L’intento del nostro Giornale Civico vuol essere quello di accendere i riflettori dell’attenzione nei confronti di un grande pittore saccense protagonista sulla scena artistica italiana nella seconda metà del Settecento: Mariano Rossi.
Facendo seguito al nostro articolo, https://www.serviresciacca.it/2023/04/02/quel-grande-pittore-saccense-cosi-poco-valorizzato/, intendiamo essere a disposizione di tutti coloro i quali vogliano contribuire con idee e proposte alla valorizzazione della figura e opere di Mariano Rossi.
Dal Belgio, dove vive ed ha aperto un atelier d’arte, il Maestro Calogero Termine ha voluto contribuire alla discussione esprimendo il suo punto di vista e con alcuni suggerimenti. L’apprezzato pittore saccense ha fatto della sua passione per l’arte una ragione di vita. Lui ha sviluppato il suo talento per la pittura metabolizzando tutti gli stimoli del nostro paesaggio mediterraneo. Il suo stile predilige colori sfumati e delicati, attraverso i quali rappresentare la bellezza che ci circonda e le emozioni dell’anima.
Calogero Termine ha inoltre un grande e rarissimo talento, che gli consente di essere uno dei più bravi copisti al mondo. Celebre è una sua tela a grandezza originale della Natività del Caravaggio. E anche Papa Francesco ha avuto modo di apprezzare particolarmente una sua riproduzione di una delle opere più ricercate al mondo, donata al Santo Padre dalla commissione antimafia.
Calogero Termine concorda sugli effetti negativi causati della frammentazione delle tre opere di Mariano Rossi che ci sono a Sciacca e ci propone un parallelismo con le opere del Caravaggio, nel senso che con i grandi artisti le opere acquistano una posizione d’inferiorità rispetto all’artista. Lo dimostra il fatto che comunemente si è soliti dire “sono andato a vedere le opere del Caravaggio”, proprio per esaltare il prestigio dell’artista e così potrebbe accadere anche con il nostro Mariano Rossi, se le opere fossero in mostra in un’unica location:
“Sono andato a vedere le opere del Rossi” …
A Sciacca erroneamente ogni istituzione si sta accaparrando un’immagine che dà lustro solo in piccola parte a quel determinato spazio espositivo. Questa scelta finisce con il costituire un danno alla memoria dell’artista Mariano Rossi, in quanto viene sminuita la sua levatura artistica. In questo caso, come ci ricorda Termine, la dimensione religiosa si perde in funzione di quella commerciale, prettamente estetica.
Stesso discorso vale per tutti coloro che in città sono in possesso di opere, bozzetti o disegni preparatori del Rossi. Queste opere isolate valgono poco, ma all’interno di un percorso “rossiano” potrebbero dare maggiore dignità e valore all’artista.
L’auspicio più grande potrebbe essere, secondo Calogero Termine, che a Sciacca possa accadere in piccola parte quello che è avvenuto a Barcellona con il progetto della “Sagrada Famiglia”, nel quale diverse famiglie hanno unito i loro intenti, realizzando qualcosa di unico. Così a livello locale, ci sono diverse famiglie saccensi che potrebbero contribuire al processo di valorizzazione del pittore e allo stesso tempo lasciare un segno per il bene della collettività.
Per quanto riguarda invece l’opera rubata dalla Chiesa del Purgatorio nel 1988 e mai più ritrovata, la Madonna che consola le anime, qualche anno fa c’è stato un tentativo di una raccolta fondi per commissionare proprio al copiata Termine una riproduzione della pala d’altare che misura circa 3 metri x 4. Ma evidentemente di quel progetto non se n’è fatto più nulla.
Ma perché la bellezza riveste un peso così grande? Cosa si intende per recupero dei valori perduti?
Se ci fosse un’educazione alla bellezza il mondo sarebbe diverso. La bellezza ci circonda, ma non le diamo importanza. Ad esempio le nuvole le guardiamo sempre, ma solo quando vengono pitturate ci stupiamo della loro bellezza.
Si tratta probabilmente di un problema culturale, una sorta di fanciullino pascoliano della pittura che va scemando man mano che si diventa adulti.
L’artista Termine, assapora la bellezza che lo circonda: cielo, mare, paesaggi, orizzonti e ci rivela che la bellezza, così come l’amore, non si può nascondere. La bellezza è fondamentale, ha un valore ed è un valore.
E a proposito di valori, il loro recupero dei potrebbe assicurare un rinascimento, una rifondazione per non andare alla deriva.
La bellezza ha però bisogno di sostentamento. Il pittore suggerisce la fondazione di un centro di ricerca che coinvolga gli esperti del settore attraverso convegni e studi sulla pittura in memoria di Mariano Rossi, al fine di ridargli dignità nella sua terra e farlo riemergere dell’oblio. L’educazione alla bellezza potrebbe avvicinarci al mondo dell’arte. È l’arte la salvezza, l’arte salverà il mondo!