Ci è arrivata segnalazione che una nostra concittadina ha scritto un post su facebook indirizzato al Sindaco su un argomento di stretta attualità, in qualche modo connesso al Carnevale, e poiché scopo di un giornale civico è quello di stimolare confronto, dibattito e riflessione su argomenti di interesse pubblico, riprendiamo qui di seguito l’intero contenuto della missiva facebook della nostra concittadina in questione, che abita nel centro storico di Sciacca:

“Caro signor Sindaco,
per porre un rimedio alla terribile batosta subita dai commercianti del Centro Storico conseguente agli approvvigionamenti effettuati in vista del Carnevale alla fine trasferito alla Perriera, probabilmente sarebbe bastata la concessione di stand gratuiti collocati alla Perriera, all’interno del circuito di via Allende o nelle zone adiacenti.
La decisione di derogare all’ordinanza sindacale 112/2008 e consentire a tutti i pubblici esercizi di poter organizzare ‘piccoli eventi di intrattenimento musicale” fino alle 3:30 del mattino, è determinazione ipocrita. Tutti sanno che non si tratta di “piccoli eventi di intrattenimento”, ma di musica con emissione di decibel ben al di sopra della normale tollerabilità, decibel mai controllati dal Comune che lei amministra.
Caro signor Sindaco, i numerosi residenti che insistono lungo le vie e le piazze, nelle quali ogni fine settimana (e non solo) si accende la movida incontrollata, probabilmente non la voteranno alle prossime elezioni e mi piacerebbe consigliarle di confrontarsi anche con i numerosi turisti che pernottano nelle strutture ricettive situate nel centro; io l’ho fatto, e mi sono dispiaciuta nel constatare il loro grande stupore per la totale assenza di regole nella emissione della musica ad alto volume che cozza con quel turismo culturale a cui Sciacca o il nostro prezioso Museo Diffuso dei 5 Sensi vorrebbe anelare.
Le chiedo, signor Sindaco, se la notte, nel silenzio della sua casa, lei proverà turbamento o almeno un po’ di dispiacere, pensando a quelle persone (e ponga attenzione alle parole, le ho chiamate “persone”), siano essi uomini, donne, bambini, in alcuni casi ‘persone’ bisognose di serenità e protezione, ‘persone’ che, a causa della loro condizione di fragilità o anzianità, dovrebbero essere ritenute degne di maggior rispetto, perché signor Sindaco, abitare in centro storico non può essere considerata una situazione ‘privilegiata’ e per questo costituire una diminutio o una condizione per la quale sia corretto dover soffrire, subire ed essere puniti.
Oltre al danno la beffa, con la sua ordinanza di deroga, queste ‘persone’, peraltro già in sofferenza per la ‘violenza musicale’ alla quale sono sottoposte (ribadisco non si tratta di piccoli intrattenimenti musicali che sono graditi anche ai residenti), come in un girone dell’inferno dantesto, si rigireranno nei propri letti fino alle 3:30 del mattino, come se già non fosse sufficiente fino alle 2:00, come ordinariamente accade, individui costretti a seguire il ritmo che sta al di fuori delle proprie case e dai quali si pretende l’indomani puntualità a scuola o al lavoro. E badi bene, signor Sindaco, non si tratta di lamentele collegate all’attività che ruota attorno al Carnevale (solo 4 gg.), di cui anche i residenti si fregiano e sono felici, ma sono esternazioni collegate alla esasperazione per la mancanza di controlli sui decibel, che l’Ufficio del Comune da lei diretto dovrebbe effettuare tutto l’anno e non solo a Carnevale, come avviene in tutte le principali città turistiche della Sicilia.
Trincerarsi dietro lo slogan: “evitare che i giovani possano emigrare verso paesi limitrofi, alimentando notevoli rischi e pericoli per l’incolumità degli stessi”, non le fa onore. Non è facendo leva sui maggiori timori di noi genitori o asfaltando i diritti di una parte di cittadini saccensi residenti in centro che si risolvono i problemi o si evitano ahimè le tragedie, che sfortunatamente si sono verificate anche in territorio comunale
”.

6 pensiero su “CARO SIGNOR SINDACO, UNA CITTADINA TI SCRIVE…”
  1. Allora trasformiamiamo il centro in mero dormitorio come Cremona e poi non lamentiamoci che i nostri figlio o nipoti vanno a Castelvetrano o a Porto Palo a farsi le serate…
    I pub lavorano con la musica senza muoiono di fame.

  2. Ad un problema serio che è stato posto dalla cittadina, il primo lettore ha fatto un commento che rispetto, ma non condivido, perché così come esposto risulta generico, impreciso, deforma ed esaspera la problematica e la sposta su un piano illogico: ” Attenti, può esistere solo la musica a volumi esasperati per i pub e se non è fatta ad altissimi volumi, porterà
    loro al fallimento , i nostri figli a scappare da Sciacca e la cittadina diventerà un dormitorio”. Vi chiedo: è così che affrontereste un problema in maniera precisa per eliminarlo?
    A Sciacca spessissimo ci si divide in fazioni e opinioni Inconcludenti, invece che unirsi per risolvere i problemi in maniera semplice, come sarebbe fare rispettare la legge e i livelli di normale tollerabilità dei suoni e rumori, rendendo piacevole la musica per tutti.
    Premetto che la presenza di locali e di musica con livelli regolamentari tollerabili e la presenza di giovani è una ricchezza e una sicurezza per gli abitanti del centro storico , se questo intendeva dire il primo commentatore, sarei d’accordo con lui.

    Ma come le nostre mani sono fatte per essere usate in diversi modi: dare segnali a distanza, per fare carezze, per dare schiaffi o dare cazzotti, così la musica può essere utilizzata in diverse maniere e a diversi volumi. Non perché abbiamo le mani dobbiamo dare cazzotti necessariamente, non perché si vuole ascoltare musica è necessario metterla a volumi esorbitanti.

    Con grande dispiacere confermo in pieno che la musica ad altissimo volume fino alle 2 di notte ( alle 2 di notte si deve poter dormire ) è un vero e proprio incubo per i residenti i quali non vedono tutelati i loro diritti in nessun modo. Non credo che nemmeno il primo commentatore accetterebbe sotto casa sua, a casa di sua madre o magari della sua anziana nonna, , che due giorni a settimana per cinquantadue settimane l’anno, quindi più di cento giornate, ci fosse musica a volume esasperato. Quando accade questo è una vergogna.

    Se si facessero rispettassero i volumi, mettendo dei misuratori di decibel visibili a tutti , i giovani ascolterebbero piacevolmente la musica (direi al primo commentatore che esiste la via di mezzo: si possono avere dei volumi alti, ma tollerabili), i residenti potrebbero dormire sonni tranquilli, insomma vincerebbero tutti.
    Una soluzione semplice, civile, legale.
    Nei paesi sui problemi si fanno commenti più assimilabili al battibecco che poco concludono . Nelle città inevitabilmente si devono risolvere i problemi per rispettare i diritti di tutti evitando conflitti tra cittadini e responsabilità legali; nella nostra amata Sciacca si riuscirà a farlo?
    Mi aggiungo all’appello della cittadina al sindaco perché provveda.

    1. Grazie Alfonso Veneroso,
      per aver dato risposta diretta alle perplessità manifestate, con disarmante superficialità, dal signor Raso.
      Sembra assurdo, ma si è costretti a spiegare l’ovvio. È triste tutto ciò.

  3. Impossibile non dare ragione alla persona che ha scritto la lettera, la situazione di questi “intrattenimenti musicali” è del tutto fuori controllo, non solo per gli orari (fino alle due è un errore, alle tre e mezza è follia), ma anche per gli alti volumi e per le guerre dei decibel spesso ingaggiate da locali vicini tra di loro, le quali generano cacofonie che rendono ancora più sgradevole insopportabile la situazione.
    Tutta la mia comprensione alla signora, vivere una situazione del genere metterebbe a dura prova la sopportazione di chiunque.

  4. Condivido in toto la lettera della cittadina.
    Molto convincente e pertinente anche il contributo dell artista Alfonso Veneroso

  5. Ha ragione quanto scrive la cittadina e molto esaustiva e costruttiva la replica del Signor Veneroso alla superficialità del Signor Raso: in altri centri in cui ho visitato non ho mai visto elevati livelli di smog acustico oltre il limite della sopportabilita’ e della decenza di un paese civile e turistico.

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