Ieri sera il Consiglio comunale di Sciacca ha dedicato i primi 50 minuti alle comunicazioni del Sindaco sulla questione termale e successivi interventi dei consiglieri comunali.

I lettori possono ascoltarne il contenuto nella registrazione della ripresa televisiva di RMK:

https://fb.watch/pU-O75jicu/

Era presente una delegazione del direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale, che di ritorno a casa ha concordato e scritto immediatamente la seguente lettera aperta rivolta a consiglieri comunali e amministratori, recapitata attraverso i mezzi di informazione:

Egregi Consiglieri comunali, egregi amministratori,

una delegazione del direttivo Comitato Civico Patrimonio Termale ha presenziato ieri sera ai lavori del consiglio comunale nella parte delle comunicazioni iniziali del Sindaco riguardanti la questione termale e dei successivi interventi sull’argomento.

Sentiamo innanzitutto il dovere di:

– ringraziare quanti tra i consiglieri comunali hanno espresso pubblico apprezzamento per l’azione svolta dal nostro Comitato Civico nel tenere sempre alta l’attenzione sui contenuti della questione termale, assumendo talvolta anche un ruolo che dovrebbe competere alla politica se fosse concretamente attiva per risolvere la problematica;

– prendere atto con estremo favore della generalizzata adesione espressa, e del conseguente impegno di partecipazione, alla “Giornata Civica di Mobilitazione Popolare per le Terme di Sciacca” indetta dal nostro Comitato Civico per il giorno 6 Marzo 2024, adesione e partecipazione da noi non solo auspicata ma anche ritenuta essenziale e imprescindibile.

Considerata l’importanza del momento, riteniamo tuttavia necessario aggiungere qualche nostra precisazione e considerazione in ordine ad alcuni contenuti delle comunicazioni del Sindaco e dei successivi interventi dei consiglieri comunali e del presidente del consiglio.

Alcuni giorni addietro il nostro direttivo aveva incontrato il sindaco, nella sua qualità di rappresentante istituzionale dell’intera città, chiedendogli quanto segue:

– l’adesione formalmente ufficializzata del Comune di Sciacca alla Giornata Civica di Mobilitazione Popolare del 6 Marzo;

– l’esigenza di coinvolgere al più presto tutti i sindaci del territorio, in considerazione della valenza territoriale della questione termale;

– di invitare a Sciacca, alla mobilitazione popolare del giorno 6 marzo, il presidente della Regione Schifani e gli assessori regionali che hanno competenze sulla materia del termalismo;

– di considerare il contenuto del nostro documento scaturito dall’assemblea cittadina del Comitato Civico svoltasi il 7 dicembre scorso, come piattaforma di richiesta unitaria dell’intera città sulla questione termale da sottoporre al governo regionale;

– di attivarsi per lo svolgimento di quell’incontro con i deputati regionali della provincia per il quale lo stesso sindaco e il presidente del consiglio comunale dovevano farsi promotori ormai già da diversi mesi;

– di verificare direttamente con Cassa Depositi e Prestiti se sussista ancora un interesse concreto per il complesso termale di Sciacca.

Su tali nostre proposte il sindaco Termine aveva espresso una sua personale adesione, assicurando:

– che avrebbe coinvolto il consiglio comunale nella seduta del 30 gennaio per arrivare già in quella data ad un pronunciamento formale di adesione anche organizzativa del Comune di Sciacca alla Giornata Civica di Mobilitazione Popolare;

– che avrebbe invitato al più presto ad un incontro congiunto i sindaci del territorio e i deputati regionali della provincia;

– di considerare valida la proposta di invitare a Sciacca, il 6 marzo, il presidente Schifani e gli assessori regionali;

– la propria adesione di massima ai contenuti del documento emesso dal Comitato civico post assemblea cittadina del 7 dicembre.

Questo risultato finale del recente incontro tra il nostro direttivo e il primo cittadino non ha tuttavia trovato piena risonanza e rispondenza nelle comunicazioni fatte ieri sera dal sindaco.

Nel confronto consiliare immediatamente successivo è stata più volte rimarcata la profonda diversità tra una “manifestazione di piazza” (alla quale è comunque importante partecipare, è stato detto) e quel livello “politico- istituzionale” a cui spetta invece la soluzione delle problematiche.

Ciò è giustissimo in linea del tutto generale, ma in una vicenda come quella delle Terme di Sciacca, in cui la “politica-istituzionale” in nove anni non ha fatto praticamente nulla, la mobilitazione popolare di piazza (la prima, non ce ne sono state mille come è stato detto) assume un valenza fortemente politica, nel senso che è l’unico strumento in possesso della comunità civile per sostenere la “politica – istituzionale” cittadina nel duro confronto con una politica regionale del tutto indifferente da nove anni alle sorti del termalismo regionale.

Non si tratta insomma della solita “manifestazione”, è un momento decisivo per capire se l’intera città di Sciacca, con il suo territorio, c’è o non c’è, se vuole avere voce in capitolo sul proprio futuro di città termale o al contrario proseguire sulla strada della più assoluta rassegnazione. Ora o mai più, si potrebbe dire, perché quasi certamente questo sarà l’ultimo treno da prendere per un rilancio termale: e allora, cosa c’è di più politico?

Nel dibattito di ieri sera è stata detta quella che per noi è una profonda verità: dopo la riunione di fine giugno con l’assessore Falcone e le rassicurazioni di quest’ultimo anche in termini di cronoprogramma, nulla in realtà è stato fatto a livello regionale. Anche a livello politico cittadino ci si è limitati soltanto alle parole, prive di risvolti concreti, non riuscendo ad esercitare quell’azione di attiva vigilanza che era stata affidata dai capi gruppo consiliari al tandem bipartisan Termine/Messina.

Concordiamo quindi sull’affermazione che la politica cittadina ha fatto finora una figuraccia e che deve riconquistare un ruolo finalmente incisivo nella soluzione del problema termale, che il nostro Comitato Civico non potrà che sostenere.

Stia tranquillo infine il consigliere Giuseppe Catanzaro, il 6 Marzo potrà tranquillamente partecipare, perché i contenuti che il Comitato Civico intende proporre con la Giornata Civica di Mobilitazione Popolare sono quelli già espressi con il documento conclusivo dell’assemblea cittadina e il nostro direttivo ha già deciso e comunicato al sindaco che le uniche figure istituzionali deputate a prendere la parola, a conclusione dell’evento, saranno il sindaco e il presidente del consiglio comunale di Sciacca, in rappresentanza dell’intera città, e un rappresentante del governo regionale qualora dovesse essere presente.

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