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Si stemperano i toni della contesa politica e il consiglio comunale di Sciacca riesce così ad approvare due importanti punti all’ordine del giorno:
– l’adesione del Comune di Sciacca al Consorzio CEV – Servizio di Gestione delle procedure di approvigionamento (procedure per gli appalti di determinati lavori pubblici, tra cui quelli finanziati con il PNRR)
– il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2022
Lo fa con i voti favorevoli dei soli sette consiglieri comunali della cosiddetta “coalizione Termine”, ma a consentirlo è l’opposizione che in entrambe le votazioni resta in aula soltanto con sei rappresentanti che si astengono ma consentono il mantenimento del numero legale dei presenti.
Viene in questo modo trovato l’escamotage per consentire l’adozione di due delibere consiliari, la cui urgenza ed importanza viene da tutti condivisa, ma sui cui contenuti le forze consiliari di opposizione (che sono in maggioranza numerica) esprimono alcune riserve e non vogliono comunque mettere la propria firma politica.
Ad inizio di seduta il sindaco Fabio Termine comunica che per la questione termale non ci sono novità, così di fatto né lui né Ignazio Messina raccolgono l’invito pervenuto dal Comitato Civico Patrimonio Termale di portare a conoscenza della città alcuni punti della questione termale, in aggiunta a quello non ancora risolto dell’invio della documentazione richiesta da Cassa Depositi e Prestiti alla Regione.
Sull’adesione ad una stazione di committenza unica non possono che essere tutti d’accordo, perché in questa fase temporale è imposta dalla normativa nazionale per determinate tipologie di appalti di opere pubbliche e servizi, tra cui tutto ciò che è finanziato con fondi del PNRR, e un pò tutti gli intervenuti al dibattito riconoscono o paventano che il Comune di Sciacca nelle procedure e relative tempistiche del PNRR sia “in ritardo”. Ciò su cui l’opposizione esprime riserve è la “forma” della proposta di delibera preparata dal dirigente dell’ufficio tecnico IV settore lavori pubblici, ing. Gioia, che nel testo non ha adeguatamente motivato come si è arrivati a scegliere quale centrale unica di committenza, tra le oltre 1.500 che ci sono in Italia, il consorzio veneto del CEV. Più che una scelta del consiglio comunale la delibera che si sta per adottare sembra una semplice presa d’atto, dicono in sostanza quelli dell’opposizione, che non condividono il modus operandi con il quale si sta pervenendo alla delibera Facendo seguito alle richieste di chiarimenti provenienti da alcuni degli esponenti dell’opposizione che intervengono al dibattito (Bivona, Bono, Santangelo, Giuseppe Catanzaro e Mandracchia), l’ing. Gioia fornisce a voce una spiegazione del come e perché, trattandosi di un atto prevalentemente gestionale, il suo ufficio ha ritenuto di preferire il consorzio veneto. Le risposte del dirigente comunale, essendo messe a verbale della seduta, nella sostanza implementano il contenuto della proposta di delibera nel senso richiesto dall’opposizione, ma quest’ultima poco dopo decide comunque di consentire l’approvazione della delibera pur senza votarla “come atto di rispetto verso i cittadini”.
Gli interventi nella discussione da parte della coalizione che sostiene l’amministrazione (Leonte, Certa, Campione) evidenziano invece l’importanza di scongiurare il rischio che si perdano i finanziamenti, che la mancata adozione della delibera comporterebbe danni certi e irreparabili alla città e che questa sorta di “atto dovuto” consente di mettere alla prova la stessa amministrazione e gli uffici sulla capacità di completare l’intero iter previsto dalla normativa per rendere effettivo l’utilizzo dei finanziamenti assegnati con il PNRR.
E’ proprio su questo ultimo aspetto che il consigliere di opposizione Giuseppe Catanzaro nel suo intervento sottopone all’attenzione dell’amministrazione una proposta e un interrogativo:
la proposta (già fatta a luglio dallo stesso consigliere) è quella di una relazione periodica di aggiornamento sullo stato di avanzamento dei progetti PNRR; l’interrogativo è se l’amministrazione se la sente di rassicurare la città sul fatto che non si perderà alcun finanziamento PNRR.
L’amministrazione si guarda bene dal rispondere a tale interrogativo proveniente dal consigliere Catanzaro, ma anche dal consigliere Bivona per il quale “è necessario che il consiglio comunale venga reso edotto dell’iter dei diversi progetti”.
E’ proprio su questo punto che si gioca infatti la partita vera sul PNRR, perché se in generale può anche esser vero quel che ha sostenuto lo stesso consigliere Bivona (il PNRR si gestisce in maniera elastica, non ci sono termini perentori) è altrettanto vero che nella realtà dei fatti proprio l’estrema rigidità del PNRR nelle tempistiche complessive può facilmente comportare la perdita di finanziamenti se non si sta globalmente nei tempi e non si rispettano tutti gli step previsti dalla procedura. A questo proposito, ad esempio, quando il vicesindaco Fisco ha detto che il progetto di rifunzionalizzazione della piscina comunale è a mani degli uffici, non ci sarebbe affatto dispiaciuto che il presidente del consiglio Ignazio Messina chiedesse chiarimenti all’ing. Gioia lì presente, il quale pochi giorni addietro gli aveva candidamente detto di non saperne nulla del fascicolo progettuale della piscina comunale.
E passiamo al rendiconto dell’esercizio finanziario 2022, presentato dal dirigente dr. Carlino, che evidenzia un ulteriore miglioramento della situazione finanziaria del nostro Comune.
Il disavanzo tecnico pur rimanendo negativo per 7,7 milioni di euro presenta una riduzione di oltre 1 milione di euro, il fondo di cassa/liquidità è di 5,4 milioni di euro con un aumento di 4 milioni, maggiori entrate di 2 milioni di euro in gran parte tributarie, un avanzo di amministrazione per spese vincolare di 4 milioni di euro, nessun ricorso ad anticipazioni di cassa, l’ente non risulta deficitario e non viene quindi classificato tra quelli per i quali è obbligatorio un riequilibrio con tutte le limitazioni conseguenti.
Per l’opposizione questo documento finanziario, pur perfetto sotto l’aspetto puramente tecnico, fa trasparire una sostanziale timidezza dell’amministrazione Termine (nei sei mesi in cui ha governato la città nel 2022) a spendere nei servizi e ad effettuare investimenti.
Ne consegue l’invito alla giunta Termine, proveniente dal consigliere Bivona, ad essere più coraggiosi ed ottimisti nel “riprendere ad investire nello sviluppo della città, che è in ginocchio e deve rialzarsi”.
Alla fine il rendiconto finanziario 2022 viene approvato dal consiglio comunale, al quale il commissario nominato ad hoc dall’assessorato regionale aveva lasciato tale opportunità, con 7 voti favorevoli e 6 astensioni, come forse è anche giusto politicamente, essendo un rendiconto finanziario di due amministrazioni di centro/sinistra che si sono scambiate il testimone nel 2022.
Due ultime annotazioni, che ci sembrano importanti.
Il consigliere Fabio Leonte ha formalmente richiesto al Segretario generale del Comune di adottare il prossimo anno provvedimenti disciplinari nei confronti dei dirigenti comunali di quegli uffici che di fatto non consentono all’amministrazione di rispettare i tempi previsti per approvare, senza commissariamento, il documento contabile di consuntivo.
Prima che la seduta venisse dichiarata chiusa dopo 3 ore di lavori, la consigliera comunale Daniela Campione ha evidenziato l’importanza sociale che venga finalmente trattato l’argomento relativo all’approvazione regolamento del garante per i diritti della persona disabile del Comune di Sciacca, che è già da tempo all’ordine del giorno.