Addio Franco, anche se mi viene davvero difficile il solo pensare che non avremo più modo di confrontarci, discutere, decidere o anche semplicemente parlare di politica e commentare gli accadimenti di questa nostra amata e controversa città.
Sì, è vero, da un pò di tempo avevamo capito che dovevamo prepararci a questo doloroso epilogo della tua lunga e coraggiosissima lotta contro la malattia, e poi un altro segnale ci era arrivato con quel tuo più recente non rispondere più alle telefonate e ai messaggi. Ma ora, ora che davvero non sei più con noi, la realtà è ugualmente come un pugno nello stomaco che fa molto male.
Se nulla avviene per caso, allora ha un senso il fatto che la tua ultima apparizione pubblica sia stata quella dell’ottavo anniversario della chiusura delle nostre Terme: era il 6 Marzo scorso, quel giorno hai fortemente voluto esserci e non mancare all’appuntamento, lì su quella scalinata esterna dello stabilimento termale, davanti a quel portone tristemente chiuso. Lo hai fatto con quella tua straordinaria forza di volontà che tutti avevamo imparato a conoscere bene, lo hai fatto quasi costringendo il tuo fisico ormai allo stremo, ma tu non ti sei mai arreso fino all’ultimo, avevi ancora voglia di lottare per una causa giusta. La tua voce quel giorno era talmente flebile da non consentirti di leggere per intero il documento preparato per l’occasione. In quel momento chi ti voleva bene ha capito tutto e ha iniziato a temere il peggio, ma tu ci hai sempre insegnato che la speranza non deve mai morire e così tutti noi abbiamo voluto continuare a sperare…
Lottare per una causa giusta… in questo sei stato un autentico maestro, facendolo sempre in prima persona nell’esclusivo interesse della collettività: come sindacalista dei più deboli nella CGIL e quale degnissimo segretario della Camera del Lavoro “Accursio Miraglia”, come protagonista della battaglia civica per l’acqua pubblica, come componente di punta del Comitato Civico Sanità in difesa del nostro Ospedale e come Coordinatore di quel Comitato Civico Patrimonio Termale che tu hai fatto nascere e di cui sei stato guida sempre autorevole, mettendo insieme associazioni e tanti cittadini attivi, allo scopo di risvegliare le istituzioni dal loro disinteresse e la popolazione sciacchitana da una sorta di rassegnato torpore sulla questione delle Terme, chiuse e abbandonate.
Ed è stato proprio grazie a questa esperienza di volontariato civico, per cercare di salvare il nostro patrimonio termale, che ho avuto la preziosa opportunità di conoscerti meglio, anzi di conoscerti bene, di conquistare la tua amicizia e di apprezzare le tue numerose virtù, con le quali ti facevi perdonare quelle debolezze che peraltro, con un certo malcelato compiacimento, elencavi sul tuo profilo facebook.
Ma tu, Franco, avevi la capacità di far diventare qualità anche i difetti, grazie alla tua schiettezza, sincerità, empatia, onestà mentale. Tante volte, al telefono o di presenza, ce le siamo dette di santa ragione, mandandoci anche a quel paese, ma appena smaltito il momento di incazzatura ritornavamo più amici di prima. Tu mi dicevi sempre che la nostra diversità si compensava bene, fatto sta che ci ha sempre unito una grande sintonia mentale, particolarmente nel nostro agire nell’ambito del Comitato Civico Patrimonio Termale.
Mi lasci, anzi ci lasci, una testimonianza fondamentale, che sarà molto di più di un semplice bel ricordo: la volontà e la forza di battersi esclusivamente in nome dell’interesse pubblico, in difesa dei diritti dei cittadini più deboli e dei beni comuni della collettività. Tu a volte l’hai chiamata incoscienza, ma il suo vero nome era coraggio, quel coraggio che hai profuso a piene mani in ambito civico così come nella tua sfera personale, combattendo per oltre dieci anni la tua battaglia contro il cancro, che con te si è trovato ad affrontare un avversario fiero, risoluto e mai rassegnato.
Non dimenticherò mai la tua premura di concludere incontri e riunioni entro una certa ora, perché dovevi correre a casa a preparare il pranzo o la cena per tua mamma, che hai amorevolmente assistito fino a poco tempo addietro, ed è dolce pensare che adesso state di nuovo insieme. E poi quella tua saggezza, nascosta dietro un carattere a volte irruente, che tante volte mi ha aiutato a vedere le cose in modo diverso e anche giusto.
Hai chiuso per sempre gli occhi senza poter riuscire a realizzare due desideri per te assai importanti: quello di partecipare al matrimonio della tua amatissima nipote Andreea e quello di rivedere aperte le Terme di Sciacca.
Puoi star certo, carissimo Franco, che a quelle nozze sarai presente più di ogni altro nel cuore della tua cara Andreea e che faremo del nostro meglio, noi del Comitato Civico, per far sì che Sciacca si riappropri della sua perduta identità termale.
Addio Franco, e grazie per tutto quello che ci hai donato con il tuo impegno civico.
Ciao ragazzo! come tu amavi dire…