Sull’incredibile vicenda che vede la nostra città senza più i tavoli all’esterno di quasi tutti i bar, ristoranti, pub e pizzerie, offrendo una immagine desolante come “città turistica”, interviene oggi a mezzo facebook l’assessore Salvino Patti che così argomenta:

“Facciamo chiarezza su una questione che sta interessando tantissimi operatori economici nella nostra città. Il decreto Milleproroghe ha previsto che quanto disposto dal decreto Aiuti Ter al comma 5 dell’art 9ter venga prorogato fino al 31/12/2023. Nello specifico il suddetto articolo prevede che tutte le istallazioni sul suolo pubblico di strutture amovibili non necessitano del parere della soprintendenza e si configurano come edilizia libera, restando comunque subordinate al pagamento del canone unico patrimoniale (suolo pubblico) e ad una comunicazione per via telematica con allegata planimetria dello stato dei luoghi da occupare. Si tratta di proroga al 31 dicembre 2023 delle modalità semplificate ai fini autorizzativi introdotte nel periodo del covid e non di proroga delle concessioni. Quindi non è prevista alcuna adesione da parte dei comuni essendo il decreto già in vigore. In questi giorni in città tante sono state le voci, alcune anche pubbliche, che hanno erroneamente parlato di proroga delle concessioni legate al decreto Milleproroghe, illudendo in questo modo tanti operatori economici che in questo momento stanno vivendo un disagio concreto. Gia dal 30 settembre tutte le attività commerciali interessate potevano presentare richiesta di occupazione del suolo pubblico rispettando i nuovi limiti imposti dal Regolamento Edilizio Unico regionale, limiti che sono certo verranno superati nella prossima seduta di consiglio comunale grazie alla cooperazione di tutte la parti politiche”.

La presa di posizione dell’assessore ci è arrivata nel bel mezzo dell’approfondimento in cui eravamo intenti per capire meglio cosa sia avvenuto a Sciacca.

Avevamo già messo nero su bianco quanto segue, ricorrendo all’ausilio di una ricerca su internet:

Con la conversione in legge del decreto-legge del 29 dicembre 2022, n. 198, è stato posticipato il termine entro il quale è possibile per gli esercizi pubblici, titolari di concessioni o autorizzazioni concernenti l’utilizzazione del suolo pubblico, disporre temporaneamente, senza necessità di autorizzazione, di strutture amovibili su vie, piazze, strade e altri spazi aperti.

La semplificazione autorizzativa è valida fino al 31 dicembre 2023.

Tra le strutture amovibili rientrano:

• dehors,

• elementi di arredo urbano,

• attrezzature,

• pedane,

• tavolini,

• sedute e ombrelloni.

La nostra interpretazione della questione è la seguente.

Essendo intervenuto nella parte finale dell’anno il nuovo Regolamento edilizio regionale nel suo impianto standard, gli esercenti interessati al rinnovo annuale della concessione/autorizzazione per Dehors e tavolini esterni, nelle more che il Consiglio comunale di Sciacca approvasse il proprio Regolamento edilizio preannunciato come meno restrittivo del testo standard regionale, avevano due possibilità:

⁃ presentare la richiesta di autorizzazione annuale al Comune, ma rispettando i nuovi e gravosi vincoli imposti dalla nuova normativa regionale contemplata dal predetto Regolamento edilizio

⁃ oppure approfittare della proroga al 31.12.2023 concessa dal cosiddetto Decreto Milleproroghe sulle precedenti autorizzazioni comunali, presentando la relativa domanda in via telematica. A questo riguardo c’è chi sostiene che avrebbe potuto essere la stessa istituzione comunale ad adottare una determina omnicomprensiva di tutte le autorizzazioni agevolate dalla precedente normativa anti effetti economici Covid, come detto ulteriormente prorogata dal governo Meloni

Stamattina abbiamo provato a sentire due esercenti di bar direttamente interessati alla questione e abbiamo avuto conferma del fatto che a loro, e riteniamo a tanti altri come loro, nessuno ha mai spiegato chiaramente come stanno le cose: avevano presentato la richiesta di rinnovo a fine anno senza tener conto della nuova e più stringente normativa (e senza ricevere così alcuna autorizzazione di riscontro da parte del Comune) e non conoscevano l’opportunità offerta dal Decreto milleproroghe del governo Meloni.

Si arriva così all’assurda contraddizione di un paese (l’Italia) il cui governo decide di venire incontro ancora per un anno agli operatori del settore (tirando su di se’ la critica feroce del Codacons che ha parlato di “stupro senza fine ai danni dei centri storici e delle città e un immenso regalo a bar e ristoranti sulla pelle dei cittadini “) e un paese (Sciacca) in cui si verifica l’effetto perverso che gli stessi operatori vengono invece improvvisamente a trovarsi nella situazione opposta a quella voluta dal governo in carica, ossia in una situazione del tutto inattesa di grande difficoltà, che comporta sicuramente per la categoria ricadute economiche negative.

Chi doveva fare da cerniera di “collegamento informativo” in questa situazione? Ci verrebbe da dire i sindacati di categoria, l’amministrazione comunale, gli uffici comunali…

Invece, il silenzio…

E dopo il silenzio sono arrivati i controlli delle forze dell’ordine…

Perché questa improvvisa ondata di controlli, questa emergenza di rispetto delle regole in una città in cui è d’uso farsi uno sberleffo del rispetto delle regole?

C’è qualcosa che non quadra, mancano dei passaggi… Vorremmo che qualcuno fornisse maggior chiarezza pubblica rispetto a quella che arriva oggi sul profilo facebook dell’assessore Patti.

Ad inizio della nuova settimana il Consiglio comunale dovrebbe finalmente riuscire a varare il nuovo Regolamento Edilizio comunale e con esso anche la norma che regolerà i Dehors e l’utilizzo del suolo pubblico da parte di bar, ristoranti, ecc. ecc. Ma quanto tempo ci vorrai per rilasciare poi le nuove autorizzazioni? E nel frattempo il periodo festivo pasquale ce lo saremo lasciato alle spalle e con esso la possibilità, per cittadini e turisti, di sedersi all’esterno di un bar o in un ristorante. Cose da “città turistica”.

Stamattina abbiamo anche raccolto lo sfogo della titolare di un locale storico della città sulla piazza Scandaliato, che ha dovuto anche subire l’esclusiva di un sequestro penale della struttura di Dehor con sedie e tavolini. Ci ha detto che da anni continua a richiedere al Comune l’autorizzazione per poter rinnovare e sostituire questa struttura di Dehor, ma non le è mai stata data alcuna risposta in termini autorizzativi e neanche sulla necessaria caratterizzazione estetica della struttura.

Cose da “città turistica”.

Un pensiero su “DEHORS E ALTRO, COSE DA CITTÀ TURISTICA…”
  1. Credo che parte di questo pasticcio sia da attribuire alla macchina ammnistrativa-burocratica del nostro comune.

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