Abbiamo dato notizia ieri della presa di posizione del sindaco di Menfi che chiede la revoca della disposizione temporanea, datata 31 Ottobre 2023, con la quale vengono sospese tutte le attività ortopediche di urgenza nel Presidio Ospedaliero di Sciacca.
Oggi pubblichiamo il documento integrale di tale disposizione del commissario straordinario dell’ASP di Agrigento, Mario Zappia, che rappresenta né più né meno che a una dichiarazione di resa, frutto di conclamata incapacità gestionale:
Dichiara a tal proposito Alessandro Capurro, il presidente dell’Associazione Orazio Capurro ODV:
“Un provvedimento che suona come una beffa ed una mortificazione che giunge proprio alcuni giorni dopo che l’AGENAS ha inserito il nostro Presidio Ospedaliero tra i top ten a livello nazionale per le attività operatorie dell’Ortopedia e della Cardiologia, Utic ed Emodinamica.
Questa disposizione a firma del Commissario straordinario Zappia e del Direttore Sanitario Cassarà è fortemente penalizzante per l’Ospedale di Sciacca e per tutta la comunità dell’intero vasto comprensorio in quanto costringerà i pazienti a dovere essere trasferiti ad Agrigento (solo nelle ore diurne).
A pagare il conto, come ormai spesso accade salatissimo, è l’Ospedale di Sciacca e tutti i cittadini dei vari comuni del territorio anche quando i vari fatti sono conseguenze di quanto accade negli altri nosocomi della provincia.
Quanto sta accadendo è l’ennesima testimonianza della mancanza di attenzione che i vertici dell’ASP hanno nei confronti del Presidio “Ospedaliero Giovanni Paolo II” di Sciacca e di quanto inappropriata sia la collocazione di quest’ultimo all’interno dell’ASP di Agrigento.
Un’ASP che è capace di prelevare risorse e professionalità dall’Ospedale di Sciacca per spostarle presso altri Ospedali senza purtroppo che accada il contrario se non in rarissimi casi”.
Ci scrive oggi un medico ospedaliero:
“Siamo ad un bivio pericolosissimo per Sciacca. Dal decreto del 2019 il DEA di I° di Sciacca ha subito una perdita di servizi e mancate aperture di unità operative ( neurologia/stroke unit in primis) che hanno declassato praticamente l’ospedale di Sciacca a livello di ospedale di base. Di seguito le criticità:
1)Mancata apertura della neurologia
2) mancata apertura della strike unit
3) Chiusura della ortopedia
4) praticamente chiusa la urologia
5) Lavori mai completati per l’ area di pronto soccorso
6) idem per la seconda sala di emodinamica
7) depotenziamento della oncologia
8) carenza di personale praticamente in tutti i reparti
e potrei continuare
A questo si aggiunga l’ apertura dell’ emodinamica a Castelvetrano non tenendo conto della rete IMA e quasi certa la stroke unit sempre a Castelvetrano……e via così da una crisi all’ altra per arrivare alla bozza di modifica della rete ospedaliera di alcune settimane fa che vede l’ ospedale.di Sciacca declassato ad ospedale di base….Vi garantisco che per noi medici è sempre più difficile lavorare in queste condizioni tra pressioni e condizionamento ma fedeli al giuramento di Ippocrate restiamo a difesa della sanità pubblica……
Giorno 10 Novembre difendiamo la sanità pubblica, difendiamo il DEA I°”.
La presidente del Comitato di quartiere Foggia, Anna Macaluso, così scrive ai componenti del Comitato:
“Nessuno di noi può stare tranquillo perché TUTTI abbiamo bisogno dell’Ospedale.
Oggi l’unica differenza dal passato e la presa di coscienza della società civile e qui hanno un ruolo importante i Comitati di quartiere come il nostro. Tutti i Comitati di Sciacca unitamente alla società civile hanno deciso di dire basta a tutto ciò ed iniziare una vera lotta per evitare la chiusura dell’ospedale.
Vi invito accoratamente a partecipare alla manifestazione che si terrà giorno 10 novembre alle ore 10, piazza Saverio Friscia. Ognuno di noi è importante… Non facciamo gli errori del passato, non lasciamo correre nella speranza che altri lottino, abbiamo imparato ormai che nulla è scontato, impegniamoci in prima persona, siate presenti!!!”.
Arriva anche il comunicato del movimento politico di Mizzica:
“Che la misura fosse colma è ormai sotto gli occhi di tutti. I recenti accadimenti del reparto di ortopedia, sovrapponibili alle dimissioni dei medici dell’ospedale di Castelvetrano, sono ormai una chiara ammissione del fatto che la sanità pubblica siciliana stia andando a rotoli, anche se, a differenza di Sciacca, a Castelvetrano sono riusciti ad avere quantomeno due medici provenienti da Marsala, così da riuscire ad evitare la chiusura del reparto. La gravità, tuttavia, sta nel fatto che il problema venga costantemente sottovalutato e ignorato da chi ha la responsabilità di garantire la salute pubblica. In soli tre mesi abbiamo assistito alla carenza dei servizi al malato oncologico, alla vergognosa gestione del reparto di urologia, ai problemi nei reparti di emodinamica e chirurgia, al depauperamento di altri servizi essenziali al cittadino e, come se non bastasse, anche alla chiusura delle urgenze nel reparto di ortopedia; il che equivale a dire che non si è più in grado di garantire le cure ai cittadini, quegli stessi cittadini che pagano le tasse per poter usufruire di servizi essenziali che vengono sempre più deviati verso il servizio sanitario privato. Non possiamo sperare che i pochi operatori sanitari rimasti in trincea garantiscano la gestione dei reparti, mettendo a rischio la loro stessa salute e la qualità delle cure offerte ai cittadini. Non è più un problema della sola politica o di alcune delle parti politiche; è un problema di tutti i cittadini, indipendentemente dal ruolo che ognuno di noi interpreta. Per queste ragioni, invitiamo tutti, nei limiti delle proprie possibilità, ad essere presenti alla manifestazione del 10 Novembre, nonché a farsi promotori di tale iniziativa con chiunque, perché è dalle azioni di oggi che costruiremo la comunità del domani. Rivolgiamo un appello a tutto il territorio, chi può esserci alla manifestazione deve esserci, istituzioni e cittadini, siate attori e non spettatori in questa battaglia dove è in gioco il futuro di tutti”.
E infine, per ultimo ma non ultimo, il comunicato stampa del Comune di Sciacca con l’invito del Sindaco Fabio Termine di partecipare alla manifestazione per una buona sanità:
“La presenza di ognuno di noi è fondamentale, per dimostrare che teniamo alla sanità pubblica, per fare scudo e difendere l’ospedale della città e di un intero vasto territorio da un processo di continua degradazione. Ed è per tale ragione che tanti sindaci hanno deciso di mettersi assieme e di promuovere questa iniziativa, questa mobilitazione, aperta a tutti, ai Consiglio comunali, alle Associazioni, ai Comitati Civici, alle Scuole, alle Organizzazioni Sindacali e di Categoria, alle Attività Commerciali e Imprenditoriali, ai singoli cittadini che invito tutti alla manifestazione. Per chi potrà venire, è importantissimo che ci sia. L’ospedale è di tutti. E il nostro territorio non merita quello che da tempo sta accadendo. Ma, al contrario, merita una struttura non solo efficiente, con tutti i reparti funzionanti, con personale in numero adeguato, con strumentazione all’avanguardia, ma merita un ospedale d’eccellenza nel rispetto della sua storia, della sua lunga tradizione. Ecco perché è importante esserci, per chi potrà esserci, per difendere ognuno la salute propria e quella di intere popolazioni”. L’appuntamento è per il 10 novembre in piazza Saverio Friscia, alle ore 10. In corteo si scenderà per Corso Vittorio Emanuele, attraversando il centro storico di Sciacca, per confluire in Piazza Angelo Scandaliato”.