Per amichevole concessione di Raimondo Moncada pubblichiamo quanto segue:

Accursio Miraglia per quello che ha fatto meriterebbe la beatificazione. È il senso di una riflessione più ampia fatta da uno dei partecipanti alla narrazione di Accursio Miraglia che il figlio Nicolò ha fatto per Le Vie dei Tesori nei luoghi dove è nato, dove ha operato e dove è stato ucciso il padre, nel 1947.

Il figlio Nico

Questa stessa persona si è chiesta e ha chiesto, meravigliato perché, dopo tutto il bene che Accursio Miraglia ha fatto al prossimo, ai poveri, agli orfani, ai bisognosi, ai più fragili e indifesi, dopo tutto quello che ha lasciato scritto con le sue “lettere al Divino,” ad Accursio Miraglia ucciso dalla mafia agraria non venne concesso un funerale religioso, ma soltanto delle esequie civili alla Chiazza, davanti la Camera del Lavoro di allora, prima in Sicilia per iniziativa del sindacalista nostro concittadino, esequie civili a cui parteciparono circa quarantamila persone giunte da ogni parte della Sicilia, dopo che le suore dell’ospedale avevano trattenuto la salma in modo da poter per pregare per lui riunite attorno al suo corpo. E in figlio Nico, instancabile, non ha mancato di ricordare che qualche anno fa un sacerdote di Sciacca, don Gino Faragone, ebbe a chiedere perdono perdono per quel funerale religioso negato a nome di tutta la Chiesa.

Una foto dei funerali

E nel corso di una di queste rievocazioni per Le Vie dei Tesori il professore Enzo Di Natali ha annunciato che si farà promotore, il prossimo anno, di un convegno di studi sul tema “La teologia della liberazione in Accursio Miraglia”.

Un martire del bene.

Il busto in pietra opera di Filippo Prestia

E ieri, tra i tanti partecipanti che seguivano in religioso silenzio il racconto di questo martire del bene fatto con la passione di sempre dal figlio Nico c’era anche il nipote di Accursio Miraglia, che porta il nome e il cognome del nonno.

È impressionante ascoltare dalla viva voce di un figlio il racconto dell’agguato mafioso che lo ha privato, piccolissimo, del proprio padre conosciuto poi da grande, crescendo, dal racconto degli altri.

Mi sono emozionato molto ad ascoltare questo pomeriggio Nicolò Miraglia nel luogo dove è nato Accursio Miraglia (in Vicolo Baldacchino) e nel luogo dove il segretario della locale Camera del Lavoro il 4 gennaio 1947 è stato ucciso (in Vicolo Orfanotrofio) a colpi d’arma da fuoco, davanti la porta di casa dove c’è ancora, a perenne memoria, un proiettile conficcato al muro.

Ho girato e montato questo video (con un momento di rievocazione drammatica dell’attore Nicola Puleo) che non restituisce il coinvolgimento emotivo della presenza catapultata dentro la grande storia di un uomo mai dimenticato, sempre vivo nella memoria collettiva che ancora a distanza di tantissimo tempo attende giustizia:

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