E’ stata una giornata di festa per l’avv. Paolo Sclafani e la sua famiglia, quella di ieri. Nella giornata dell’”Orgoglio e dell’appartenenza all’Avvocatura del Foro di Sciacca e dell’accoglienza dei giovani” una targa commemorativa e gli auguri del Consiglio dell’Ordine ha ricordato a tanti giovani professionisti del Foro di Sciacca lo splendido iter di un loro “collega” che ha tagliato il nastro di 50 anni di carriera.

Laureatosi nel 1969, l’avv. Paolo Sclafani, in un lasso così vasto di tempo, ha assistito a tanti cambiamenti del mondo forense, alle prese con contesti diversi, all’interno di una professione che ha cambiato più volte la pelle. E la sfida di un professionista del suo livello è stata quella di aver saputo cambiare il modo di concepire e svolgere la professione, adeguandosi ai tempi. Cosa non facile.

Ma penso che uno dei suoi pregi maggiori sia la grande umanità con cui Paolo ( mi permetto di chiamarlo così confidenzialmente) si approccia a qualsiasi cliente bussi alla sua porta. E quel suo ufficio di Piazza Matteotti ne ha conosciuti, in cinquanta anni di carriera, di casi e di persone.

Essere avvocato, per lui, ha significato entrare ogni giorno in contatto con le persone in momenti difficili, cioè quando avevano dei problemi legali da risolvere o erano costretti a difendersi di fronte alle pretese altrui o da accuse ingiuste. Sclafani, come avvocato, ha sempre avuto un equilibrio interiore, una lucidità e allo stesso tempo una empatia nei confronti dei clienti, quella serietà e quella dedizione che ti danno fiducia.

Alla carriera di avvocato, Paolo Sclafani ha , da sempre, affiancato quella di uomo, marito, padre e adesso di nonno, mettendo sempre al centro la famiglia che adora. Foto sotto: con la figlia Clelia, con la moglie Giusy Dulcimascolo, con il figlio Ledo.

Premuroso e attento, affettuoso con noi che ci onoriamo della sua amicizia, generoso e sempre disponibile, con quella sua aria dinoccolata, informale, l’avv. Paolo Sclafani è una “persona” speciale, quelle di cui tutta la comunità deve andare orgogliosa e al quale tutti noi dobbiamo dire “Grazie!” Lo aspettiamo per altri traguardi!