La giornata civica di mobilitazione popolare per le Terme di Sciacca ha già portato a casa un suo primo risultato positivo.
Il Presidente della Regione, Schifani, sembra aver preso in mano la situazione e nel tardo pomeriggio di oggi ha presieduto un tavolo tecnico con l’assessore Falcone, i capi dipartimento e i liquidatori delle SpA termali, a conclusione del quale lo stesso Presidente della Regione ha emesso un comunicato nel quale, in prima persona, annuncia che “diamo ufficialmente il via a tutte le procedure necessarie per raggiungere l’obiettivo della riapertura delle Terme di Sciacca e Acireale entro la fine di questa legislatura».
Appare evidente come questa riunione e il comunicato finale, con tanto di foto, siano una diretta conseguenza della mobilitazione in corso a Sciacca per iniziativa del Comitato Civico: poco prima il Presidente Schifani aveva ricevuto a sue mani una lettera di invito del Comitato Civico, e stamattina aveva chiesto che gli fosse inviata al protocollo istituzionale.
Poi la riunione, evidentemente fatta d’urgenza, per intervenire ufficialmente sulla questione termale in fotofinish, immediatamente prima della giornata in cui Sciacca scende in campo.
Quelli del Comitato Civico non nascondono una certa soddisfazione, perché, dicono, il fatto è in sé positivo e costituisce una ulteriore conferma dell’importanza che ha assunto questa mobilitazione di massa, insomma la discesa in campo di Schifani è solo un motivo in più per esserci, vuol dire che la strada prescelta dal Comitato è quella giusta.
Sembra che il pachiderma dormiente della macchina regionale dia qualche segnale di risveglio, ma se tutto va bene siamo solo al livello di buone intenzioni, tra l’altro espresse con parole che confermano il fatto che le idee a livello regionale sono ancora molto confuse.
In questo contesto la manifestazione di domani assume una valenza ancora maggiore: per il rilancio del termalismo è infatti fondamentale il coinvolgimento della comunità locale, che va ascoltata e ingaggiata, mentre il governo regionale ancora con questa riunione di oggi pomeriggio sembra voler andare dritto per la sua strada, senza forse neanche sapere bene quale sia questa strada.
Questo il comunicato emesso dalla Presidenza della Regione:
«Il rilancio delle terme di Sciacca e Acireale è sempre stato nell’agenda del mio governo. Proprio un anno fa, incontrando il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, avevamo convenuto sulla necessità di accelerare l’iter che porterà alla loro riapertura e, oggi, dando seguito a una mia precisa volontà, espressa in più occasioni, diamo ufficialmente il via a tutte le procedure necessarie per raggiungere l’obiettivo entro la fine di questa legislatura». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso del tavolo tecnico che si è svolto questo pomeriggio a Palazzo d’Orléans.
Presenti, oltre al governatore, l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, i dirigenti dell’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni, Dora Piazza, del dipartimento regionale delle Finanze, Silvio Cuffaro, della Programmazione, Vincenzo Falgares, del Dipartimento regionale tecnico, Duilio Alongi, del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, il capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano e il commissario liquidatore delle terme di Sciacca, Carlo Turriciano,
«Dovremo procedere – ha sottolineato Schifani – innanzitutto con una veloce due diligence che ci consenta di avere un quadro preciso degli investimenti necessari per gli interventi di ammodernamento e ristrutturazione dei due impianti. Poi individueremo le risorse, pensiamo, ad esempio, al Fondo per lo sviluppo e la coesione, e infine, attraverso un bando, individueremo i partner privati in grado di assicurare un piano industriale che generi un impatto economico e sociale positivo non solo nei territori in cui ricadono gli stabilimenti, ma in tutta la Sicilia. Il turismo termale, infatti, è un segmento in crescita che, incrociando gli altri tipi di offerta turistica, grazie anche al nostro clima, può contribuire a uno sviluppo significativo dell’intero settore».
Una prima stima verrà eseguita con la massima tempestività dal Dipartimento regionale tecnico. Entro maggio, inoltre, si dovrebbe concludere la fase di liquidazione delle due società, grazie allo stanziamento di 4,3 milioni di euro previsto dalla legge regionale 25 del 21 novembre 2023, che consente di estinguere i debiti erariali e passare così alla chiusura definitiva delle s.p.a. Si deciderà, in quella fase, se i privati verranno coinvolti già dall’inizio nel recupero delle strutture o solo in un secondo momento, per la gestione e il rilancio dei due siti termali”.