E’ uno dei santi più amati e venerati. Per la sua modestia, per il suo ruolo defilato di fronte alla grandezza del vero padre di Gesù: Dio. Eppure, San Giuseppe si pone come un modello di paternità autentica, e ricorda ad ogni papà alcune cose importantissime: innanzitutto l’importanza della presenza, amorevole, paziente, discreta. Non il padre eroe, non il padre padrone, ma un padre reale, un testimone credibile di amore autentico; il padre di cui si ha realmente bisogno.
Con cuore di padre: così Giuseppe ha amato Gesù. La giustizia, l’obbedienza, la perseveranza, l’umiltà, fanno di Giuseppe un padre speciale, ma non un modello irrealizzabile, al contrario; un ‘sognatore con i piedi per terra’, come è stato definito, che alle mamme e ai papà fa comprendere l’importanza del compito educativo che devono assumersi nel momento in cui ricevono lo straordinario dono della genitorialità. E’ il Santo degli ultimi. A questo si collega la tradizione delle “tavolate” che in molti paesi siciliani, da Salemi a Borgetto, a Terrasini vengono allestite per i poveri.
Tavole traboccanti di pane, di piatti tipici della tradizione siciliana. I primi piatti (pasta con sarde e finocchi), salsiccia, salumi e formaggi, broccoli, cardi e verdure fritte, dolci (cassate, pignolata, cannoli, cassatelle e bocconcini) e frutta. Sono arricchite con finocchi e lattughe fresche e mortilla. ll Pane di San Giuseppe è un pane votivo, realizzato seguendo un metodo ben preciso, la cui preparazione inizia giorni prima della festa. In alcune zone della Sicilia prende il nome di “Pupi ‘ri’ San Giuseppi“. Molto importante è la sua forma, che ricorda gli oggetti del Santo falegname o simboli della carità cristiana. A Salemi, questi pani sono molto belli , un vero capolavoro e, una volta benedetti, vengono custoditi come vere e proprie “reliquie”.
I visitatori possono tranquillamente gustare ciò che viene messo a disposizione. E’ una devozione bellissima, spesso portata all’esasperazione barocca degli allestimenti, ma tuttavia sincera testimonianza di una festa popolare molto sentita. In questi giorni vediamo le preparazioni delle tavolate che hanno ripreso vigore in tantissimi centri grandi e piccoli della Sicilia, con l’intento di attirare viaggiatori e turisti.
San Giuseppe, con la sua discrezione e modestia, non so fino a che punto gradirebbe queste scenografiche manifestazioni di fede. Ma poichè il fine è benefico e solidale, da buon padre “patriarca” accoglierà con gioia tutto questo.