di Antonella Pavasili

Mia nonna è morta a 92 anni e non ha mai passato lo Stretto.
Sempre qui, per 92 lunghi anni.
Qui, su questo triangolo benedetto e maledetto, ha vissuto tutta la sua vita.
Mia nonna lo Stretto lo considerava l’inizio e la fine del suo mondo.

Lo Stretto per lei era quella striscia di mare dove i suoi fratelli pescavano il pescespada sulle feluche, in una struggente danza di vita, morte e amore.
Lo Stretto era l’emozione du ferribotti che arrivava e riportava i nipoti che lavoravano in continente.
Era il rumore delle ancore, il profumo penetrante del mare e l’immensità da Matri a Littra che su quella striscia di mare galleggia piena d’amore per questa città.

Mia nonna al ponte sullo Stretto non ci ha mai pensato e, di certo, non ne ha mai sentito bisogno.
Lei siciliana era, isolana.
E per una siciliana come lei il ponte sarebbe stato una specie di graffio su quel meraviglioso dipinto di Dio.

E anche per me è un graffio, uno squarcio, un dileggio.
Come quelle secchiate di vernice che a volte gettano su un’opera d’arte.
Forse anch’io ho 90 anni e non me ne accorgo.
Ma mi sento morire all’idea di non sentirmi più isolana.

Lo faranno, dicono.
Bene, ne prendo atto.
Nulla posso fare per oppormi alla volontà di chi comanda.
Ma il mio strazio lo posso urlare, nessuno può impedirmelo.

Lo faranno il Ponte sullo Stretto, dicono.
Ok, fatelo pure.
Toglieteci pure questo spettacolo, ma almeno pagateci i danni.
Opere compensative vogliamo!

Tipo gli ospedali e i presidi di Pronto soccorso che stanno chiudendo.
Lo sapete che in provincia di Messina ve ne siete fatti fuori parecchi?
Lo sapete che le ambulanze sono non medicalizzate e che spesso arrivano dove richieste quando è già troppo tardi?

Opere compensative, appunto,
Tipo strade e autostrade che non siano trazzere.
Lo sapete che più della metà della Messina-Palermo si percorre attraverso un allucinante slalom a doppio senso di circolazione?
Lo sapete che la Messina-Catania è rimasta amputata per anni dopo una frana? Lo sapete che da Castelvetrano a Gela il collegamento stradale è ancora una vecchia e sconquassata statale a doppio senso di circolazione?
Lo sapete che un tragitto in treno da Messina ad Agrigento richiede quasi na iunnata i stati?

Lo sapete che le nostre scuole spesso sono prive dei requisiti minimi di sicurezza?
Lo sapete che la munnizza la paghiamo a peso d’oro perché non ci sono impianti di smaltimento?
Lo sapete che per prendere un aereo da Catania o da Palermo verso il continente dobbiamo quasi accendere un mutuo per quanto costano i biglietti, soprattutto sotto le feste?

Le sapete tutte queste cose?
Ma certo che le sapete…!
Però non contano.
Intanto facciamo il ponte…

E meno male che mia nonna non c’è più.
E che molto probabilmente nemmeno io lo vedrò mai.
Perché immaginare quella striscetta di mare squarciata mi fa male, troppo male.

Perché un’alba sullo Stretto, libero e pulito, ci compensa in parte di tanto male.
Se ci togliete anche quella…è finita.
Parola di siciliana.

Antonella Pavasili

La foto è di Marcello Santalco e non ha bisogno di parole.

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