Queste sono le condizioni in cui versa il Museo Fazello a Sciacca, chiuso ormai da molti mesi.
La causa, il crollo di una piccola porzione di controsoffitto, avvenuta fortunatamente in orario notturno e quindi senza alcun danno a persone. Da lì la conseguente chiusura al pubblico.
Una volta chiusa la porta sul corso Vittorio Emanuele, come è abituale che sia a Sciacca invece di una immediata riparazione del danno, ha fatto seguito il più assoluto immobilismo da parte, in questo caso, degli uffici comunali.
Il motivo? Il solito… mancano i soldi…
Eppure, qualche tecnico ci ha detto che nel caso specifico la manutenzione straordinaria di quel buco sul tetto non richiederebbe affatto una somma significativa, fatta salva ovviamente la necessità di ulteriori interventi che fossero richiesti in conseguenza dal necessaria verifica sulla rimanente parte del controsoffitto, che copre la scalinata di accesso al cortile interno dal quale si può accedere al Museo del Mare, anch’essa non ancora effettuata.
Rimane invece liberamente visitabile il Museo del Mare, accessibile da Via Licata.
Non ci vuole quindi una somma significativa, ma come al solito il Comune batte cassa e tutto rimane lì, in uno stato di deplorevole abbandono.
La sistemazione invece appare urgente, non solo per un motivo di buon senso e di responsabilità gestionale ma anche perché non sarebbe affatto opportuno e forse neanche possibile consegnare in questo stato il museo Fazello alla gestione dell’Ente Parco Archeologico di Agrigento, così come prevede la convenzione quinquennale già firmata nei giorni scorsi dal sindaco e che attende ancora la controfirma del presidente dell’ente Parco, Sciarabba, per diventare operativa.
E dire che a Sciacca c’è chi critica la scelta amministrativa di stipulare questa convenzione: ma se le condizioni in cui il nostro Comune mantiene i musei cittadini sono quelle attuali del Fazello, allora ogni voce critica dovrebbe forse farci su una gran bella riflessione…