Le grotte vaporose del Monte Kronio recupereranno mai la loro funzione sanitaria – terapeutica?
È in interrogativo che oggi, con le Terme di Sciacca chiuse e abbandonate da oltre otto anni, non trova una risposta.
C’è chi lo vuole fortemente, e sono coloro che continuano a battersi per il recupero del patrimonio termale di Sciacca, ritenendo le grotte del Monte Kronio il valore aggiunto di questo patrimonio per il loro carattere di unicità mondiale.
C’è invece chi non sembra minimamente interessato all’argomento, e in questa categoria possiamo inserirci di diritto la classe politica, sia quella cittadina che quella regionale.
C’è infine chi non si pone neanche la domanda, perché non conosce la straordinaria valenza storica, archeologica, naturalistica e terapeutica di queste grotte vaporose.
Quest’ultima categoria si sta per la verità da un po’ di tempo significativamente assottigliando a seguito del fatto che le grotte vaporose del Kronio sono state riaperte al pubblico come meta di carattere turistico e culturale e così visitate da migliaia di persone, grazie ai volontari del Museo Diffuso dei 5 Sensi, a cui l’ex presidente della Regione, Nello Musumeci, le ha attribuite in gestione fiduciaria e che hanno il merito di tenerle aperte e visitabili nei giorni di sabato e di domenica.
Ma, con le Terme chiuse, non si è mai affrontato l’argomento più spinoso e importante, ossia quello della rifunzionalizzazione delle grotte ad uso terapeutico.
A tal riguardo ci potrebbe essere un ostacolo materiale a quanto pare difficilmente superabile, in aggiunta a tutti quelli che già attengono alla questione termale di Sciacca.
Si tratta del necessario percorso di accesso alle grotte per il loro utilizzo terapeutico-sanitario. Quando lo stabilimento era aperto l’accesso dei pazienti avveniva attraverso il piano terra del “Grande Albergo San Calogero” (la più antica incompiuta d’Italia, mai entrato in funzione come albergo), dove erano collocati la reception dello stabilimento, la sala d’attesa, lo studio medico e i camerini nei quali effettuare la preparazione e la fase di sudorazione successiva alla permanenza in grotta vaporosa.
Ebbene, da più parti si sostiene oggi che l’edificio del “Grande Albergo San Calogero” presenti delle gravissime deficienze strutturali e di staticità che ne impedirebbero permanentemente l’accesso e l’utilizzo, per ragioni di sicurezza.
Se ciò come sembra fosse vero, l’unica possibilità di reperire uno spazio immobiliare adiacente alle grotte, comunque indispensabile per la loro utilizzazione sanitaria, sarebbe rappresentata dal “Piccolo Albergo di San Calogero”, immobile ancora di proprietà della società Terme di Sciacca in liquidazione.
C’è infatti una scala (nella foto) che già collega la piazzetta su cui si apre la parte laterale del Piccolo Albergo con l’ingresso delle Grotte.
Questa scala, opportunamente adattata, coperta e trasformata in una sorta di tunnel, potrebbe consentire di collegare l’impianto grotte vaporose con l’indispensabile componente immobiliare funzionale alle fasi pre e post trattamento terapeutico in grotta.
Ma il “Piccolo Albergo di San Calogero” è in vendita da parte della liquidazione di Terme di Sciacca SpA, e le relative aste sono andate finora deserte…
Non sarebbe allora opportuno valutare l’acquisizione a tale scopo del “Piccolo Albergo San Calogero” o di una parte di esso, da parte della Regione siciliana o del Comune di Sciacca?
Ma c’è qualcuno, oggi, che si possa sentire interessato o comunque deputato a valutare la fondatezza o meno di questa proposta? C’è qualcuno, oggi, interessato a che le grotte vaporose del Monte Kronio recuperino la loro identitaria funzione sanitaria e terapeutica?
Senza neanche accorgercene siamo ritornati alla domanda iniziale… mentre il Comitato Civico Patrimonio Termale attende ancora di essere ricevuto dal Sindaco.