Che mortificazione, dover peregrinare ad Agrigento, a Palermo, a Sambuca, per assistere a una rappresentazione teatrale! Quanto è avvilente, per chi da una vita recita, se pur da attore amatoriale, doversi adattare a degli spazi poco idonei per portare avanti la cultura teatrale in questa città! Sia che siamo spettatori, sia che siamo attori…è umiliante non avere un teatro a Sciacca.

Ma gli sciacchitani amano il Teatro? A giudicare da quanti di loro, quasi quotidianamente, si spostano per andare al Massimo o al Pirandello, la risposta è sì. Ma quanti di loro si batterebbero per fare riaprire il teatro Samonà? E qui la risposta non è tanto scontata. Perchè noi sciacchitani, le battaglie non le vogliamo fare. Nè noi, nè chi ci amministra. Noi siamo davvero gli eredi più fedeli del Gattopardo. Se ci scivola addosso il problema delle Terme, dell’Ospedale, della piscina…figuriamoci che ce ne importa di non avere un teatro. Eppure noi siamo quelli che possiamo testimoniare che un teatro lo abbiamo avuto. Se pur per breve tempo, ma lo abbiamo avuto. E ci abbiamo pure recitato, in quel teatro. Noi, da dilettanti, e tanti altri, da professionisti. 

In una felice e breve stagione, in quel teatro abbiamo assistito a spettacoli di prosa, di danza classica e moderna, saggi scolastici e quanto altro. Poi però PUFF! tutto finito!

Ed ecco che, come gli attori che nel passato si muovevano da un paese all’altro come girovaghi, anche i nostri attori di oggi, vagano da un posto all’altro, da una compagnia all’altra, per potere continuare a coltivare la loro passione. La gente di spettacolo non ha una casa. Vive di espedienti, di palcoscenici improvvisati, si inventa location a volte azzardate e che comportano spese esorbitanti per l’adattamento delle loro performance. Perchè la passione per il Teatro continua a sopravvivere, ma senza un luogo fisico, rischia di dissolversi e non lasciare nulla alle giovani generazioni…

Noi sciacchitani siamo strana gente, così afferma chi ci conosce alla lontana. Credo che sia vero.

Un pensiero su “CERCASI TEATRO… DISPERATAMENTE”
  1. Ammiro questi miei concittadini, non professionisti, ma amanti del teatro che continuano imperterriti ad andare avanti nella loro passione. Autori, scrittori, attori, registi, costumisti hanno, nel tempo, continuato a scrivere e recitare adattandosi ad “elemosinare” nei paesi limitrofi, più capaci almeno intellettualmente, un luogo dove poter esibirsi. Sciacca ha un teatro “Samonà”, costruito negli anni settanta, che per dimensioni, struttura, rifinitura, attrezzatura, servizi e tecnologia è unico anche per bellezza architettonica. Certo, un complesso fuori misura per Sciacca, ma non l’abbiamo scelto noi ma i nostri politici di allora, che pur di sperperare grossi capitali hanno eretto questa opera sproporzionata per un vanto del territorio. Adesso ne facciamo mostra ed e lì ad invecchiare senza essere utilizzato. Nel tempo i nostri amministratori hanno tentato di metterlo in funzione, magari solo in parte, qualcuno è riuscito ad aprirlo, sebbene per poco tempo, ma il richiamo di allora è stato eccezionale mi ricordo che bisognava fare la fila per entrare a vedere la commedia “è il tempo che ci consuma….” è stato un boom ma poi tutto svanito come una bolla di sapone. Si sperava che dalla nuova amministrazione insediata potesse partire un imput per la riapertura del Samonà ma c’è solo silenzio. Mi dispiace da cittadino che le persone citate prima abbiano queste difficoltà sono da ammirare nonostante tutto.

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