Passano i mesi, passano addirittura gli anni, ma la villetta di piazza Mura di Vega a San Michele continua a rimanere chiusa.
Da quando è andato in pensione chi vi faceva da “custode”.
Perché dovete sapere che tra le tante cose originali della nostra città c’è anche quella che quando non sì può più disporre, per un qualsiasi motivo, di chi vi faceva da custode, i giardini pubblici restano chiusi.
Perché il Comune non ha personale a sufficienza, come se ciò sia ormai la cosa più normale del mondo…
E nonostante da tempo venga detto che si stanno cercando soluzioni alternative, tipo l’affidamento di questi spazi di verde pubblico ad associazioni o gruppi di volontariato, oppure l’apertura di questi luoghi senza un custode fisso, nulla di nuovo in realtà accade e questo giardino continua a rimanere off limits.
Ma le questioni legate alla villetta di San Michele non si limitano alla sua inaccessibilità. Il Comune non vi ha utilizzato il finanziamento di Democrazia Partecipata che era stat ottenuto da alcune associazioni cittadine (la relativa somma di conseguenza ha dovuto essere restituita alla Regione) nonostante le rassicurazioni che erano state fornite in proposito dall’ex assessore Caracappa e del dirigente dell’ufficio tecnico ing. Gioia. In più, proprio per consentire l’utilizzo di quel finanziamento, alcuni privati cittadini avevano spontaneamente versato al Comune ulteriori somme di denaro, mai restituite.
La villetta, prima della sua chiusura, aveva poi fatto registrare alcuni fastidiosi episodi di comportamenti irriguardosi di ragazzi che ci andavano dopo aver marinato la scuola o in ora pomeridiana nei confronti di gente anziana del quartiere che la frequentava per starsene un po’ in pace e ammirare lo splendido panorama della sottostante città che offre il suo belvedere.
Sempre prima della sua chiusura, tale villetta era stata al centro dell’attenzione perché il suo ex custode aveva rimosso la panchina in ferro malmessa che stava sul belvedere e gli assessori della giunta Valenti non erano riusciti a farci mettere un’altra panchina, nonostante le rassicurazioni fornite anche sotto questo aspetto. Insomma, come avrete capito, tutte manchevolezze che nella nostra città sono purtroppo all’ordine del giorno come cose assolutamente normali.