Quelli che l’hanno votato non vorrebbero che lo si chiami “condono”. Ma tale a tutti gli effetti è. Il dizionario Treccani definisce infatti il condono come remissione di un debito, e ancora come come decisione di risolvere, mediante provvedimento eccezionale, le pendenze tra i contribuenti e il fisco.

Quindi, quello che la maggioranza in consiglio comunale di Sciacca (l’opposizione alla giunta Termine) ha votato ieri sera, annullando anche per sorte capitale tutte le cartelle esattoriali fino a mille euro per imposte comunali non pagate e affidate agli agenti della riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, è un vero e proprio condono, reso possibile dal cosiddetto “decreto mille proroghe” del governo Meloni previa delibera del consiglio comunale.

La giunta Termine, con il sostegno del parere contabile del dirigente II settore dr. Filippo Carlino, aveva deciso diversamente, ossia per quello stralcio della sola componente sanzione-interessi previsto dalla normativa nazionale come soluzione di agevolazione ordinaria, fatta salva tuttavia l’agevolazione straordinaria con deliberazione dell’organo consiliare rappresentata dallo stralcio anche della sorte capitale.

Il contrasto di motivazioni tra la minoranza che sostiene l’amministrazione Termine e l’opposizione (che ha la maggioranza numerica in consiglio) è stato ieri sera di contenuto squisitamente politico.

Da una parte c’era la volontà di annullare del tutto questi debiti erariali ( di ammontare complessivo pari a circa 2,5 milioni di euro) che ormai non risultano più contabilizzati nel bilancio comunale e che risultano di importo unitario esiguo, ragion per cui presumibilmente riferibili in gran parte a famiglie indigenti che si trovano nell’impossibilità di pagare anche piccole somme.

Sull’altro fronte invece si sosteneva che gli introiti ancora realizzabili su questa massa di crediti erariali (anche solo un 10% sarebbero stati pur sempre introiti nel tempo per circa 250 mila euro) avrebbero comunque fatto comodo alle esangui casse comunali e che il condonare a chi non paga è moralmente scorretto nei confronti di chi invece le tasse comunali le ha sempre regolarmente onorate e continua a farlo.

Alla fine la forza dei numeri ha prevalso, chi riteneva opportuno il condono ha così prevalso per 12 voti contro 6.

I consiglieri comunali che avevano firmato la richiesta per portare l’argomento in consiglio comunale e poter arrivare così allo stralcio totale sono stati i seguenti: Calogero Bono – Gaetano Cognata – Ignazio Messina – Ignazio Bivona – Raimondo Brucculeri – Clelia Catanzaro – Luca La Barbera – Filippo Bellanca – Paolo Mandracchia – Carmela Santangelo – Alessandro Grassadonio – Lorenzo Maglienti – Pasquale Bentivegna – Antonino Venezia – Maurizio Blò e Isidoro Maniscalco

I sei presenti in aula che ieri sera hanno votato contro lo stralcio totale sono stati: Fabio Leonte, Antonino Certa, Daniela Campione, Gabriele Modica, Alessandro Curreri, Giuseppe Catanzaro.

Un pensiero su “E IN CONSIGLIO COMUNALE CONDONO FU…”
  1. Questa è la destra che ci governa. Che vi aspettavate? Sempre a favore degli evasori è stata la destra. E io pago!!!!

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