Palazzo San Giacomo di Tagliavia si svela piano piano alla città.
Non si può fare a meno di notare che recentemente, il volto della nostra città ed in particolare, del nostro centro storico medievale, sta cambiando. I diversi bonus edilizi sono stati sia una grande opportunità per ristrutturare gli edifici condominiali sia per preservare la bellezza di alcuni palazzi storici di Sciacca che testimoniano fasti di antiche famiglie nobiliari che hanno segnato una storia peculiare che non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo dimenticare.
Mentre alcune residenze si sono già rifatte il look e sono tornate agli antichi splendori del passato, altre sono ancora interessate dai lavori di restauro come la facciata Nord del Palazzo Tagliavia di San Giacomo, quella su Piazza Saverio Friscia.
Si tratta di uno dei palazzi nobiliari più interessanti dal punto di vista storico, architettonico e decorativo. Per questo siamo in trepidante attesa in quanto innegabilmente rappresenterà un bellissimo biglietto da visita sull’ingresso est della città.
Nonostante siamo consapevoli che il progetto di restauro non sia ancora concluso, non riusciamo a resistere e rubiamo alcuni scatti perché come si suol dire: “l’attesa del piacere è essa stessa il piacere”!
Condividiamo soltanto alcuni dettagli della facciata, da notare in bella vista lo stemma della famiglia: la palma fruttifera sfoggia al centro di due rosoni in stile neogotico.
Finalmente dopo tanto spreco di bellezza, decenni di incuria e degrado, denunciati anche dalla sezione Italia Nostra, il fronte Nord sulla Piazza Friscia, ristrutturato circa 200 anni fa, ritornerà a brevissimo all’antico splendore di un tempo mostrando la sua bellezza sotto una nuova luce.
Successivamente sarà il turno della facciata Est su Via Giuseppe Licata, quella lato monte, decorata con 2 grandi stemmi, uno dei quali molto rovinato. Il nostro augurio è che sulla scia di questo entusiasmo altri privati, talvolta tanti ereditieri possano essere sollecitati a fare altrettanto.
Condivido le considerazioni dell’autrice dell’articolo, Filena Rizzuto. Per essere competitivi occorre lavorare su tanti fronti, uno di questi è la riqualificazione e ristrutturazione di beni che sono testimonianze del passato. Spero che i proprietari di cortili, di androni e corti di palazzi storici decidano di curare e rendere fruibili tali spazi.
Auguriamoci che sia un vero “restauro conservativo”, con il quale siano evidenziati i valori di antichità, artisticità e storicità, lasciando la patina del tempo in assoluta evidenza. In caso contrario, se si trattasse di una falsificazione dei detti valori, si reitererebbe lo scempio culturale perpetrato sullo Steripinto.
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