La metaforica cassetta postale del sindaco di Sciacca, Fabio Termine, e della sua Giunta è sempre più stracolma di interrogazioni consiliari, di note stampa e di post facebook da parte di consiglieri comunali dell’opposizione che dall’amministrazione vogliono sapere questo e quell’altro. A un anno esatto dall’elezione del nuovo sindaco questo voler sapere cosa stia facendo l’amministrazione su tanti aspetti della vita cittadina si sta sempre più intensificando, in parte come è naturale che sia, essendo in aula consiliare il numero dei consiglieri comunali di opposizione largamente superiore, e in parte segnalando un clima politico vibrante e quindi delineando una sorta di strategia sotto forma di @guanto di sfida”.
Oggi ne arrivano due., un’interrogazione è una nota stampa.
L’interrogazione consiliare (a risposta scritta) è di tutti i consiglieri di opposizione (compreso l’indipendente Giuseppe Catanzaro?) e riguarda “il futuro dei beni inagibili della nostra città”.
Essa affronta “la questione dei molteplici beni della nostra città che attualmente si trovano chiusi e inagibili. Tra questi, il parco delle Terme, il museo del carnevale, la villa comunale, il museo Scaglione e la Ex chiesa S. Margherita”.
Gli interroganti ritengono che tali strutture debbano essere rese fruibili senza impedimenti e problematiche legate agli orari di apertura, chiusura e fruibilità.
“Considerando che la gestione di questi beni risulta ancora incerta e spesso lacunosa, e tenendo conto anche dei lavori in corso all’intero del parco delle Terme che pare si avviino alla conclusione, vengono poste le le seguenti domande all’amministrazione comunale:
– Con quale personale vengono attualmente resi parzialmente fruibili questi beni?
– Quali sono gli intendimenti dell’amministrazione per garantire la corretta valorizzazione di questi beni?
– È intenzione dell’amministrazione gestire internamente tutti i suddetti beni, oppure si prevede la redazione di un avviso pubblico per manifestazione di interesse al fine di valutare una gestione esterna?
La nota stampa è invece sottoscritta dal coordinatore della D.C. di Sciacca, Giuseppe Milioti, e dai 5 consiglieri comunali che hanno costituito il gruppo consiliare della Democrazia Cristiana.
In essa sibafferma che “i residenti della via Melfi continuano ad essere esasperati nel vivere una situazione da terzo mondo per il mancato funzionamento della pubblica illuminazione. Un disagio che perdura dal 2021 e che continua a persistere in perfetta continuità, senza che nessuno se ne occupi, e tra l’altro, più volte segnalato”.
Coordinatore e consiglieri comunali della D.C. ritengono “assurda e grave la situazione che si è venuta a creare, in quanto l’illuminazione pubblica è un servizio di primaria importanza per tutta la città ed i suoi cittadini, sia come deterrente per scoraggiare episodi di violenza e delinquenza che dal punto di vista del decoro urbano e della sicurezza stradale. La scarsa illuminazione limita anche fortemente la visibilità, facendo rischiare che si verifichino dei sinistri”.
“ La tutela della sicurezza delle abitazioni e di coloro che vi abitano – conclude la nota stampa – dovrebbe essere al primo posto ed invece questa amministrazione continua a fregarsene nonostante più volte sia stato segnalato il problema. Il Sindaco e l’Assessore al Ramo vengono invitati a porre rimedio a queste gravissime mancanze, sollecitando altresì la ditta ad intervenire nell’immediato senza accampare le solite scuse inutili , scaricando le responsabilità su altri”.