Il consigliere comunale Ignazio Bivona e l’ex consigliere Salvatore Monte hanno diffuso oggi una nota stampa a firma congiunta, con la quale intervengono nel dibattito pubblico sulle controverse modalità della ZT con una loro proposta ben definita e articolata, che sicuramente darà nuova linfa a commenti e pareri.

Noi di ServireSciacca ci limitiamo a riportarla per intero, riservandoci commenti e riflessioni per ulteriori occasioni

“ Le vacanze natalizie / si legge nella nota stampa – hanno inaugurato la nuova stagione della ZTL a Sciacca, dotata di nuovi varchi elettronici senza la presenza di transenne e personale addetto alla custodia degli accessi nell’area pedonale. L’Amministrazione comunale ha, dunque, voluto testare proprio ad incipit delle vacanze natalizie, questo nuovo approccio per vivere un centro storico della città in piena libertà senza la presenza di auto e smog. Sono i buoni presupposti che le diverse amministrazione che si sono succedute hanno posto in essere per dare alla città una visione più turistica, più green, più adatta alle esigenze delle famiglie. Lo hanno, lo abbiamo fatto un po’ tutti nel corso di questi decenni.”.

Il nuovo esperimento, con orari e varchi, sperimentato dall’Amministrazione comunale, ha fatto emergere ancora una volta come il centro antico della città di Sciacca non sia del tutto “progettato bene” per effettuare e garantire una Ztl simile a quella che si è attiva nelle grandi città. L’anello del centro storico racchiude in se gran parte della antica città. A differenza di altre comunità risulta sempre alquanto complicato, diversificando gli orari e provando a riscontrare le esigenze dei commercianti, stilare un calendario che vada bene a tutti. Questa è storia. L’esigenza di pedonalizzare, di arredare, di trasformare in “salotto buono” una fetta del centro storico è un obiettivo classico e consolidato delle amministrazioni che si sono succedete in città”.

“Resta inteso che questo esperimento natalizio che ad alcuni piace e ad altri fa storcere il naso lascia emergere alcune verità: parte della Via G. Licata cosi come parte della Via Vittorio Emanuele sono ormai sprovviste di attività commerciali o di intrattenimento che possano garantire una dignitosa presenza di gente; rendere totalmente inaccessibile le due arterie viarie del centro storico risulta complicato e genera un affaticamento veicolare che incide, ovviamente, sulle aree estranee al centro storico. Ma, al contempo, sarebbe da stupidi negare che tutti noi vorremmo un centro storico libero dalle auto e capace di garantire un po’ di libertà ai nostri concittadini più piccoli che sarebbero liberi di godere con le loro bici gli angoli più suggestivi della nostra città. Cosi come l’idea di arredare il centro antico non sarebbe disdegnata da nessuno”.

A questo punto si potrebbe valutare ed adottare una nuova soluzione che potrebbe andare incontro alle esigenze di tutti almeno per il periodo invernale. Una chiusura del centro storico potrebbe prevedere un’area leggermente ridotta ma pur sempre capace di valorizzazione piazze, vicoli, cortili e beni monumentali e lasciare spazio ad un piano di arredo urbano duraturo nel tempo ed al servizio di bar, pizzerie e locali di intrattenimento.

“Da corso Vittorio Emanuele (lato via Incisa) si potrebbe creare il varco elettronico proprio alla curva dello stesso, accanto il tabacchi da un lato ed il complesso di San Domenico dall’altro. Rimarrebbero inaccessibili tutti i vicoli che conducono in Via Garibaldi e Via Roma ma il traffico rimarrebbe libero per chi da Via Incisa volesse spostarsi su via Pietro Gerardi e Porta Palermo”.

“Da corso Vittorio Emanuele (lato Piazza Saverio Friscia) la chiusura elettronica del varco dovrebbe avvenire all’altezza dell’Istituto bancario che insiste in Piazza Duomo. Tornerebbe dunque, seppur consapevoli che in futuro con altre forme dovrebbe tornare ad essere chiusa in modo permanente, la via Campidoglio. In questo modo il traffico potrebbe defluire lasciando spazio alle auto di raggiungere il parcheggio di Via Eleonora D’Aragona.
Questa ipotesi di chiusura non prevederebbe la chiusura di Via di Licata e delle arterie che da dopo Via Garibaldi si immettono in Corso Vittorio Emanuele”.

Il nuovo quadrilatero della ZTL vedrebbe la possibilità di trasformare in un vero salotto Piazza Duomo, Purgatorio, Scandaliato, Matteotti e tutti i vicoli annessi e connessi a questa parte di Corso Vittorio Emanuele. Nei periodi estivi o maggiormente densi di flussi turistici questa ipotesi potrebbe essere potenziata con la soluzione adottata fino ad oggi”.

“Resterebbe interessante valutare l’ipotesi di intercettare nuove linee di finanziamento capaci di rendere appetibile, ai privati, la possibile apertura di nuovi negozi e botteghe artigianali nei vicoli adiacenti a Via Garibaldi e Via Roma”.

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