Le opere di un maestro ceramista di Sciacca, Gaspare Carlino, si conquistano una loro prestigiosa e perenne collocazione all’interno del museo storico nazionale dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo, in provincia di Torino, considerato uno dei più importanti d’Europa per il ricco patrimonio di uniformi, copricapi e sculture, che descrivono tre secoli di storia italiana.
Il sindaco Fabio Termine e il vicesindaco e assessore alle Attività Istituzionali Gianluca Fisco hanno inviato una lettera di compiacimento e gratitudine al direttore del Museo, il tenente colonnello Paolo Caratori Tontini, per aver dato dignità alle maioliche del maestro ceramista, scomparso nel 1998.
Ecco il contenuto della lettera:
“Abbiamo appreso dal ceramista Antonino Carlino che il Museo dell’Arma di Cavalleria ha allestito delle vetrine contenenti le opere del padre, il maestro ceramista Gaspare Carlino. Sono trenta statuette, plasmate nel lontano 1958 con tanta ammirevole perizia, cura di ogni singolo dettaglio, studio storico, originalità, nella nobile e antica arte della ceramica di Sciacca. Maioliche che restituiscono immediatamente il fascino, la ricchezza e la reale riproduzione delle uniformi di trenta reggimenti di cavalleria.
Sapere che le opere di un nostro concittadino, di un saccense, di un valente interprete di un’arte che pone Sciacca tra le principali città della ceramica in Italia di antica tradizione, si siano conquistate un proprio perenne spazio all’interno di una così prestigiosa istituzione nazionale, come il Museo dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo, con tanto di riferimenti biografici e fotografici del loro autore, ci rende orgogliosi come rappresentanti istituzionali della Città di Sciacca e come concittadini di Gaspare Carlino, esponente di una generazione di grandi maestri ceramisti che ha lasciato il segno, esportando il nome della città, e la sua arte, in tutto il mondo.
Un importante riconoscimento per l’artista, che ci ha lasciati nel 1998, e per la ceramica di Sciacca che prosegue la sua lunga e gloriosa storia con tanti altri valenti interpreti, saliti sulle spalle di chi li ha preceduti, ognuno con la propria identità”.