E’ preavvisato a Sciacca l’arrivo non solo di un commissario straordinario della Regione in sostituzione del consiglio comunale per l’atto deliberativo del Rendiconto di Gestione 2022 (se, come appare pressoché certo, gli uffici e la giunta non riusciranno a portare in consiglio il relativo atto deliberativo entro il 7 luglio) ma anche del più celebre commissario Salvo Montalbano per indagare su chi ha detto la verità ieri sera in consiglio comunale: il presidente Ignazio Messina o il sindaco Fabio Termine?
In effetti, ci vorrebbe l’abilità di uno del calibro di Salvo Montalbano o se preferite della di lui moglie nella realtà, l’ispettrice Lolita Lobosco alias Luisa Ranieri, per risolvere l’angoscioso dilemma sollevato dalle comunicazioni inziali di Ignazio Messina seguite dalla replica di Fabio Termine.
Che se fossimo in una fiction televisiva nulla di ridire, ma trattandosi delle due più importanti figure istituzionali della città la cosa ci dovrebbe preoccupare un pò….
E il bello è che il motivo del contendere riguarda, udite udite, quel che avrebbe detto non uno qualunque, ma un’altra figura istituzionale di tutto rispetto, il questore di Agrigento, e per chi non l’avesse ancora capito l’argomento in questione riguarda ovviamente il Carnevale (ma potrebbe essere diversamente qui a Sciacca?…).
Chi vuol visionare la “scena del delitto”, indossando i panni del commissario Montalbano, può visionare dal minuto 25.08 al minuto 44.20 quanto detto esattamente da Messina/Termine/Messina, nella registrazione streaming del consiglio comunale accessibile dal seguente link:
Per chi invece non avesse questa pazienza, proviamo a sintetizzare con parole nostre, sperando di non sbagliare… perché non è certamente facile riassumere certi passaggi…
Come si ricorderà il presidente del Consiglio Comunale aveva inviato, nella sua qualità, una lettera al Questore di Agrigento, chiedendogli di conoscere con precisione i “motivi di sicurezza” per i quali la location del Carnevale di Sciacca è stata, praticamente all’ultimo minuto, trasferita da quella inizialmente prevista del centro storico alla Perriera.
Tale richiesta di Ignazio Messina era scaturita dal fatto che il sindaco non aveva comunicato al consiglio comunale tali motivi di sicurezza causa del trasferimento alla Perriera. Ricordiamo, da parte nostra, che anche in sede di conferenza stampa di presentazione del Carnevale 2023 noi di ServireSciacca avevamo rivolto proprio questa domanda al sindaco, non ricevendo una risposta esauriente bel merito.
Con riferimento quindi a tale sua iniziale richiesta, Ignazio Messina ha comunicato ieri sera di essere stato ricevuto dal Questore in data 1 giugno e di essergli stato riferito che l’intera problematica della sicurezza del Carnevale in centro storico con le relative modalità di svolgimento dell’evento avrebbe necessitato di essere gestita dall’organizzazione e sottoposta agli organi decisionali con un più ampio margine preventivo di tempo sulla data della manifestazione rispetto a quanto avvenuto e che non sussistono preclusione di carattere generale per un futuro svolgimento del Carnevale in centro storico, purché tutti gli aspetti problematici di tale location in ordine alla sicurezza vengano esaminati, affrontati e risolti con la necessaria tempistica.
Nella sua replica il sindaco Fabio Termine ha invece riferito di aver incontrato a sua volta ieri mattina il Questore e di avere avuto con lui in precedenza altri contatti, raccogliendone una considerazione di irritualità riferita alla richiesta pervenutagli dal presidente del consiglio. Fabio Termine, facendo riferimento anche ad alcuni messaggi ricevuti via wattsapp, ha contraddetto il contenuto della precedente dichiarazione di Ignazio Messina, sostenendo che l’amministrazione si era mossa informalmente sul fronte sicurezza con alcuni mesi di anticipo sulla data prevista per la manifestazione, che il piano sicurezza va presentato solo 15 giorni prima, che c’era un piano B in centro storico per superare la criticità già nota del passaggio della sfilata davanti al carcere, che le ulteriori prescrizioni imposte dalla commissione provinciale per la sicurezza avrebbero del tutto snaturato le caratteristiche tradizionali del Carnevale di Sciacca e che, come confermato dallo stesso Questore, la problematica finale che ha determinato il trasferimento finale della festa dal centro storico alla Perriera non è attribuibile in alcun modo a tempistiche non adeguate da parte dell’amministrazione e dell’organizzazione. Da qui l’affermazione del sindaco che gli attuali elementi caratterizzanti le modalità del Carnevale di Sciacca sono ormai inconciliabili con il suo svolgimento in centro storico.
Insomma, due versioni contrastanti sul pensiero del Questore, tant’è che nel successivo dibattito qualcuno si è anche ironicamente chiesto se Messina e Termine avessero parlato con lo stesso Questore o con due persone diverse.
Nei successivi interventi di diversi consiglieri comunali l’opposizione è tornata ad accusare il sindaco di aver estromesso il consesso consiliare da ogni coinvolgimento, anche informativo, sull’organizzazione del carnevale e si sono contrapposte due opposte visioni: per Calogero Bono il sindaco Fabio Termine passerà allo storia per aver snaturato il Carnevale, mentre per Gabriele Modica il sindaco sarà ricordato per aver riportato a Sciacca la festa tanto amata del Carnevale.
Di questo Carnevale 2023 si tornerà comunque a trattare in consiglio comunale, per tutti gli altri aspetti di verifica e valutazione, avendo l’opposizione preannunciato che chiederà di inserire l’argomento all’ordine del giorno in una prossima riunione consiliare.
Insomma il divertimento non è ancora finito, come del resto è giusto in una città dove il Carnevale è sempre il principe degli argomenti, in tutti i sensi…