L’ormai celebre commissario straordinario dell’ASP Agrigento, Mario Zappia, nel corso di un intervista in TV rilasciata a Massimo D’Antoni su RMK, ha definito l’esposto all’autorita’ giudiziaria penale e contabile, predisposto e sottoscritto dal presidente Comitato Civico Sanità come “bestemmia” e “inaudito”, riferendo per esattezza questa definizione al fatto che l’esposto giudiziario sia stato firmato da alcuni sindaci: la definizione di “bestemmia inaudita” rischia tuttavia di rimanere nella testa della gente come riferita all’esposto in sé, a prescindere da chi lo abbia sottoscritto.
Un ulteriore fatto rilevante è sicuramente il fatto che 3 sindaci ( Menfi, Cianciana e Lucca Sicula) abbiano smentito di aver firmato e altri 7 (Burgio, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Montallegro, Sambuca di Sicilia, Santo Stefano di Quisquina e Villafranca Sicula) hanno invece detto di aver firmato perché credevano si trattasse di un semplice documento indirizzato alla Regione. Non avrebbero quindi fatto marcia indietro soltanto i sindaci di Sciacca, Santa Margherita Belice e Montevago.
Queste le novità della giornata, sulle quali desideriamo soffermarci.
Iniziamo dal direttore dell’ASP, Mario Zappia, che nel colloquio telefonico con Massimo D’Antoni si è presentato in tono molto dimesso e nelle vesti di vittima predestinata di una campagna di avversione personale mei suoi confronti, capeggiata dall’on.le Margherita La Rocca, nonostante tutto il suo prodigarsi in questi anni a favore dell’Ospedale di Sciacca.
Quindi, intestandosi il ruolo di chi nell’esposto riveste la parte dell’accusato, a suo dire ingiustamente.
L’esposto giudiziario presentato dal Comitato Civico Sanità alla Procura del Tribunale e a quella della Corte dei Conti si limita invece a descrivere tutta una serie di fatti che negli ultimi anni hanno pesantemente penalizzato l’ospedale di Sciacca e i suoi utenti, lasciando a chi di dovere la responsabilità di stabilire se in questi fatti si configurino eventuali illeciti penali, amministrativi e contabili, e se del caso chi ne sia stato autore.
Come, riteniamo, sia nel pieno e sacrosanto diritto di un Comitato Civico, nella valutazione del quale l’ospedale di Sciacca risulta pesantemente danneggiato da alcuni aspetti di natura politica e gestionale.
Si potrà forse eccepire che questa “segnalazione” all’autorita’ giudiziaria arrivi con un po’ di ritardo, ma nulla sulla legittimazione del Comitato Civico a presentarlo.
Quindi l’esposto in sé non ha proprio nulla di “bestemmia” né di “inaudito”.
Ma l’hanno firmato anche gli amministratori, si potrà eccepire.
Sicuramente può essere oggetto di valutazione e giudizio l’opportunità di ciò, in particolare per quanto ne riguarda l’aspetto autorizzativo a monte, ma dove sta scritto che si configuri un conflitto tra “istituzioni”, come ha sostenuto Mario Zappia?
Il sindaco è la massima autorità che c’è nel territorio nell’ambito della sanità pubblica, e ha il sacrosanto diritto di esporre e segnalare all’autorita’ giudiziaria elementi che possono compromettere e danneggiare il diritto alla salute dei propri cittadini.
Per quanto riguarda invece le dichiarazioni degli amministratori che disconoscono di aver voluto firmare un esposto giudiziario, la questione è assai delicata e preferiamo non entrare nel merito in mancanza di una perizia calligrafica e di elementi certi a nostra diretta conoscenza. Ci limitiamo semplicemente ad osservare che un amministratore dovrebbe sempre stare ben attento a ciò che firma, nella forma e nella sostanza, gettando sempre l’occhio sull’oggetto e sul destinatario della comunicazione.
Possono tutti dormire sonni tranquilli: si devono presentare personalmente e sottoscrivere l’esposto al momento della presentazione.
I politici, finchè si tratta di chiacchere sono tutti bravi, quando c’è da passare ai fatti hanno problemi intestinali, per restare in tema sanitario.