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La modifica delle date del Carnevale ci appare come una “carnevalata”.
Pensiamo che solo a Sciacca sia possibile che una manifestazione considerata importante anche sotto il profilo turistico (ma lo è?), ampiamente pubblicizzata sotto forma di due week-end ormai da mesi sui mezzi di comunicazione, a cui sicuramente risultavano già collegati molteplici impegni personali con relative prenotazioni, venga modificata nelle sue date due giorni prima dell’inizio.
Non più sabato 10 / domenica 11 e sabato 17 / domenica 18: adesso sarà martedì 13 e poi venerdì 16 – sabato 17 – domenica 18.
Il tutto con rifermento alle non buone previsioni del tempo per l’imminente week-end.
Una scelta degna del più autentico spirito carnascialesco: signori ridete, avevamo scherzato!
Perché adesso comanda il meteo e il dio denaro, e tutto il resto passa in cavalleria…
Qualcuno aveva deciso di venire a Sciacca questo sabato e domenica? E chi se ne frega…
L’hotel Lipari di Sciaccamare riapre domani in occasione del primo week-end programmato di Carnevale? E chi se ne frega…
Le esigenze del mondo della scuola? E chi se ne frega…
Tre giorni di Carnevale in piena quaresima? E chi se ne frega… (ma erano già due con le date iniziali).
L’importante è fare festa con il bel tempo…
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Tutto ciò conferma come il Carnevale di Sciacca, relegato nuovamente alla Perriera sicuramente per comodità ma anche per mancanza della necessaria programmazione, è oggi purtroppo solo una gran festa di paese e nulla più, a prescindere da chi la organizza e gestisce.
La grande e nobile tradizione del Carnevale di Sciacca, così come la dignità dei nostri bravissimi carristi costretti come sempre ad allestire i carri allegorici in ignobili magazzini di fortuna, meriterebbero molto, ma molto di più.
Son d’accordo, caro Nino.
Chi organizza oggi, in verità, non ha vissuto le forme d’arte, di poesia, di musica e soprattutto di coinvolgimento popolare e generale che hanno caratterizzato le edizioni più esaltanti!
È ormai impossibile ricreare quel “clima carnascialesco” che permaneva anche con freddo, vento e pioggia.
E con le “ceneri” tornavano il silenzio e la “quaresima”.
Articolo vergognoso, ma se per sabato la protezione civile diramerà l’allerta meteo arancione come si fa ad autorizzare la sfilata???
Se l’assume lei la responsabilità o il suo amico presidente del consiglio Messina???
Abbiamo sprecato così tanto fiato per denunciare quello che non va al punto di rinunciare di parlarne ancora. Amareggiato e deluso.