Il Tribunale Diritti del Malato di CittadinanzAttiva ha inviato all’Assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, una lettera nella quale viene descritto il progressivo declino subito nel corso degli anni dalla sanità pubblica ospedaliera in quel di Sciacca. Riteniamo utile, in un contesto in cui qualcuno definisce l’ospedale di Sciacca un gioiello e altri invece ne denunciano le carenze, riportare per intero il documento inviato all’Assessore Giovanna Volo:
“Siamo impegnati da anni, come Tribunale Diritti del Malato dell’assemblea di Cittadinanzattiva di Sciacca e del suo distretto, per assicurare il diritto alla salute dei cittadini, diritto sancito dalla nostra Costituzione.
Nel lontano 1996, quando abbiamo costituito la rete T.D.M. per assolvere al compito di difensori della salute dei cittadini, la situazione della sanità nel nostro territorio era molto precaria, avevamo un ospedale ubicato in una struttura fatiscente, mentre era già pronta una nuova struttura e non si capiva perché non vi si trasferisse l’ospedale con tutti i suoi servizi.
Abbiamo intrapreso, coadiuvati da realtà civiche religiose del territorio, una forte protesta nei confronti della Regione Siciliana. Questo obiettivo, per fortuna, è stato raggiunto assieme anche al riconoscimento del nostro nosocomio come azienda ospedaliera con propria autonomia.
La rete TDM ebbe dalla vecchia dirigenza quello che le norme prevedevano per tutti i TDM nazionali, ossia un protocollo d’intesa con la dotazione di un locale in front-line e tutto il necessario arredo con un nostro recapito telefonico.
In quel periodo il nosocomio ha accresciuto la sua qualità, anche attraverso l’ampliamento di tanti servizi da erogare a tutto il comprensorio.
Il nostro punto di ascolto, aperto per 4 giorni la settimana, riceveva le segnalazioni degli utenti, collaborava alle indagini sulla qualità percepita dai cittadini in merito ai servizi erogati dall’azienda, dava loro informazioni e intratteneva una fitta collaborazione con le associazioni umanitarie per aiutare le fasce più deboli della nostra comunità.
Improvvisamente tutta questa buona sanità venne interrotta dalla decisione di togliere lo status di azienda all’ospedale di Sciacca e renderlo dipendente amministrativamente dall’ASP Agrigentina.
E’ iniziato così un lento e inesorabile depotenziamento dei servizi negli anni e un deterioramento strutturale importante. I servizi depotenziati o eliminati a Sciacca non sono stati sufficientemente sostituiti dall’azienda ospedaliera di Agrigento. Certamente questo è stato reso necessario dalle nuove norme, però ha provocato un’ importante diminuzione del numero di accessi nel nostro distretto.
Da fonte dati Regione Sicilia GURS e ufficio statistica Asp/Ag, risulta che :
COMPLESSIVAMENTE ALL’OSPEDALE DI SCIACCA SONO STATI PERSI, DAL 2010-2014, N.13.432 ACCESSI.
Ciò significa che quest’utenza si è riversata in altre province o, addirittura fuori dalla nostra isola.
Il TDM, in seguito, ha cercato in tutti i modi di interloquire con Agrigento, purtroppo abbiamo sentito, talvolta, lontane tutte le dirigenze che si sono susseguite e la collaborazione che c’era stata in passato è venuta a mancare.
Per ovviare a tutto ciò si è cercato di coinvolgere la società civile ed è nato un Comitato civico per la sanità, con all’interno oltre 40 realtà civiche che hanno cercato in tutti i modi di salvaguardare il nosocomio, riuscendo a farlo qualificare come un “DEA di I livello”, avendone le caratteristiche di base previste dall’attuale sistema di rete ospedaliera.
Troppo spesso ci siamo sentiti impotenti nell’esercizio della nostra funzione, che è quella di tutelare e difendere il diritto alla salute dei cittadini.
Oggi dobbiamo registrare, con tanta amarezza, che il nostro ospedale è DEA di I livello solo sulla carta, perché, nonostante l’abnegazione e le competenze professionali del personale sanitario, non ha le risorse umane e strutturali numericamente necessarie per esserlo, considerato anche che e non si è ancora attivata la ” STROKE UNIT”.
Quello che ci preoccupa oltremodo è la recente notizie di abbandono di alcune eccellenze sanitarie che probabilmente, non potendo espletare con dignità e sicurezza la loro professione, hanno abbandonano il nostro nosocomio per andare in strutture private o in altre province. Inoltre temiamo che il nostro punto di emergenza, così sguarnito, possa mettere in pericolo la salute e la vita dei cittadini.
Bisogna evidenziare che, non avendo più il nostro punto di ascolto all’interno dell’ospedale e non interloquendo più con l’URP, non riusciamo a conoscere il gradimento dei cittadini in merito aiservizi resi. Ma sui social e sulla stampa continuamente si leggono proteste per le lunghe attese al Pronto Soccorso, per le liste bloccate dei servizi erogati all’esterno e per la mancanza di posti letto.
CON QUESTA NOSTRA LETTERA, CHIEDIAMO ALL’ASSESSORE VOLO, CHE RICONOSCIAMO PERSONA COMPETENTE E SENSIBILE, DI CERCARE IN TUTTI I MODI POSSIBILI, DI PORTARE SERENITA’ A UNA COMUNITA’ CHE NON MERITA TUTTO CIO’ E CHE CERCA SOLAMENTE DI ASSICURARE IL DIRITTO ALLA SALUTE PER TUTTI I CITTADINI.
Giudico intelligente e propositiva la lettera aperta inviata dalla signora Calogera Lilla Piazza,storica esponente cittadina del Tribunale per i diritti del Malato,all’Assessore/a Regionale alla Salute Giovanna Volo.
Con la mail il tdm non fa le solite accuse in riferimento alla perdita di “appeel” da parte dell’ospedale di Sciacca,a causa di un depotenziamento progressivo di importanti reparti e servizi ,ma chiede all ‘ex Direttore Sanitario del Civico di Palermo ,e in passato di altre importanti strutture,di “portare serenità ad una comunità (quella di Sciacca e del vasto hinterland che fa riferimento al Giovanni Paolo secondo )che cerca di assicurare il diritto alla salute per tutti i cittadini”.
Piazza cita i numeri che dimostrano come,a causa di questo progressivo depotenziamento con molte uoc affidate a f.f ,dal 2010 al 2014 si siano persi ben 13.432 accessi presso il p.o .
Precisa che, nonostante il nosocomio cittadino sia stato classificato Dea di primo livello ,sono stati registrati ritardi ingiustificati per l’attivazione della Stroke unit .
Insomma la città di Sciacca,non avendo alcun parlamentare locale, facente parte del fronte moderato che ha eletto e sostiene Renato Schifani Presidente della Regione,non ha alcun difensore in Ars e peso nelle stanze dei bottoni,pur in presenza dell’impegno tenace ed eroico del deputato regionale Michele Catanzaro ,capogruppo del PD all’ars.
Mai come negli ultimi tempi la città che ha dato i natali a Tommaso Fazzello e ai nonni dello scienziato italo americano Antony Fauci,autorevole virologo ,consulente degli ultimi inquilini della Casa Bianca,si e vista “spogliata” dei propri gioielli,dalle Terme ,chiuse da ben otto anni ,all’ospedale,sede della banca del cordone ombelicale e di ben tre scuole ,come quella per infermieri,fisioterapisti e capo sala,istituite,vigente il vecchio ordinamento,prima della riforma europea delle professioni sanitarie,e venute meno,con il p.o saccense,non individuato come sede periferica dei corsi di laurea universitaria per tali figure.
Per estendere l’attenzione ad altri settori,nulla si è saputo sulla predisposizione dello studio di fattibilità da parte dell’anas della tratta Castelvetrano/sciacca/agrigento/Gela,ne
cessario per consentire al governo centrale di finanziare l opera.
È vero che c’è stato un dibattito aperto ai cittadini su alcune varianti di tale tratta,come quella di Gela e Licata,ma nulla si sa su quelle relative a Sciacca e Castelvetrano.E’ stato ricordato a coloro che ricoprono ruoli di governo che ,non disponendo dello studio di fattibilità, non è possibile finanziare l opera,così come non si possono indire le gare,a finanziamento ottenuto,se non vengono predisposti i progetti esecutivi. E qui ritorna in campo l anas;quest’ultima è organizzata per procedere con tecnici interni a tali adempimenti?se non lo è,occorre trovare altre soluzioni,come gare ad evidenza pubblica per la scelta di progettisti esterni.
C’è poi la situazione del porto di Sciacca,che inserito in zona Cesarini in seno all’autorità portuale sud occidentale,grazie all’impegno del sen Gaspare Marinello, non può restare semplice porto peschereccio,ma va trasformato in porto turistico e commerciale per garantire collegamenti da e per Pantelleria e i paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo nonché per consentire alle imbarcazioni degli ospiti del Resort Verdura di potere “attraccare “in apposito settore del Porto.
Mi sono permesso ,partendo dalla lettera aperta del TDA all’Assessore VOLO,di estendere il discorso ad altri settori,sperando che coloro che ricoprono ruoli parlamentari e di governo (regionali,nazionali ed europei)possano dedicare alla città di Sciacca e a questa importante landa sud occidentale della Sicilia la necessaria attenzione.
Ci spero io,ci spera la popolazione che si sente trascurata .
Lillo craparo