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L’ipotizzato riorganizzazione della sanità ospedaliera in Sicilia sta suscitando reazioni a catena.
Innanzitutto quella dell’Assessore regionale Giovanna Volo, che all’ANSA fa una dichiarazione che nella sostanza è una conferma della notizia:
“La modifica del Sistema Sanitario è solo una bozza, non esiste al momento alcuna proposta di legge che punti alla modifica del sistema sanitario regionale attualmente vigente. Il documento che alcune testate giornalistiche hanno pubblicato è una mera ipotesi di studio che necessita di un lavoro di approfondimento per essere trasformato in qualcosa di strutturato”.
Voci di corridoio senza conferma ufficiale dicono che mercoledì prossimo nel corso di una conferenza stampa il sindaco di Sciacca annuncerà una manifestazione per il giorno 28 con i sindaci e tutte le persone, associazioni di ogni ordine e grado che hanno a cuore la difesa e il rilancio di un Servizio Sanitario a misura dei bisogni dei cittadini.
Interviene il capo gruppo PD all’assemblea regionale, Michele Catanzaro, per il quale
“se l’idea del governo Schifani è quella di trasformare la sanità in un fabbrica di poltrone troverà la nostra ferma opposizione all’Ars. In una riorganizzazione del sistema sanitario regionale bisogna partire dalle esigenze degli utenti e dalle caratteristiche dei territori – aggiunge Catanzaro – ed è indispensabile il confronto con gli operatori, con le associazioni interessate e con gli amministratori locali, cioè tutto quello che il governo regionale fino ad ora ha sistematicamente trascurato”.
“Ma a lasciarci a dir poco perplessi – conclude il capogruppo Pd – è che la notizia di un disegno di legge così delicato sia stata diffusa nonostante, a quanto ci risulta, persino all’interno dell’assessorato alla Salute ci siano alti dirigenti che non ne erano a conoscenza. Ci aspettiamo che il presidente Schifani prenda posizione e faccia chiarezza sulle reali intenzioni del governo regionale”.
Ritorna a mettere nero su bianco la propria posizione l’Associazione Orazio Capurro ODV, come sempre impegnata sul fronte della sanità, che trova un ulteriore spunto la sua proposta di Sciacca come autonoma azienda ospedaliera, proposta che riceve oggi un autorevole sostegno pubblico da parte del dott. Salvatore Incandela, Direttore dell’U.O.C. di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Sciacca, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’ASP di Agrigento e Segretario Regionale di AOGOI Sicilia.
In sintesi, secondo l’Associazione ORAZIO CAPURRO ODV, l’Ospedale di Sciacca avrebbe tutte le carte in regola per essere Azienda Ospedaliera per almeno 7 motivi:
• perché ha la Banca del Sangue Cordonale, prima in Europa e seconda al Mondo, in cui per giunta si fa ricerca;
• perché vanta importanti eccellenze, in primis fra tutte l’Emodinamica e la Camera Iperbarica;
• perché serve un bacino di utenza vastissimo che in alcuni periodi dell’anno triplica;
• perché mancano le infrastrutture stradali adeguate;
• perché si trova in una posizione geografica strategica;
• perché è parecchio distante sia dall’Ospedale di Agrigento che di Palermo ma anche da tutti gli altri Ospedali di rilievo;
• perché l’esperimento e l’esperienza di eliminare il suo status di Azienda Ospedaliera hanno portato risultati disastrosi.
L’Associazione Orazio Capurro ODV “chiede quindi a tutti i Sindaci, a tutti i Presidenti dei Consigli Comunali ed a tutti i Consiglieri Comunali del territorio, a prescindere dalle proprie appartenenze politiche e superando ogni steccato politico, di attivarsi e di sostenere la proposta di Sciacca azienda ospedaliera, altrimenti saranno ritenuti anch’essi responsabili di questo disastro già annunciato”.
“Chiede anche, per l’ennesima volta, a tutti i deputati regionali ed al Governo Regionale di intervenire sulla base delle effettive necessità territoriali. Sulla Sanità non conviene guardare solo i numeri ed il risparmio ma dovremmo semmai chiederci come potere salvare più vite umane e come ottimizzare le risorse a disposizione. A tal proposito appare utile e significativo ricordare che se la proposta del Governo Regionale andasse in porto si determinerebbe un importante aumento delle spese economiche, motivo per cui non troverebbe giustificazione il ragionamento secondo il quale non possa nascere un’altra Azienda Ospedaliera per ragioni economiche”.
La posizione dell’associazione di Orazio Capurro è la più sensata ed interessante che meriterebbe attenzione da parte dei politici dell’ARS