All’Ospedale di Sciacca i problemi sono come le ciliegie, uno tira l’altro, basta farsi un giretto tra un piano e l’altro per scoprirne sempre di nuovi.

Dovete sapere che una delle attività più avvincenti è quella… della caccia alla merendina.

Ormai da tantissimi mesi in quel “gioiellino” che è il Giovanni Paolo II (la definizione è dell’on.le Carmelo Pace, presidente della commissione sanità dell’ARS) è stato chiuso il BAR e non sembrerebbe che ci sia alcuna intenzione di riaprirlo.

Pazienti ricoverati e familiari di pazienti costretti a letto fanno quindi un frequente e comprensibile ricorso ai distributori automatici di bevande, snack, merendine e acqua.

La “caccia alla merendina con il caffè o cappuccino” inizia di buon mattino e consiste nel trovare un distributore automatico che funzioni nei meandri dei corridoi del Giovanni Paolo II.

Stamattina ci abbiamo provato al primo e al terzo piano: in entrambi i casi funzionava la macchina che eroga caffè e bevande similari, ma era fuori servizio il self-service delle merendine e delle bottigliette di acqua.

Insomma, una vera e propria caccia al tesoro… perché all’ospedale di Sciacca anche una merendina può diventare un tesoro introvabile.

Insomma, un vero e proprio gioiellino…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *