L’articolo è di Raimondo Moncada, che ci ha amichevolmente concesso autorizzazione alla pubblicazione:
Ignazio Russo è il “poeta del popolo”. Così è scritto nel mezzobusto che si erge, a Sciacca, in un viale della Villa comunale “Ignazio Scaturro”, dove, con altri monumenti, si ricordano figli illustri della città.
“Poeta popolare nel senso più genuino della parola – ha detto di lui lo storico Salvatore Cantone – sia perché figlio del popolo, sia perché del popolo ha le caratteristiche fondamentali: l’ingenuità, l’arguzia, la bonomia, l’umore, l’attitudine a parlare per sentenze. Poeta di istinto, egli canta come gli detta il cuore, si esprime come sente, naturalmente, con un linguaggio popolare, immediato, che affonda le sue radici nella realtà che è a lui più congeniale”.
L’ultimo libro con sue opere (Tutte le poesie edite) è stato pubblicato postumo, nel 1998, per i tipi di Aulino Editore, edizione a cura del Comune di Sciacca. Il testo si conclude con una nota biografica in cui leggiamo che nel 1974 Ignazio Russo pubblicò “Lu munnu a la riversa” e “Soliloquiu”, nel 1976 “Iò e lu ciascu”, nel 1977 Miraglia e li braccianti e Sicilia, Meli e feli. Quest’ultima opera ha dato anche il titolo a un programma della Rai nel 1980 al quale Ignazio Russo ha partecipato.
Il 1980 è stato l’anno della sua prematura scomparsa, avvenuta il 13 ottobre. Aveva 52 anni.
È stato poeta ma anche uomo di spettacolo. Amava dare voce in pubblico alle opere che scriveva. Negli anni Settanta ha iniziato a collaborare a spettacoli di teatro cabaret, girando la Sicilia con personaggi di spicco, dell’arte e della cultura, come Ignazio Buttitta, Rosa Balistreri, Marilena Monti, Bernardino Giuliana e Franco Catalano. È stato anche componente, come caratterista, del gruppo folcloristico “Li Burgisi”.
Ha iniziato a muovere i primi passi negli anni Cinquanta, componendo versi e testi satirici per feste universitarie e per il Carnevale di Sciacca, di cui è stato un protagonista. Ha scritto per riviste culturali e di satira. Ha collaborato con radio e tv.
Diverse sue fotografie, con alcune sue popolari poesie, sono appese alle pareti della biblioteca monumentale “Aurelio Cassar” che custodisce le sue opere, alcune con autografo donate dallo stesso poeta. Nella villa comunale “Ignazio Scaturro” c’è il monumento a lui dedicato, un mezzobusto con lo sguardo del poeta rivolto verso il mare.
Così lo ricorda l’amico Mario Gaziano,autore teatrale e televisivo, regista, docente di Lettere, che ha coinvolto Ignazio Russo nelle sue produzioni: “Ignazio Russo è stato un poeta di forte impegno civile, che ha saputo amare ed è stato fortemente amato: semplice e spontaneo, buono e illuminato. Poeta e sognatore”.
Raimondo Moncada