Volano le maleparole sul palcoscenico della vita politica cittadina, ossia nell’aula consiliare del Comune di Sciacca.
L’ultima seduta del consiglio comunale è stata un vero e proprio show, più tragico che brillante: la nostra città avrebbe bisogno di ben altri confronti politici per essere indirizzata verso il suo buon governo.
Dobbiamo invece accontentarci di scenette e battibecchi con scambi di accuse anche al vetriolo, che sono a dir tanto utili solo per farci su un titolo giornalistico di quelli che richiamano l’attenzione del lettore…
Il momento di maggior tensione dialettica si registra al minuto 77:
Sindaco Termine: a volte ho la sensazione, chiudendo gli occhi, di trovarmi al Rischiatutto piuttosto che al Consiglio comunale… però cerco di sforzarmi per capire che ci troviamo in un’aula…
Presidente Messina: Sindaco, se deve offendere l’aula che le sta dando la parola… lei non è al Rischiatutto, ma al Consiglio Comunale di Sciacca…
Sindaco Termine: Presidente, lei è da otto mesi che offende quest’aula… quindi mi posso permettere di fare quello che voglio…
Presidente Messina: Lei non si deve permettere… lei non si deve permettere… caro Sindaco lei non si deve permettere di dire che io offendo quest’aula, è lei che l’aula consiliare non la considera…
Poco dopo, è il consigliere Calogero Bono che definisce per due volte “provocatore seriale” il consigliere Alessandro Curreri per il contenuto dei suoi interventi.
Così, tanto per capire il clima che si respirava in aula Falcone-Borsellino l’altra sera, un clima ormai infuocato tra coalizione di governo cittadino e opposizione.
La seduta ha ruotato, come spesso ormai accade, intorno alle comunicazioni iniziali del Presidente Ignazio Messina, che hanno riguardato in particolare due argomenti sui quali la presidenza del consiglio ha informato i consiglieri comunali di aver preso l’iniziativa di intervenire:
⁃ nei confronti degli uffici competenti e dell’amministrazione comunale per lamentare il fatto che la seduta del consiglio comunale non venisse ripresa in diretta dalla televisione
⁃ nei confronti del questore e del prefetto per conoscere i motivi di sicurezza che hanno determinato la necessità di spostare il Carnevale di Sciacca dal centro storico alla Perriera.
All’acceso dibattito su queste comunicazioni sono intervenuti: Calogero Bono, Ignazio Bivona, Fabio Leonte, Giuseppe Catanzaro, Filippo Bellanca, Carmela Santangelo, Giuseppe Ambrogio, Daniela Campione, Alessandro Curreri, Raimondo Brucculeri, Paolo Mandracchia, il dirigente della ragioneria Filippo Carlino e il sindaco Fabio Termine.
Il lettore che fosse interessato a conoscerne in dettaglio i contenuti può visionare la registrazione dell’intera seduta fino al momento della sospensione per una durata complessiva di 2 ore e 45 minuti:
Noi ci limitiamo a riportare in sintesi solo ciò che in proposito ha detto il Sindaco:
⁃ che, in assenza di bilancio 2023 approvato, non intende autorizzare riprese della televisione facendo debiti fuori bilancio, tranne che per argomenti di rilevante interesse pubblico
⁃ in ordine al Carnevale, che avendo la presidenza del consiglio inviato una lettera di richiesta informazioni al questore (dopo la conferenza stampa dello stesso sindaco) di non ritenere corretto rilasciare dichiarazioni di sorta prima del riscontro del questore, e di essere disponibile per qualsiasi tipo di confronto solo dopo la risposta del questore stesso.
Si è quindi passati all’esame del delicato argomento all’ordine del giorno della “revisione ordinaria delle partecipazioni societarie possedute al 31.12.2021 dal Comune di Sciacca”, arrivato in aula con il parere negativo della commissione consiliare presieduta da Filippo Bellanca. Anche qui dibattito serrato, con numerosi interventi, comprensibilmente condizionato dalla presenza tra le società partecipate di A.I.C.A., di cui il Comune di Sciacca detiene il 10,25% del capitale: argomento sensibile, perché il bilancio di AICA, già in perdita per 1,3 milioni di euro nel 2021, ha fatto poi registrare nel 2022 un ulteriore perdita superiore a 4 milioni di euro, con riferimento alla quale il Comune ha già proceduto ad effettuare un ulteriore accantonamento di oltre 400 mila euro.
Alla fine della discussione accade quanto segue: dal banco dell’opposizione per bocca di Mandracchia arriva una richiesta di sospensione di 5 minuti per le valutazioni del caso sull’ordine del giorno dei lavori, la sospensione viene concessa ma i consiglieri della coalizione Messina non rientreranno più in aula.
La seduta viene quindi aggiornata di 24 ore, ma anche ieri sera i lavori consiliari non hanno potuto aver seguito: l’opposizione ha inviato in aula solo quattro consiglieri, per garantire il numero legale ma nello stesso tempo lasciare ai sette della coalizione Termine la responsabilità politica dei numeri per l’approvazione della revisione delle partecipate; anche sul fronte opposto ci sono state però due assenze, ragion per cui non c’è stato il numero legale e i lavori consiliari non sono andati avanti, ma rinviati a data futura.