Anno dopo anno si consolida incredibilmente la tradizione del presepe vivente, un’usanza molto antica che risale al lontano 1223 quando San Francesco d’Assisi lo realizza a Greccio, un piccolo borgo medievale laziale.

In Sicilia, questa tradizione è molto sentita e costituisce una calamita in grado di attrare migliaia di visitatori. In ogni provincia siciliana, sono state tante le proposte e tutte hanno avuto una buona partecipazione di pubblico. Ciascun presepe vivente messo in scena si contraddistingue per qualcosa che lo rende unico, diverso da ogni altro e meritevole di una visita. Molti paesi hanno già trovato la loro identità e grotte, colline, vicoli, castelli, borghi medievali e (novità assoluta di quest’anno) perfino i templi diventano palcoscenici.

Unico nel suo genere è invece il Presepe d’InCanto di Petralia Soprana. Non si tratta di un presepe vivente ma viene definito come un’installazione artistica immersiva in grado di narrare la Natività in modo del tutto innovativo e tecnologico. Una sorta di cammino virtuale verso la grotta che stimola alla riflessione.

Un caso a sé è stata invece la grande partecipazione popolare nella Città Presepe di Caltabellotta, in cui il primo giorno dell’evento (26 Dicembre 2022) sono arrivati 8.000 visitatori che hanno mandato in crisi la macchina organizzativa. Anche il giorno dell’Epifania, alcune nostre lettrici e alcuni nostri lettori ci hanno segnalato attese nonostante l’acquisto on line e alcuni disservizi legati inevitabilmente all’ondata travolgente di visitatori.

Stiamo finalmente superando il binomio sole-mare?

Dal un lato queste presenze impongono analisi, riflessioni e non possono essere ignorate proprio in virtù del fatto che da sempre in Sicilia si è scommesso sul binomio sole-mare. Dall’altro lato bisogna anche chiedersi perché in un mondo globalizzato e digitalizzato come il nostro, si senta il bisogno di riscoprire il ritmo lento della vita, delle tradizioni semplici di un tempo e degli antichi mestieri. E come se ci piacesse essere catapultati indietro nel tempo ed essere anche noi protagonisti di quadri viventi in cornici spesso uniche.

La chiave di lettura, come già detto sopra, sembrerebbe essere quella che ogni paese valorizzi le proprie peculiarità territoriali. Ma non solo… Noi di SevireSciacca ci stiamo molto battendo su questo tema perché ci viene difficile o meglio non possiamo proprio accettare che in un paese di artigiani e creativi non ci possano essere proposte degne di destare stupore al pari di tutti gli esempi citati e non.

Contestualmente all’offerta dei presepi viventi, l’iniziativa di “Natale alla Marina” a Sciacca, è stata una stimolante novità e sopratutto ha cambiato la nostra prospettiva di vedere le cose. Seppur appena ideata, potrebbe creare una base da cui partire per strutturarla maggiormente e portarla ad un livello alto. In vista anche della conclusione dei lavori alla Banchina riva Nord, tra la Chiesa di San Pietro e Gaie di Garaffe questa manifestazione nei prossimi anni potrebbe diventare il nostro fiore all’occhiello durante il periodo natalizio. Sarebbe inverosimile pensare lungo l’itinerario ad alberi di Natale in cartapesta, installazioni di ceramica, la Natività all’interno delle Grotte del caricatore eBabbo Natale o la Befana che arrivino dal mare?

Perché bisogna partire dal Natale alla Marina?

È stato accolto favorevolmente dal pubblico perché ha esaltato ciò che ci appartiene, ovvero il mare. E lo ha fatto anche grazie al poeta del mare, il saccense Vincenzo Licata, il quale ha dato voce al rapporto tra Sciacca e il suo mare:

“T’amu pirchì si bedda, Sciacca mia, | pi ssa luci chi manna lu to’ mari. | Pirchì mi rigalasti la puisia | ccu lutravaghiu di sti marinari”.

Per Sciacca, il legame con il mare è tutto, è indissolubile. Il mare èturismo ma soprattutto pesca. Sempre il mare, ci regala il suo oro: l’apotropaico corallo. Sempre il mare ci parla di antichi popoli che con Sciacca hanno commerciato e ci racconta grandi storie di incontri e scontri. Il mare, il porto, i vicoli, i caricatori, i cortili, le Chiese ed il centro storico come setting naturali e luoghi in cui potersi immergere nella meravigliosa atmosfera natalizia in maniera autentica!

Di FILENA RIZZUTO

Sono esperta in comunicazione internazionale e mi occupo di ospitalità di lusso.In questi anni ho capito che in vacanza la vera ricchezza è scoprire le cose semplici e genuine del paese in cui si è ospiti. Per questo adoro condividere le tradizioni, la bellezza e il buon cibo e racconto piccole storie che fanno grande la nostra storia, provando a stuzzicare il piacere della scoperta di Sciacca e delle "cose" di Sicilia.

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