La villa comunale di Sciacca è non solo il giardino pubblico più importante di Sciacca, ma anche un monumento di pregevole rilevanza storica e botanica.
Ciò non ha impedito che, nel corso degli ultimi decenni, amministrazione dopo amministrazione, a questo bene pubblico siano state riservate pochissime cure, facendogli perdere tante delle sue antiche peculiarità e facendogli assumere i connotati più tipici della noncuranza.
Anche quando si è tentata una manutenzione straordinaria è stata fatta male, riuscendo financo nell’impresa di peggiorare la situazione: il più recente intervento risale all’ultimo anno di amministrazione della giunta Valenti, del tutto esplicativo circa la incapacità di migliorare lo stato delle cose.
La nostra villa comunale è ormai senza fiori, con un impianto di illuminazione non funzionante, la fontanella senza acqua, una vegetazione arborea malcurata e sofferente, le antiche panchine in ferro ridotte in uno stato pietoso, i gabinetti chiusi, i vialetti in terra battuta degni di un safari, e tanto altro ancora:
Bisogna dare atto all’assessore Agnese Sinagra di essere riuscita, recentemente, a trovare almeno il modo di liberare la grande vasca dalle tartarughe appartenenti ad una specie particolarmente infestante.
Le amministrazioni che si sono susseguite nel tempo hanno sempre ripetuto il medesimo ritornello: non c’è più personale comunale competente nella cura del verde (i cosiddetti villieri), non ci sono risorse finanziarie per intervenire (ma quando si sono trovate si è fatto di peggio…), talvolta manca financo il personale da adibire all’apertura/chiusura e alla semplice custodia della villa.
Nei giorni scorsi sull’argomento è intervenuta CittadinanzAttiva, che dopo aver richiesto e ottenuto di conoscere la composizione esatta per categorie del personale in servizio al Comune di Sciacca, ha fatto istanza formale all’amministrazione Termine di destinare stabilmente alla villa comunale 2 unità di operatori generici a tempo pieno e 2 unità di operatori generici a tempo parziale.
Staremo a vedere cosa ne verrà fuori, ma dubitiamo fortemente che possa modificarsi il sostanziale stato di abbandono in cui versa il nostro principale giardino pubblico.
Ci sembra ormai dimostrato, con il susseguirsi di diverse amministrazioni comunali, che l’ente pubblico Comune non ha la capacità di gestire e manutenzionare in modo accettabile un giardino pubblico come la nostra villa comunale: tanto per dirne una, non si riesce a mettere sul cancello di entrata neanche un cartello con gli orari…
In questa situazione potrebbe anche essere opportuno valutare l’alternativa di esternalizzare i principali servizi di manutenzione ordinaria, quello del verde in particolare, così come di affidare alla gestione di un esercente commerciale privato, sufficientemente qualificato, quella porzione della villa comunale dove erano stati a suo tempo realizzati la pedana e il chiosco in legno per realizzarvi un bar in villa, richiedendo in cambio al privato non solo un canone ma anche una sua partecipazione attiva alla manutenzione ordinaria del sito.
Siamo proprio sicuri che una soluzione del genere non debba essere presa in considerazione?
Magari si avrebbe così la possibilità di sederci in villa la mattina per consumare un buon caffè o un aperitivo al tramonto, e la nostra villa comunale tornerebbe a ripopolarsi, facendo crescere pian piano l’interesse della comunità cittadina per una sua degna riqualificazione.
Questa soluzione proposta è stata avversata per anni dal Comitato Pro Villa Comunale, perché appunto essendo la villa comunale un monumento patrimonio del comune, si riteneva che dovesse e potesse essere gestito dalle risorse comunali in forza al comune ed una gestione privata ne compromette la funzione primaria di un luogo di pace e tranquillità accessibile a tutti. Abbiamo osteggiato nei confronti di tutte le amministrazioni a cominciare dalla Giunta Cucchiara a quella di Turturivci , Bono , Di Paola e Valenti questa modalità che ben tremila cittadini firmatari hanno PCbocciato, tanto che la ditta Dedalo , dopo aver fatto degli interventi sulla villa, ha lasciato il campo.
Ora che si ritorni a parlare di questa eventualità quando proprio e che sia proprio da persone che hanno combattuto a fianco del Comitato Opo villa questa battaglia , come l’ autore di questo servizio e a maggior ragione ses sua richiesta sis stata fatta all’ assessore al ramo , Agnese Sinagra, fondatore del movimento contro la gestione imprenditoriale della villa, ci sembra la più grande buffonata del decennio.
Ho letto quanto scritto da Nino Porrello e la proposta che ha avanzato,che condivido e trovo interessante. Ho visto le foto che ci mostrano una situazione di abbandono e di incuria.
Non si può restare fermi.occorre riportare la villa comunale alla situazione quo ante.
Speriamo bene.lillo craparo
ara Anita, perdonami, ma le “buffonate” sono ben altra cosa che non cercare di risolvere un problema incancrenito. Civiltà è proprio riuscire a trasformare la “crisi” in “valore”, e la Villa Comunale (come, invero, almeno il 70% di Sciacca) è in “crisi”. Non vi è città civile in cui ci sia un parco, una villa, che non si sino stati adeguati ad essere luoghi fruibili non solo per ammirarne la vegetazione, ma anche per “viverla”, sostando, consumando (vogliamo parlare di Merano, Chianciano, Spoleto?). Lo sai meglio di me che nulla è impossibile se vi è la conditio sine qua non affinché tutto possa funzionare al meglio: che “civile” sia chi usufruisce del bene. Detto ciò, ribadisco quanto fatto già quattordici anni fa (anche progettualmente) immaginando che la Villa divenisse foyer per la discesa verso il Teatro (accidenti… Forse anch’esso un’altra “crisi” irrisolvibile?) e le Terme ( … ancora – e più grande – “accidenti”… Qui non c’è dubbio che la “crisi” sia molto, molto complicata…). Anita cara, non c’è poi tanta differenza tra le immagini che, periodicamente, si pubblicano sullo stato di degrado del Cimitero e quelle – qui pubblicate – della Villa Comunale, che sembra tanto stia esalando per davvero l’ultimo respiro, martoriata anche dagli odori di fritto e arrosto che proviene dalle oscene baracche, “parcheggiate” a fianco del cancello d’ingresso. Pensa un po’: oramai, l’attrazione della Villa sono proprio le baracche di panelle e wurstel, tanto che non c’è chi si fa problemi a parcheggiare l’auto proprio davanti al cancello. Ah… no, certo… , scusate … che male c’è a farlo? … tanto la Villa è chiusa…! Un caro saluto.
Sai il problema è che buona parte della città nel 2007 i era espressa su questa tipologia di gestione pensando che la villa , l’ unico giardino storico poteva essere ancora amministrata dalla città nei modi come succede nella villa non di Spoleto ma di Palermo , manteniamoci in Sicilia. Una villa un’ amministrazione comunale avrebbe potuto ben provvedervi de solo avesse voluto. Era un po’ conservare la storia di questa città. Poi è spiacevole e anzi dispiacevole pensare che si fanno battaglie contro e poi si ritorna sui propri passi con altri attori e protagonisti. Ma la nostra è la terra dei vinti , le cui ci sono gli sconfitti della storia ai quali dovremo dire che non era verso la loro persona la nostra guerra ma solo ad un’ idea che per quanto ci riguarda snaturera’ definitivamente il luogo. PC
Ogni qualvolta che si vota per le amministrative si dice tutto e di più, si promettono mari e mondi, si lanciano slogan tipo: “Vogliamo il bene per la nostra città” oppure “Sciacca deve tornare al suo splendore” e molti altri… Purtroppo tra fare e dire c’è davvero un oceano, nessuna amministrazione, da decenni è stata in grado di lasciare un segno tangibile da ricordare. Nascondersi dietro la solita storia: che non ci sono fonti, che non c’è personale da utilizzare, sono scuse paradossali, un’amministrazione che si insedia deve trovare le soluzioni idonee e portare avanti idee di innovazioni di iniziative coraggiosi, di trasformare questa forma di temporeggiare insomma quel “po vi remu”, deve finire, bisogna attivarsi affinché tutte queste mancanze vengano risolte una volta per sempre. Tutte queste persone: Sindaci, Assessori, Consiglieri che si sono succedute nel tempo sono pagate per far muovere la macchina amministrativa, invece tutto si assopisce dopo i primi mesi e si ritorna alla solita quotidianità al dolce far niente. Svegliatevi!!!!!! Sciacca non può perdere tempo specialmente in questo periodo, dove tutti i comuni limitrofi hanno preso sopravvento, con iniziative, con richieste dell’utilizzo del PNRR, con scelte coraggiose. Dimostriamo anche noi che in fondo siamo capaci di intraprendere un percorso innovativo, pieno di progetti, programmazioni e miglioramenti che la nostra cara città aspetta da anni e che non bisogna lasciarla nel suo degrado e abbandono totale.
La villa è per prima cosa da restituire all’antico decoro, e questo compito, gravoso materialmente ed economicamente, deve essere svolto dell’Amministrazione, poi si può parlare dell’ordinario.
La strada proposta mi vedrebbe contrario in linea di principio, ce ne sarebbero altre da percorrere prima: la manutenzione pubblica, l’adozione delle aiuole da parte delle Associazioni; c’è stato anche un interessamento da parte dell’Università di Palermo e dell’Istituto “Amato Vetrano”, qualcuno sa come sono state gestite queste cose?
È anche vero che se la situazione dovesse continuare così, qualunque soluzione seria sarebbe la benvenuta, ma prima l’Amministrazione deve ammettere la propria incapacità a gestire il problema, sperando che l’affidamento a privati non finisca come la concessione di piazza Mariano Rossi, data gratuitamente in cambio di non si sa quale contropartita, che sinceramente non so quale possa essere stata, so soltanto che il privato si aspetta che la cosa pubblica gli venga data in regalo.
Mi auguro che questa volta non finisca così, magari dando quelle strutture (per inciso, veramente obbrobriose!) in gestione gratuita a qualche Onlus che esplicherà la propria utilità sociale vendendo bibite in mezzo al degrado totale.