Oggi si parla tanto di comunicazione e sappiamo tutti quanto sia essenziale una comunicazione efficace in qualsiasi ambito, sia privato che professionale.
A Sciacca, i nostri artisti, i ceramisti e gli artigiani hanno il potere di comunicare il loro estro, la tradizione, e l’innovazione. Plasmando per esempio l’argilla a loro piacimento ci offrono una diversa prospettiva di come vedono il mondo.
Nel nuovo studio di Michele Bono, una turista americana, a Sciacca in cerca delle proprie origini, è rimasta ammaliata da un’opera imponente, tipica dello stile dell’artista. Ma a parte la bellezza dell’opera, la visitatrice ha colto la simbologia che quell’opera celava: un omaggio alle donne del passato, le nostre nonne e bisnonne dentro i tipici “CUTTIGGHI” dei quartieri della Cadda e del Rabato.
La donna ha scoperto quindi che non si trattava solo di stereotipi ma di qualcosa di reale. Radunarsi nei cortili fa parte della nostra tradizione e della nostra identità. Molte volte nell’epoca contemporanea questo potrebbe essere motivo di vergogna e derisione in realtà dovremmo essere più orgogliosi delle nostre origini visto che come ci ricorda la viaggiatrice americana questa tradizione è molto apprezzata.
Così comincia una comunicazione fatta di storytelling, con aneddoti, segreti e dinamiche proprie del cuttigghio. La nostra ospite ha colto la complessità del mondo femminile in epoche passate dove la cultura patriarcale le isolava e le relegava a lavori domestici. In assenza di blog e social media alla portata di tutti noi, tutto il loro mondo era nei cuttigghi, vere e proprie piazze, luoghi di incontro e di socializzazione. Lì poteva accadere di tutto, un vero e proprio appuntamento tra donne per scambi quotidiani, piccoli gesti e segreti.
Questa bellissima testimonianza potrebbe servire da spunto per riappropriarci di alcuni dei nostri cortili più belli e storici, valorizzandoli e facendoli divenire nuovamente luoghi di incontri per le nuove generazioni.