
Riceviamo da Alessandro Capurro, presidente dell’associazione ONLUS “Orazio Capurro – Amore per la vita”, il seguente contributo al dibattito sulla questione della sanità ospedaliera nel nostro territorio, che con vero piacere pubblichiamo:
UNA COMUNITÀ (CIVILE E POLITICA) CHE HA CONSAPEVOLEZZA CHE LE COSE NON VANNO BENE, MA CHE HA PAURA DI CHIEDERE CIÒ CHE SERVE.
Vorrei esprimere il mio punto di vista in riferimento alla questione Ospedale di Sciacca, alla luce anche del consiglio comunale di ieri dedicato proprio alla tematica Ospedale.
Se la comunità di Sciacca sulla questione Ospedale non ha il coraggio di lanciare proposte lungimiranti e di avanzare richieste con forza ed anche con un pizzico di orgoglio difficilmente otterrà risposte e provvedimenti tali da restituire al nostro Ospedale la dignità che merita.
Se si vuole avviare un percorso a lungo termine da un punto si deve partire. Se questo momento non arriva mai allora nessuno si dovrebbe lamentare.
Se si vuole raggiungere un obiettivo che davvero blindi e riscatti il nostro Ospedale occorre fare sul serio e mirare in alto: dobbiamo chiedere che ritorni Azienda Ospedaliera con una propria autonomia economico-finanziaria ed amministrativo-organizzativa.
Dobbiamo avere il coraggio di essere ambiziosi.
Dobbiamo chiederlo chiaramente e tutti insieme.
Nel nostro Ospedale fa ricerca attraverso la Banca del Cordone Ombelicale, una realtà prestigiosa e di alto rilievo.
Ne esistono pochissime in tutto il mondo, la nostra è la prima in Europa e la seconda in tutto il mondo dopo quella di New York.
Sarebbe sufficiente rivedere la legge regionale n. 5 del 2009 di riordino dell’assetto sanitario regionale che prevede le aziende ospedaliere solo nelle città metropolitane aggiungendo “anche negli ospedali dotati di Banca del Sangue Cordonale in cui si svolge attività di ricerca”.
Solo il nostro Ospedale ha questa specificità che ci differenzia da tutti gli altri.
La legge regionale di riordino si rivede solitamente ogni 15 anni quindi comprendiamo tutti bene che da 2009 ad oggi i tempi sono maturi.
Visti i risultati scadenti ottenuti da quando è entrata in vigore quella legge che ha causato la soppressione della nostra azienda ospedaliera penso che sia il caso di chiederne una rivisitazione.
Chiedo agli amici di Ribera e dell’hinterland di essere al fianco di Sciacca in questo percorso.
A questo si potrebbe aggiungere e collegare anche lo stabilimento termale che potrebbe essere utilizzato come un vero e proprio reparto ospedaliero per la cura delle malattie dell’apparato respiratorio e della pelle.
Tutti ricordiamo i risultati brillanti raggiunti dal nostro Ospedale quando era Azienda Ospedaliera.
Essere Azienda Ospedaliera significherebbe avere un direttore generale presente in Ospedale, vicino al nostro territorio, capace di ascoltarne le necessità e soddisfarle.
Questa ASP con 5 Presidi Ospedalieri diversi e distanti tra loro, due DEA di I Livello e tutti i vari distretti sanitari è troppo dispersiva, testimonianza ne è che in nessuno dei 5 Presidi Ospedalieri le cose vanno bene ed il Giovanni Paolo II di Sciacca purtroppo non fa eccezione.
Un’unica ASP che ha da coprire un territorio vastissimo e con un’estensione lunghissima, in cui talvolta probabilmente l’ingerenza della politica tira la giacchetta al direttore generale o commissario di turno per accaparrarsi (nel senso buono del termine) un medico o un infermiere, diventando poi di fatto quasi una lotta politica tra i diversi politici del territorio.
Molti medici desiderosi di venire a lavorare presso l’Ospedale di Sciacca mi dicono che non parteciperebbero ai Concorsi dell’ASP perché potrebbero poi essere inviati presso altri Presidi Ospedalieri distanti e non di loro interesse come Licata, Canicattì o Agrigento.
Il documento approvato ieri dal nostro Consiglio Comunale ha ancora una volta testimoniato, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che le problematiche non riguardano solo una o due Unità Operative ma l’intero Ospedale, dalla gravissima carenza di personale alla mancata attivazione di numerose Unità Operative previste dalla rete ospedaliera.
Problematiche ataviche che esistono e sono peggiorate sempre più da quando il nostro Ospedale non è più Azienda Ospedaliera dal 2009.
Se la nostra politica per prima non ha il coraggio di chiedere il ritorno presso il nostro Ospedale dell’Azienda Ospedaliera non potremo mai raggiungere questo obiettivo.
Le persone dovrebbero sollecitare in modo pressante e chiedere conto e soddisfazione.
Ieri sera mi sarei aspettato e sinceramente anche speravo di trovare migliaia di persone in Comune a seguire la seduta del Consiglio Comunale visto l’importantissimo tema trattato, per fare sentire a tutti il fiato sul collo della gente, invece purtroppo nulla di tutto questo: ero da solo.
La presenza è potenza, così non andiamo da nessuna parte e probabilmente non otterremo nulla.
Tutti uniti dovremmo chiedere a tutti i deputati regionali ed al Governo Regionale di intervenire sulla base delle necessità, perché in ballo, non dimentichiamolo mai, ci sono la salute e la vita delle persone.
Non dovremmo mai dimenticare che il nostro Ospedale diventò Azienda Ospedaliera grazie all’impegno ed alla sinergia di due deputati regionali saccensi, gli onorevoli Pasquale Mannino e Siso Montalbano, posti uno in maggioranza ed uno all’opposizione, ma che sulla questione Ospedale unirono le forze e fecero fronte comune, al di là ciascuno delle rispettive appartenenze politiche in quanto in quel momento l’interesse comune si chiamava Sciacca e guardarono solo il bene della collettività, con impegno, senso di responsabilità ma anche passione ed amore per l’intero territorio.
Sulla Sanità non conviene guardare solo i numeri ed il risparmio ma dovremmo semmai chiederci come potere salvare più vite umane e come ottimizzare le risorse a disposizione.
L’Azienda Ospedaliera ci permetterebbe di tornare ad offrire servizi e prestazioni di alto livello, ad avere personale sanitario in numero adeguato, ad attivare le unità operative previste e che servono, insomma tutti quei risultati a beneficio della collettività che quando il nostro Ospedale era Azienda Ospedaliera aveva raggiunto.
In sintesi, il nostro Ospedale potrebbe tornare ad essere Azienda Ospedaliera per almeno 5 motivi:
- perché ha la Banca del Sangue Cordonale, pochissime al mondo, in cui si fa ricerca;
- perché serve un bacino di utenza vastissimo che in alcuni periodi dell’anno triplica;
- perché mancano le infrastrutture stradali adeguate;
- perché si trova in una posizione geografica strategica;
- perché l’esperimento e l’esperienza di eliminare il suo status di Azienda Ospedaliera hanno portato risultati disastrosi.
Se la politica dovesse cercare i soldi per pagare un unico direttore generale in più potrebbe trovarli negli aumenti istat pari a circa 900 euro al mese in più che l’ARS proprio pochi giorni fa ha riconosciuto a ciascun deputato regionale.
Sono assente da Sciacca da oltre venti anni.Quando ho lasciato Sciacca e la sanità siciliana,mi sono imposto una regola:non interferire sull’attività del Giovanni Paolo secondo e sulla sanità agrigentina.
Ho convinto a suo tempo i due deputati di Sciacca,presenti all’Ars ,Pasquale Mannino dc e Accursio Siso Montalbano Pci/ds/PD,di avviare una forte iniziativa per l istituzione dell’azienda ospedaliera Ospedali civili riuniti di Sciacca,portata avanti e poi coronata da successo.i motivi erano quelli noti,legati alla forte qualificazione del p.o di Sciacca,non vista con favore dal vertice provinciale. Poi è intervenuta la riforma della sanità pubblica ospedaliera e territoriale,con lnistituzione di nove asp e di aziende ospedaliere universitarie o di grande importanza ,come Civico,Garibaldi,Cervello,ecc.ecc.
Da quel momento è iniziato il calvario del p.o di Sciacca e di tutto il territorio sud occidentale dell’agrigentino.
Mi arrivano le notizie sul depotenziamento dell’ospedale di Sciacca,in uno alle iniziative che associazioni,comitati,cittadini privati e pure gli enti locali hanno messo in campo per fare ritornare il p.o a quello del passato ,fondato sull’autonomia e sulla presenza di nuove specialità. Ritengo che il documento,predisposto da Capurro,integrato da altre proposte,possa essere come base per una battaglia di natura politica da avviare ,a cominciare da Sciacca ,dal suo hinterland ,ecc.ecc per approdare a Palermo all ‘Ars.
Occorre una mobilitazione generale,con la popolazione che scenda in campo,accanto alla deputazione locale e provinciale,presente all’Ars,ai movimenti civici e spontanei,ai partiti,associazioni,ecc.ecc,non dimenticando anche di chiedere di scendere in campo a Stefania Craxi (centro destra) e Annamaria Furlan(centro sinistra),eletti al Parlamento in collegi della Sicilia occidentale. Soltanto così si potrà avere una sanità pubblica ospedaliera e territoriale all’altezza delle esigenze della popolazione,ponendo fine alla crescente mobilità in uscita dei cittadini verso le strutture fuori della Sicilia.
Ci spero e sono fiducioso
Lillo Craparo ex direttore amministrativo di ospedali e asl
Preg.mo avv. Lillo Craparo, ricordo ed ho sempre apprezzato negli anni il suo costante e prezioso impegno per risollevare e migliorare la situazione dell’Ospedale di Sciacca.
Le sue competenze sono preziose, di altissimo profilo, da tutti riconosciute ed apprezzate.
Il suo apprezzamento per la nostra proposta ed il suo sostegno a quest’ultima ci rassicurano e siamo fiduciosi che tutto ciò possa contribuire a stimolare il mondo della politica e dell’associazionismo così come anche i privati cittadini a crederci ed ad impegnarsi tutti insieme per chiedere a gran voce e finalmente avviare quel percorso che riporti l’Ospedale di Sciacca ad essere un’Azienda Ospedaliera, con una propria autonomia economico-finanziaria ed amministrativo-organizzativa.
Occorre restituire dignità a questo Ospedale che da quando ha perduto lo status di Azienda, a seguito della legge regionale n. 5 del 2009 di riordino dell’assetto sanitario regionale in Sicilia, ha fatto costantemente passi indietro a danno dell’intero territorio.
Occorre a nostro avviso migliorare questa legge regionale n. 5/2009 chiedendo di inserire quale parametro per l’istituzione delle Aziende Ospedaliere anche “la presenza nel P.O. di strutture altamente specialistiche in cui si effettuano attività di ricerca come la Banca del Sangue Cordonale”.
La rete italiana delle Banche di sangue di cordone ombelicale (ITCBN) è costituita da 18 banche, in Sicilia è presente solo presso l’Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca.
La Banca del Sangue Cordonale di Sciacca è la prima in Europa e la seconda in tutto il mondo, dietro solo a quella di New York.
Puntiamo sulle specialità presenti presso il nostro Ospedale che altrove mancano per riottenere lo status di Azienda Ospedaliera.
Sarebbe importante che il nostro Sindaco convocasse il prima possibile la conferenza dei sindaci estesa alle associazioni, alla deputazione regionale e nazionale del territorio per stilare un documento in cui si chiede al Governo Regionale di avviare questo percorso e contestualmente chiedere un’audizione in Commissione Salute dell’ARS alla presenza dell’Assessore regionale dott.ssa Volo.
Se non iniziamo mai questo percorso sarà impossibile ottenere un risultato e raggiungere l’obiettivo.
I tempi sono ormai maturi per chiedere la modifica della legge regionale di riordino dell’assetto sanitario regionale che solitamente avviene circa ogni 15 anni, l’ultima risale al 2009.
L’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV da tempo avanza questa proposta.
Cordiali saluti.
Alessandro Capurro
Il riferimento ad esempio alla Banca del Sangue Cordonale è a mio avviso fondamentale in quanto si tratta di una struttura molto rara a livello mondiale, in cui si fa ricerca e che altrove manca.
Il riferimento è stato fatto per proporre uno spiraglio normativo che potrebbe essere sfruttato per ritentare di fare nascere qui la tanto rimpianta Azienda Ospedaliera.
Se citassimo altre specialità o peculiarità presenti in altri Presidi Ospedalieri probabilmente da altre parte della Sicilia sarebbero potute arrivare richieste similari per l’Azienda Ospedaliera e quindi poi la maglia si allargherebbe.
Ho letto i commenti alla mia riflessione e aggiung: In questi giorni la stampa ha parlato di un trapianto polmonare effettuato a favore di un minore di origine albanese,grazie alla disponibilità del Papà. In precedenza il minore,essendo talassemia,si è sottoposto ad intervento.
La talassemia mi ha ricordato l apposito centro realizzato presso l ospedale di Sciacca (ag) e il grande successo riscosso. Come dimenticare le scuole per infermieri,fisioterapisti e capo sala ,istituite e funzionanti presso il p.o saccente.
Colgo l’occasione per rimediare ad una amnesia,quando ho dato merito ai deputati regionali Pasquale Mannino e Accursio Montalbano di avere avviato e portato in porto l istituzione dell’azienda ospedaliera ospedali civili riuniti di Sciacca. L obiettivo è stato raggiunto anche con l apporto di altri esponenti politici,come il sen Cusumano,l assessore regionale alla sanità Massimo Grillo ,il segretario del primo Galipo’,il Presidente della Regione,dell’Ars ,la giunta e l assemblea/parlamento regionale. Risultati come l istituzione con legge ad hoc si ottengono con il gioco di squadra,giocando a tutto campo ,rinunciando alle iniziative solitarie. Purtroppo oggi e da tempo non c’è più gioco di squadra e nemmeno difesa ad oltranza. Sciacca non partecipa più al campionato …della politica.
Bisogna recuperare il tempo perduto e riportare la nostra città e la sanità ospedaliera e territoriale ai livelli di un tempo.io ci sono,anche se distante ,e ci sarò. Spero negli altri.
Lillo Craparo
Ho visto che la tastiera ha fatto degli scherzi:mi correggo:dopo riflessione “aggiungo”,il minore essendo talassemico”,il segretario del Ppi Gallipoli. Scusate gli errori ,dovuti alla tastiera e alla fretta
Lillo Craparo
Segretario del ppi Galipo’
Lillo Craparo