È questo il risultato più importante, insieme politico e di metodo, frutto della riunione sulla questione termale svoltasi oggi sotto forma di conferenza dei capigruppo consiliari, allargata al Sindaco, al Comitato Civico Patrimonio Termale, all’associazione “Ora Basta” e all’associazione Sciacca Terme Rinasce. Questo tipo di “tavolo di confronto” è stato voluto dal consiglio comunale come strumento attraverso il quale sviluppare una visione unica della città e di conseguenza un percorso unitario per il raggiungimento dell’obiettivo, ossia la riapertura e il rilancio del termalismo di Sciacca. All’approfondito dibattito hanno contribuito, dopo l’introduzione di Ignazio Messina, gli interventi di Porrello, Santangelo, Ambrosetti, Bono, Curreri, Leonte, Modica, Mistretta, Catanzaro Giuseppe, Campione, del sindaco Termine e quello conclusivo di Messina.
In tutti gli interventi è emersa l’esigenza di privilegiare la unità di intenti in nome di una città che vuole la riapertura delle Terme e anche una sua proiezione futura in termini di città termale, così come l’esigenza di dotarsi di un metodo per riuscire ad incalzare nel modo più efficace possibile la Regione, passo dopo passo, fino al raggiungimento dell’obiettivo. L’intervento più dirompente, che ha fornito il senso della giornata, è stato quello del consigliere Fabio Leonte, che in modo appassionato ha esplicitamente richiesto al sindaco Termine e al presidente del Consiglio Ignazio Messina di mettere da parte sull’argomento Terme tutte le incomprensioni e quella rivalità politica che è scaturita dalle controverse vicende elettorali, per parlare una sola lingua in nome della città e agire in piena sinergia, rappresentando tutti e due insieme tutte le forze politiche e l’intera cittadinanza.
Questo inatteso tandem, articolato nei rispettivi interventi a chiusura, non è sembrato sottrarsi a questo accorato invito, tant’è che si è deciso di sottoscrivere tutti insieme i partecipanti un documento conclusivo in cui tra l’altro: viene dato mandato a sindaco e al presidente di agire insieme ad ogni livello della questione termale come espressione di unità di intenti, di vigilare sulla tempestiva chiusura della liquidazione “Terme di Sciacca SpA” , sulla puntuale presentazione dei documenti a Cassa Depositi e Prestiti e sui passaggi successivi, nonché di riconvocare questa conferenza dei capigruppo allargata alle forze sociali anche per un confronto a settembre con i deputati regionali dell’agrigentino e di adottare la prassi di inserire sempre al primo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Sciacca le “comunicazioni sulle Terme.”
Funzionerà questo tandem istituzionale? Staremo a vedere…
Ho accolto con favore la notizia della convergenza,che si è registrata sulle Terme fra il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale,con accanto i rappresentanti delle Associazioni,gruppi e cittadini,che da tempo si battono per la riapertura dell?o Stabilimento e di tutte le importanti pertinenze.
La convergenza su una iniziativa strategica e decisiva per la ripresa e il rilancio della nostra città richiede,pure, il coinvolgimento e l’ intervento della deputazione agrigentina all’Ars,non facendo distinguo fra maggioranza e opposizione ,con intervento da parte degli stessi sul governo Schifani e in primis verso l ‘Assessore Regionale all’Economia,investito dal Presidente di curare la pratica Terme di Sciacca e di Acireale.
Bisognerà vigilare sulla istanza e sui contenuti che Palalazzo D’Orleans farà alla Cassa Depositi e Prestiti di Roma.
Noto in giro un po’ di scetticismo su tale strada,ma ritengo che in atto sia l unica ,fino a quando seri e qualificati operatori alberghieri del settore non si convinceranno ad esaminare il ricco dossier e ad investire.
Giorni addietro ho visto in TV un interessante servizio sui Bagni/Terme di Lucca e sulle sue sorgenti.
Ho pensato alle nostre,altrettanto importanti e curative,in passato in grado di attrarre moltissimi pazienti e cittadini di diverse città,con ricadute positive sulla città e sulla sua economia.
Ecco perché bisogna muoversi in modo unitario,chiedendo anche alle parlamentari nazionali ,come Craxi,Furlan,Fascina,ecc.ecc ,”catapultati” nei collegi e circoscrizioni del nostro territorio ,di dare un segnale che sono operativi e presenti in Parlamento e dove sono stati indicati e votati,auspicando,altresi,l intervento degli europarlamentari eletti nel collegio /circoscrizione Sicilia/Sardegna..Soltanto Uniti si potrà riavere quello che alcuni personaggi,per distrazione o perché non adeguatamente informati su materia termale,hanno determinato per tanto tempo(siamo arrivati ad oltre otto anni)la chiusura delle Terme di Sciacca(ag),conosciute nei manuali ,come Terme Selinuntine.
Da cittadino ,orientato a trovare soluzioni ai problemi,nel rispetto delle leggi,ci spero e prego i soggetti elencati in premessa a mobilitarsi.
Lo dobbiamo fare per noi,per la città e sopratutto per le nuove generazioni ,che chiederanno i motivi dell’assurda e lunga inattività delle nostre Terme.
Lillo craparo