Non è certo un bel vedere questa foto…
Ieri sera in aula consiliare, nell’aggiornamento della seduta del giorno 28 che era stata rinviata di 24 ore dopo l’abbandono dell’aula da parte di quasi tutti i consiglieri di opposizione, sui banchi dell’opposizione (che come noto è in maggioranza) erano solo in due, sia pure di indubbio peso politico, Filippo Bellanca e Paolo Mandracchia. Ragion per cui non c’era il numero legale e il consiglio comunale dovrà essere riconvocato.
Non è un bel vedere dicevamo, perché vale per tutti (per chi governa e per chi sta all’opposizione) che un consigliere comunale viene eletto per rappresentare i cittadini proprio nella sede del consiglio comunale, motivando lì le sue posizioni e votando, non certo per rimanersene a casa. E questo vale sia per quei singoli consiglieri comunali che fanno più assenze che presenze e sia quando, come nel caso di ieri sera, l’assenza vuole essere un modo per esternare una posizione politica.
Abbiamo chiesto a Calogero Bono, che dell’opposizione è un leader, i motivi di questo comportamento. Ci ha risposto: “Abbiamo deciso di non rilasciare dichiarazioni. Stiamo tentando di capire come riprendere il dialogo con la controparte. E una delle cose che ci siamo detti è di non rilasciare dichiarazioni. Il consiglio dovrebbe essere comunque riconvocato a breve”.
Abbiamo chiesto un commento anche a Fabio Leonte, leader della coalizione Termine: “Assenza incomprensibile. Sono a rischio i finanziamenti del PNRR. Speriamo in un ripensamento”, ci ha detto.
Nell’ermetismo delle parti, noi riteniamo di poter immaginare che l’avvicinarsi della data dell’11 ottobre (pronunciamento del CGA sul ricorso di Messina contro l’elezione di Termine) stia contribuendo a rendere elettrico e nervoso il clima politico.
L’opposizione non ha digerito il tenore degli ultimi due comunicati della controparte (uno dei consiglieri e l’altro del PD) e in particolare quella definizione di “sciacallaggio politico” che i consiglieri comunali della coalizione Termine hanno riservato alla coalizione di opposizione a proposito della vicenda del Balboa Vertical Summer.
Il termine utilizzato è certamente brutto assai, offensivo, tant’è che lo stesso Fabio Leonte lo ha riconosciuto in aula consiliare di fatto scusandosi, ma ci chiediamo se questo “risentimento” politico possa poi in termini di correttezza istituzionale tradursi nell’ impedire al consiglio comunale di affrontare tematiche di fondamentale importanza per la città, come quelle che erano all’ordine del giorno ieri sera.
Confidiamo quindi in una tempestiva riconvocazione, nella quale il buon senso di tutte le parti prevalga sull’animosità politica.
I cittadini saccensi chiedono a gran voce che gli interessi della città vengano messi al primo posto. Ne abbiamo il diritto?