Tutti i consiglieri comunali di opposizione hanno diramato il seguente appello con riferimento alla manifestazione di domattina in difesa della buona sanità pubblica e dell’ospedale di Sciacca:

L’on.le Ida Carmina, deputato nazionale del M5S, ha annunciato che venerdì sarà presente a Sciacca alla marcia sulla “Buona Sanità” per l’Ospedale Giovanni Paolo II.

“Una manifestazione sacrosanta organizzata dai Sindaci del comprensorio saccense, dai comitati civici, dai cittadini comuni che vogliono risposte per aver garantito un diritto essenziale, una sanità normale che non c’è”, dice l’on.le Carmina.

La fotografia reale dà uno spaccato chiaro delle criticità in atto specie a causa del sotto organico del personale sanitario, prosegue la parlamentare del M5S, che si riverberano negativamente sull’assistenza al cittadino, per problemi organizzativi e per una governance aziendale che va avanti a colpi di proroghe senza costrutto. Sarò in piazza a Sciacca in primis come cittadina accanto ai Sindaci e al popolo agrigentino per questa situazione che è diventata insostenibile”.

“Anche da parlamentare – prosegue – sono sempre stata in prima linea relativamente ai problemi della sanità, che considero una priorità assoluta e su cui ho più volte sollecitato il Governo Meloni con interrogazioni parlamentari al Ministro della Salute Schillaci, interventi in Aula alla Camera e da ultimo con un emendamento specifico in Commissione Bilancio al Decreto Sud, sulla deroga ai limiti assunzionali del personale sanitario. Così non si può andare avanti nella Provincia di Agrigento. Sciacca chiude un cerchio dopo Agrigento, Canicattì e Licata. Ricordo ancora, presente in difesa del Barone Lombardo e contro la riduzione dei reparti, la rabbia della gente. Adesso è il turno dell’area saccense. Ma la criticità dei disservizi sanitari abbraccia trasversalmente tutti gli ospedali provinciali. Tra l’altro all’orizzonte non si profila alcuna reale soluzione. Unico segnale di vitalità sono le lotte interne al Governo Schifani per nomine e poltrone, con una logica spartitoria che nulla risolve degli atavici mali della Sanità agrigentina e siciliana, anzi rischia di aggravarli

Si è scatenata una guerra perché il Cencelli della spartizione politica di manager e direttori è diventato un campo di battaglia – conclude Ida Carmina – e non riuscendo a mettersi d’accordo, si sposta di volta in volta il problema, in avanti. Siamo alla ulteriore proroga al 31 gennaio, amara comica finale. Basta una semplice ricognizione per avvedersi come non ci sia un reparto che si trovi in una situazione di normalità. Non può essere un caso il verificarsi di tutte queste dimissioni di massa o il moltiplicarsi di richieste di nulla osta improvvisi. I Dirigenti Medici ospedalieri, dal pronto soccorso, all’ortopedia, alla geriatria, etc, lasciano la sanità pubblica e dietro di sé scenari inquietanti insoluti. La soluzione argentina è stata un misero rimedio che non ha risolto i cortocircuiti. Resto costernata dal fatto che i vertici dell’Asp, ad oggi in proroga, di fronte allo sfascio abbiano dichiarato che la Sanità Agrigentina sia in buono stato, secondo i dati Agenas”.

Si registra inoltre la seguente interrogazione parlamentare all’assemblea regionale siciliana, indirizzata al presidente della Regione e all’assessore regionale alla sanità, presentata dagli on.li Ismaele La Vardera, Cateno De Luca, Ludovico Balsamo, Alessandro De Leo, Giuseppe Lombardo, Matteo Sciotto e Davide Vasta:

Iniziative urgenti per la risoluzione delle criticità esistenti presso l’Ospedale Giovani Paolo II di Sciacca (Ag)

Premesso che:

– apprendiamo che, lo sorso mese di ottobre, il comitato civico per la Sanità di Sciacca, e con la sottoscrizione dei sindaci di 14 comuni dell’intero comprensorio, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica e alla procura regionale della Corte dei Conti per evidenziare una situazione definita gravee insostenibile a causa di una serie di criticità relative al funzionamento dell’Ospedale “Giovanni Paolo II”;

Considerato che:

– tra i problemi sottoposti all’attenzione della procura della Repubblica e della Corte dei Conti ci sono la riduzione drastica di medici e operatori sanitari e un lungo elenco di reparti in grave sofferenza o addirittura chiusi come, ad esempio l’Ortopedia, la cui attività è stata dirottata all’Ospedale San Giovanni Di Dio, ma soltanto durante le ore diurne tra le 8:00 e le 20:00. Nelle ore notturne il riferimento sarà l’Hub di Caltanissetta, pertanto, anche per una banale frattura “fuori orario”, il paziente potrebbe essere trasferito addirittura fuori provincia con gravi disagi per sé e i propri familiari;

– altra problematica riguarda il funzionamento a singhiozzo di una delle due sale di Emodinamica, dove da anni sono in corso dei lavori di ristrutturazione tutt’ora sospesi, e ilmancato utilizzo di un nuovo angiografo, strumento costato mezzo milione di euro ma, a quanto pare, sarebbe ancora inutilizzato.

Ritenuto che:

– tutte le criticità dell’Ospedale Giovanni Paolo II siano causate dalla mancata attuazione della rete ospedaliera del 2019 che riconosceva a Sciacca la qualifica di DEA di primo livello, ma mai resa operativa perché negli anni non sono stati reclutati i neurologi necessari ad attivare la ‘Stroke Unit’ per la cura tempestiva degli ictus cerebrali.

Tenuto conto che:

– l’esposto alla magistratura e le numerose manifestazioni di protesta da parte dei cittadini, esasperati dalle difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria, scaturiscono anche dallaventilata ipotesi secondo cui l’ospedale di Sciacca verrebbe eventualmente declassato ad ospedale di base;

– l’inefficienza dell’intero sistema, altresì, inevitabilmente penalizza non soltanto i pazienti ed i loro familiari, ma anche il personale medico e paramedico, il quale pur impegnandosi con la massima professionalità e dedizione, appare, ovviamente, in forte difficoltà a gestire questo gravoso carico di lavoro anche in considerazione che l’Ospedale Giovanni Paolo II è al servizio non soltanto della città di Sciacca ma dell’intero comprensorio.

Per sapere:

– per quali motivi non è stata mai attuata la rete ospedaliera del 2019 nella quale veniva riconosciuta all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca la qualifica di DEA di primo livello;

se risponde al vero che l’ospedale di Sciacca potrebbe essere declassato a ospedale di base;

– se, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritengano opportuno intervenire urgentemente al fine di individuare le criticità che hanno determinato la grave situazione a Sciacca al fine evitare ricadute negative sull’utenza e garantire un adeguato livello dei servizi minimi essenziali.

(Gli interroganti chiedono risposta urgente)

Tra le tante adesioni civiche perviene con un comunicato stampa quella dell’INNER WHELL CLUB DI SCIACCA TERME, a firma del presidente Annalisa Alongi:

L’Inner Wheel Club di Sciacca Terme aderisce alla manifestazione di protesta indetta per giorno 10 novembre dal Comune di Sciacca e dal Comitato Civico per la Sanità in difesa dell Ospedale San Giovanni di Dio di Sciacca.
Ieri, nel corso di un incontro con l’avv. Ignazio Cucchiara ed il dott. Damiano Abate, i suddetti portavoci del Comitato Civico Sanità di Sciacca ci hanno spiegato l’evoluzione della situazione dell’ospedale, manifestando la loro concreta preoccupazione per un disegno “agrigentocentrico” mirante alla regressione della nostra struttura ospedaliera.
La salute è un nostro bene primario. Come cittadini dobbiamo reagire a queste forme di depauperamento delle risorse del nostro territorio. Siamo consapevoli che una semplice manifestazione locale non potrà essere sufficiente ma essere uniti e compatti a prescindere da appartenenze politiche è un chiaro segnale per le Istituzioni. Come membri attivi della società civile non possiamo sottrarci a dare il nostro contributo e per questo l’Inner Wheel Sciacca Terme parteciperà alla manifestazione ed invita tutti i cittadini saccensi a partecipare in maniera compatta.

 

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