Nonostante i lavori siano conclusi, si frappone un nuovo ostacolo per l’apertura del parco termale di Sciacca.
Ce lo rivela l’assessore Fisco, da noi sentito sull’argomento riapertura.
Con una coincidenza quasi diabolica, è accaduto che la conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione del parco, durati un anno, sia avvenuta proprio nel momento stesso in cui il Comune perdeva la disponibilità dello stesso parco termale.
Ci spieghiamo meglio.
Nel mese di settembre del 2019 la Regione siciliana aveva affidato in concessione al Comune di Sciacca, “in via provvisoria”, il Parco delle Terme e la piscina sulfurea che vi è all’interno (in stato di grave dissesto), rendendo parzialmente esecutivo un contratto di concessione stipulato il 25 ottobre 2017 tra la stessa Regione e il Comune, in forza del quale tutti i beni immobili del complesso termale di Sciacca avrebbero dovuto essere affidati in concessione al Comune di Sciacca. Tale contratto del 2017 tuttavia, sottoposto a condizione sospensiva, e venne poi reso esecutivo due anni dopo solo per il Parco e la piscina.
Adesso che la questione termale sembra essere stata ripresa in mano dalla Regione siciliana, le prime azioni immediate sono state lo stanziamento delle somme per la chiusura della liquidazione della società Terme di Sciacca SpA e la dichiarata volontà di revoca di quel contratto di concessione del 2017.
La Regione ha inviato al Comune di Sciacca la seguente comunicazione:
Alla quale il Comune ha dato riscontro nel seguente modo:
Non si è tenuto nel dovuto conto il fatto che quel contratto del 2017 aveva trovato come detto una sua parziale applicazione per il Parco e la Piscina, due beni immobili sui quali il Comune di Sciacca ha inteso veicolare risorse finanziarie rispettivamente per 500 mila euro (lavori conclusi per il parco) e per 1 milione e 500 mila euro (ancora in fase progettuale presso il Genio Civile per la piscina).
Così, da un giorno all’altro, il Comune di Sciacca si ritrova di fatto privo di ogni titolarità giuridica in relazione sia al Parco che alla Piscina.
L’Assessore Fisco ci ha detto che partirà adesso una richiesta indirizzata alla Regione per riottenerne la concessione, ma in considerazione di tutte le prevedibili difficoltà di carattere burocratico la questione potrebbe essere rivelarsi tutt’altro che semplice.
Mi pare che la cultura del verde a Sciacca, negli anni, è andata a farsi benedire. Abbiamo una villa comunale ridotta che fa pena, piazza Lombardo non va tanto meglio, sotto la piazza Scandaliato meglio non parlarne, sotto la piazza Rossi: palestra per piromani, l’angolo tra via Madonnuzza e via Agatocle, ma!?, ora non ci sarà neanche il Parco delle Terme. Bene, l’unico verde che avremo disponibile sara quello dei nostri vasi a casa, le erbacce lungo le strade ……..e quello del pesto alla genovese negli spaghetti.