Martedì 8 agosto c’è il primo preallarme, con un messaggio Wattsapp: “ho incontrato per strada padre Marciante, mi ha fatto una grande tenerezza, veniva dal Commissariato di Polizia… vogliono 100 volontari… altrimenti niente processione… ha chiesto il nostro aiuto per la processione del 15…”
Il giorno dopo arriva il secondo preallarme dell’arciprete, direttamente alla capo gruppo scout dello Sciacca 2 e così ne scaturisce un appuntamento in chiesa madre. Qui padre Marciante conferma che gli è stata richiesta dal Commissariato di P.S. una lista di 100 nominativi di volontari da utilizzarsi nello svolgimento della processione della Madonna del Soccorso, con nomi, cognomi e date di nascita: senza la lista niente processione, così dice l’arciprete, e lui al momento è a quota 35 nomi, forniti dalla protezione civile. Ne occorrono altri 75.
I capi scout provano ad obiettare che l’importante non è tanto riuscire a reperire 100 nominativi, per far questo in un attimo basterebbe far ricorso a un appello pubblico, quanto piuttosto quello di sapere per bene cosa dovranno fare queste 100 persone e chi le coordinerà.
La risposta padre Marciante non ce l’ha, ma davanti ai capi scout telefona in Commissariato riferendo che i due gruppi scout della città, con 30/35 nominativi di età dai 16 anni in su, hanno dato la disponibilità di mettersi a disposizione di chi ha la responsabilità di garantire le modalità di maggior sicurezza possibile nello svolgimento della processione.
La lista dei 100 viene comunque ultimata e, riteniamo, fornita alla Questura, ma nei giorni successivi non arriva nessuna convocazione per riunioni di carattere organizzativo. Appuntamento alle ore 18 (puntuali!) del 15 agosto in chiesa madre, fa sapere padre Marciante, e all’appuntamento gli scout arrivano puntuali, cercando quel qualcuno (Pubblica Sicurezza? Comune?) che indichi loro cosa fare e come rendersi utili.
Ma, come era anche facile immaginare, non c’è nessuno che sappia dire loro “chi fa cosa” e allora padre Marciante aguzza l’ingegno e dispone: voi scout dello Sciacca 1 e dello Sciacca 2 avete la responsabilità di tenere libera da persone l’intera navata centrale della basilica per consentire il miglior transito della vara in uscita e al rientro.
E gli scout lo hanno fatto.
Durante buona parte del percorso della processione gli scout si inventano poi anche un nuovo servizio, quello del cordone di protezione della banda musicale, tanto da far dichiarare al più anziano dei componenti la banda, il maestro Accursio Graffeo, che per la prima volta nella sua storia la banda ha potuto contare su un servizio di volontari ad essa dedicato e ha potuto così eseguire le musiche in condizioni più favorevoli, protetta dalla pressione della moltitudine di gente che segue la processione e che in passato ha disturbato non poco i musicanti.
E arriviamo così al momento del rientro in basilica, con gli scout già all’interno per tenere sgombra la navata centrale, nonostante tanta gente continui ad entrare dalla porta principale lasciata pressoché sguarnita dalle forze dell’ordine.
E qui, inaspettatamente, non appena finita l’esecuzione canora del nuovo inno alla Madonna, avviene l’ammutinamento dei marinai portatori della vara, che ben ci racconta Massimo D’Antoni nel suo servizio giornalistico su Tele Monte Kronio.
“Vogliamo le porte aperte”, dicono,
È stato questo il coro unanime, ma soprattutto polemico che, intorno alle 21,30, in un momento di autentica tensione scaturito dalla precedente decisione delle forze dell’ordine (evidentemente calata nel “piano di sicurezza” approvato soltanto lunedì sera) di far rimanere chiuse le porte laterali della Basilica, con ogni probabilità allo scopo di evitare che la folla le utilizzasse come ulteriore varco di accesso. Ma i pescatori si sono opposti: “Non si è mai visto – ha detto uno di loro al Telegiornale di RMK TV- che la Madonna entrasse nella sua dimora con le porte sbarrate”.
Scrive Massimo D’Antoni:
“ I pescatori si sono in pochi minuti ammutinati, con grande sorpresa della moltitudine di persone presenti. Insomma: se non fossero state aperte le porte laterali non avrebbero percorso quella sorta di ultimo miglio che corrisponde alla fase, peraltro delicatissima, del ritorno in chiesa dopo la processione. Ne è scaturito un vero e proprio negoziato con protezione civile comunale, polizia di Stato e clero. Alla fine l’hanno spuntata i pescatori. Anche se ad essere stato riaperto è stato solo l’ingresso laterale di sinistra, mentre quello di destra è stato riaperto solo parzialmente e controllato da alcuni agenti. Tanto è bastato comunque ai marinai, esultanti per il successo ottenuto, per convincersi a rientrare la vara. Rientro in chiesa accompagnato da un’inclinazione pericolosa. Inclinazione che c’era stata anche due ore prima, nel momento in cui, eppure, la freschezza atletica dei portatori non aveva impedito, all’interno della stessa Basilica, altra paura”, cosa confermataci dagli scout.
“La processione della Madonna del Soccorso, come qualsiasi altro evento pubblico, richiede misure di sicurezza che prima non erano richieste” osserva il direttore di RMK TV.
“Va evidenziato che forse siamo di fronte alla necessità di imprimere una svolta organizzativa, anche rispetto al reclutamento degli stessi portatori del simulacro: evidentemente non tutti sono in grado di sostenere sulle spalle il peso di 18 quintali. E a questo punto le misure di sicurezza potrebbero prima o poi prendere di mira perfino la stessa tradizione della processione con i marinai a piedi scalzi. La tradizione è importantissima ma è anche vero che i tempi sono cambiati. E non è sempre necessario che accada l’ineluttabile per essere poi costretti ad apportare le necessarie modifiche”.
È questo il commento di Massimo D’Antoni, che ServireSciacca fa anche interamente proprio.
Una processione sicuramente dalle dinamiche complesse, che non può continuare a NON avere un unico ed effettivo responsabile della sicurezza, con una responsabilità che appare diffusa e frazionata e che proprio per questo può diventare l’arbitrio irresponsabile di pochi.
L’entrata e l’uscita della Madonna rappresentano momenti bellissimi sia per i devoti che per i non devoti.
Bisogna però rendersi conto che questa modalità è obsoleta.
Bisognerebbe motorizzare la vara e lasciare ai marinai il compito di fare quello che quest’anno è stato assegnato agli scout
In tutto questo momento difficile per la nostra grande festa c’è stato un bellissimo spiraglio di bellezza che è la pronta volontà di alcuni meravigliosi ragazzi che si sono dati generosamente per fare in modo che la processione avesse luogo. Si parla spesso della crisi dei nostri giovani, ma episodi come questo ci fanno ben sperare nel futuro della nostra società.