Carnevale o “Cannalivari” costituisce la principale festa sciacchitana fatta dal popolo per il popolo.

Quest’antica tradizione popolare ha un po’ sempre rappresentato l’anima più autentica di Sciacca, che per l’occasione si trasforma nel più perfetto e scenografico palcoscenico di un teatro di strada, che ti fa respirare aria di festa in ogni suo angolo. Una celebrazione collettiva, coinvolgente e contagiosa, frutto dell’innata passione del popolo saccense che ha il divertimento nel suo dna e della insuperabile maestria degli artigiani della cartapesta che, mettendoci il cuore oltre che il tempo, inscenano un vero e proprio spettacolo con i loro carri allegorici, rendendo l’evento autentico, irripetibile e “scialusu ”!

Grazie a tutto ciò questa festa è tra le più espressive e rappresentative della Sicilia, tant’è che è stata inserita nel 2018 nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione (REIS – Libro delle Celebrazioni, delle Feste e delle Pratiche Rituali, N. Prog. 207), avviandosi verso il prestigioso riconoscimento Unesco dei Carnevali storici d’Italia.

La sua preparazione e organizzazione implica tanto duro lavoro, per mesi e mesi, grande sacrificio e anche un pizzico di follia. Carristi, modellatori e decoratori vogliono stupire spettatori e competitori realizzando carri maestosi con personaggi dotati di effetti, luci e movimenti speciali; coreografi e ballerini si esibiscono in danze sempre più elaborate; i costumisti e le sarte si esprimono con costumi ricercati ed originali; copionisti e musicisti lavorano affinché il ritmo della festa sia prorompente, assicurando una parentesi di spensieratezza nel periodo meteorologicamente più pazzo dell’anno; e poi i tanti appassionati, che contribuiscono al successo della festa con maschere, canti e balli.

Tuttavia, la storia del carnevale di Sciacca è anche lunga e travagliata, contrassegnata da periodi molto luminosi e da altri un po’ più in sordina. In particolare, gli ultimi due anni sono stati proprio bui a causa dello stop dovuto alla pandemia e per al verificarsi di un tragico evento luttuoso, che ha costretto tutti a ripensare gli aspetti della manifestazione legati alla sicurezza. Allo stato attuale, è ormai evidente e scontato che il Carnevale non si potrà celebrare nella tradizionale data canonica. Ma non si sa ancora se e quando ci sarà.

Da parte del Sindaco si è ipotizzato uno slittamento, ed è stato indicato il mese di maggio come possibile periodo di svolgimento. Da settimane si rincorrono notizie di incontri tra l’amministrazione ed i carristi, con relative prese di posizione più o meno ufficiali. È innegabile che ci sono tante difficoltà da affrontare in termini innanzitutto economici e poi logistici e di sicurezza.

A nostro avviso, le considerazioni da fare non riguardano esclusivamente il dibattito sulla data, il punto cruciale dovrebbe essere quello di come rilanciare davvero una manifestazione che deve innanzitutto scrollarsi di dosso l’immagine di una festa paesana mangiasoldi.

Si tratta di stabilire la metodologia, l’approccio e la visione. Il 2023 potrebbe e dovrebbe rappresentare in realtà l’anno zero, l’anno in cui ripensare a 360° tutti gli aspetti per elevare l’evento attraverso una campagna di marketing ad hoc ed una promozione vincente, fatta con largo anticipo, che individui il giusto segmento di visitatori da ospitare in città.

Fondamentale appare garantirne la fruizione ad un pubblico che si goda lo spettacolo in tutta sicurezza, offrire ai visitatori una serie di servizi efficienti, rimodulare gli orari di svolgimento, privilegiare ogni aspetto che possa riguardare la qualità di carri, inni, copioni, gruppi e maschere, affidarne la responsabilità ad un direttore artistico di livello. Vitale è poi creare le condizioni affinché gli addetti ai lavori siano finalmente messi nelle condizioni di lavorare bene.

Infine, occorre saper valutare bene e senza ipocrisie tutte le effettive ripercussioni economiche della festa, insieme all’aspetto artistico e dello scialo. Quanto e come ci guadagna effettivamente la città nel suo complesso? Non solo gli ambulanti, non solo i proprietari dei bar, ma l’intera città.

Si tratterebbe insomma di fare una sorta di “allenamento”, per arrivare in perfetta forma e carichi al massimo per la prossima edizione del 2024.

Stabilito il “come”, veniamo dunque al “quando”. L’edizione primaverile di maggio lascia francamente perplessi per svariate motivazioni: in primis è il periodo peggiore con riferimento alla scuola, poi per il turismo e non in ultimo per il meteo: anche se se lo scorso anno le temperature sono state sopra la media, non sono comunque mancate le piogge.

Per il mondo della scuola, il mese di maggio è il periodo finale, quello delle interrogazioni e della chiusura dei programmi, nel caso dei maturandi e degli studenti di terza media si ci prepara per gli esami di giugno. Un periodo, insomma, nel quale sono quasi impossibili due giorni di vacanza.

Dal punto di vista turistico, a livello regionale a maggio sono diversi gli eventi e le feste religiose che attraggono sia visitatori locali che anche turisti, alcuni dei quali potrebbero accavallarsi con il carnevale saccense:

• 9-10 Maggio – Festa dei Santi Alfio, Filadelfio e Cirino, molto sentita nella Sicilia orientale.

• 13 Maggio – Festa della Madonna dell’Udienza a Sambuca.

• 19-21 Maggio – L’infiorata di Noto, evento storico che si inserisce nell’ambito della Primavera Barocca.

• Maggio-Giugno – Rappresentazioni Classiche Siracusa.

• 20-28 Maggio – Settimana delle Cultura a Palermo – eventi, mostre, spettacoli teatrali, incontri culturali, visite guidate e concerti.

• 20-28 Maggio – Festival internazionale degli Aquiloni a San Vito lo Capo.

• Maggio – Cantine Aperte in Sicilia.

In conclusione, alla luce delle riflessioni fin qui fatte, se il Carnevale di Sciacca 2023 si farà e in data a questo punto necessariamente posticipata, invece di un’edizione primaverile non sarebbe più opportuno prendere in considerare un’edizione estiva?

Preso atto che ad oggi il bando non è ancora stato pubblicato, il mese di giugno, ossia il primo mese dell’estate, il mese del sole, in cui le presenze turistiche potrebbero così crescere, permetterebbe agli organizzatori e a tutti gli addetti ai lavori di operare più serenamente alla preparazione di un’edizione che avrebbe anche una funzione sperimentale e di “allenamento” di preparazione ad un Carnevale 2024 “seriamente” ripensato nei suoi stessi presupposti.

Un’edizione estiva che potrebbe fare da traino speciale ad una estate saccense in grande stile.

Di FILENA RIZZUTO

Sono esperta in comunicazione internazionale e mi occupo di ospitalità di lusso.In questi anni ho capito che in vacanza la vera ricchezza è scoprire le cose semplici e genuine del paese in cui si è ospiti. Per questo adoro condividere le tradizioni, la bellezza e il buon cibo e racconto piccole storie che fanno grande la nostra storia, provando a stuzzicare il piacere della scoperta di Sciacca e delle "cose" di Sicilia.

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