” oppure di “ospedale sede di pronto soccorso”, con tutte le conseguenti funzioni di servizi e unita a supporto che tali qualifiche necessariamente comportano. E’ trapelato inoltre, informalmente, che negli ultimissimi giorni sia il commissario regionale della Nuova D.C. Totò Cuffaro che il capogruppo all’ARS Carmelo Pace avrebbero avuto modo di interloquire in assessorato regionale della Sanità sempre a proposito del presidio ospedaliero di Ribera.
Oggi a Palermo erano presenti i sindaci di Sciacca, Santa Margherita Belice, Montevago, Sambuca, Ribera, Menfi, Burgio e Lucca Sicula.
Dopo mesi e mesi, o più, che la gravissima problematica tiene banco sulla stampa, nell’opinione pubblica e in politica, ci si è presentati dinanzi al nuovo assessore alla Sanità senza un minimo di documento scritto, che apertamente e analiticamente mettesse nero su bianco tutte le gravissime problematiche, punto su punto, degli “Ospedali Riuniti di Sciacca e Ribera”. E organicamente ne prospettasse tutte le possibili soluzioni. Incredibile, ma vero.
Ci si è quindi affidati alle “parole”, senza una visione complessiva d’insieme e senza una strategia comune, andando inevitabilmente in ordine sparso.
E sull’argomento la più preparata non poteva che essere l’On.le Margherita la Rocca Ruvolo, presente all’incontro come sindaco di Montevago, ma che tante cose le conosce essendo stata fino a poche settimane addietro Presidente della Commissione Sanità dell’ARS.
Nel resoconto che l’On.le La Rocca ha fatto a ServireSciacca e ad altri organi di stampa la sua valutazione della riunione è comunque positiva, ne prendiamo atto con piacere e lo comprendiamo anche, perché finalmente c’è stata la possibilità di discutere sull’argomento con un nuovo e attento interlocutore nella carica di assessore e (lo aggiungiamo noi) perché è stato possibile esternare alcuni importanti aspetti della problematica sanitaria senza il “filtro” rappresentato dalla presenza del discusso commissario straordinario dell’ASP, dr. Mario Zappia. Il quale, peraltro, martedì prossimo sarà in assessorato a Palermo insieme all’on.le Carmelo Pace per perorare la richiesta della comunità riberese di riottenere un Pronto Soccorso a piena funzionalità, con annessi e connessi; non appena l’ha saputo, l’on.le Margherita La Rocca ha giustamente richiesto di partecipare anche lei all’incontro, come espressione della deputazione territoriale.
Ritorniamo all’incontro odierno con i sindaci. Tra le problematiche esposte da Margherita La Rocca, ci sono il mancato svolgimento dei concorsi per dotare le diverse unità operative di primari che siano titolari effettivi, la mancata istituzione di unità divisionali come l’oncologia, la mancata apertura dell’unità complessa di neurologia che impedisce l’attivazione della Stroke Unit, la mancanza a Sciacca di in direttore sanitario di presidio titolare, la mancata attivazione di medicina interna no covid a Ribera per alleggerire la Medicina interna di Sciacca.
In mancanza di un documento appositamente preparato per l’occasione e anche per la conoscenza tante volte parziale che i sindaci possono avere di un problema, sia pur importante come quello sanitario, alcuni aspetti non secondari della questione ospedaliera del distretto di Sciacca sono rimasti tuttavia inespressi e non rappresentati all’assessore Volo.
Devono essersene resi conto gli stessi sindaci, se è vero come è vero che hanno preannunciato all’assessore regionale un proprio documento scritto sulla questione, rimediando comunque una figura non certo bella e lasciando magari la sensazione nell’interlocutore istituzionale di una spinta motivazionale da parte dei sindaci del distretto inferiore a quella che invece la situazione richiederebbe.
Nessuno infine prende in considerazione o ha il coraggio di dire quello che, secondo la nostra modesta opinione, potrebbe essere il rischio più rilevante… e cioè che, andando avanti di questo passo e su questo doppio binario scollegato, il distretto di Sciacca finisca alla fine con il ritrovarsi, sulla base delle attuali previsioni normative, due ospedali di base magari anche un po’ squinternati (doppioni a 20 chilometri l’uno dall’altro), invece di un unico ospedale DEA di primo livello articolato su due presidi (ad oggi squinternato, ma sicuramente migliorabile sotto l’effetto di un’azione territoriale forte, comune e sinergica).
Il far passare il sindaco Temine e la sua giunta come dilettanti allo sbaraglio è stucchevole.