Il Direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale, che come si ricorderà ha promosso e organizzato l’imponente mobilitazione popolare del 6 Marzo, ha emesso oggi un comunicato stampa nel quale fa sentire la propria voce civica esplicitando la posizione del Comitato dopo le recenti dichiarazioni del Presidente della Regione, on.le Schifani, e i vertici tecnici svoltisi a Palermo su iniziativa dello stesso Presidente.
Questo il contenuto dell’odierno comunicato:
“ Le recenti dichiarazioni del Presidente della Regione in merito al rilancio delle Terme di Sciacca vengono da noi accolte con un sentimento di grande speranza, non disgiunto tuttavia da qualche perplessità.
La speranza nasce dal fatto che il tenore di tali dichiarazioni sembra dimostrare un grande entusiasmo e una reale convinzione da parte dell’on.le Schifani nell’individuare proprio il rilancio del termalismo in Sicilia, e quindi di quello di Sciacca in primis, come un obiettivo finalmente strategico per il governo regionale.
E le prime sensazioni ci dicono anche che la politica regionale voglia questa volta passare finalmente dalle parole ai fatti concreti.
A fronte di tali positività, la perplessità riguarda il rischio che questo improvviso e apprezzabile fervore operativo degli uffici regionali porti a trascurare alcuni aspetti e passaggi a nostro avviso importanti.
Così, ad esempio, desta un certo stupore il fatto che i tecnici regionali siano riusciti in pochissimo tempo ad effettuare una quantificazione di massima delle spese occorrenti per la manutenzione straordinaria dei numerosi immobili, con relativa impiantistica, che compongono il complesso termale. Può essere del tutto attendibile tale quantificazione di massima che è stata fatta?
Le parole del presidente Schifani sembrano poi mostrare un suo personale orientamento, già ben definito, verso la soluzione del Fondo Coesione e Sviluppo, in corso di assegnazione alla Sicilia, quale fonte finanziaria esclusiva o principale a cui fare ricorso per reperire i fondi necessari alla riqualificazione del complesso immobiliare e impiantistico.
Nulla da eccepire, in proposito, ma perché verrebbe esclusa la possibilità di sperimentare la percorribilità del percorso alternativo o integrativo di Cassa Depositi e Prestiti Sgr con il fondo nazionale turismo?
La comunità locale, quella politica e quella civica, è stata infine finora del tutto esclusa del processo consultivo e di confronto che ha contribuito ad orientare il Presidente Schifani in questo breve lasso di tempo, risultando così impossibile fornire quelle indicazioni, suggerimenti e proposte che potrebbero essere utili.
In questa fase, tanto importante quanto delicata, riteniamo quindi doveroso, da parte nostra, ribadire i seguenti punti di vista, nella speranza di poterlo anche fare di presenza con il Presidente della Regione:
– C’è l’esigenza di dar corso alle indicazioni contenute nel documento elaborato dal Prof. Rosario Faraci dell’Università degli Studi di Catania, denominato “Linee guida per un rilancio dei siti termali di Sciacca e Acireale”, in esito all’incarico di studio affidatogli dal governo Musumeci e fatto proprio dalla stessa giunta regionale con deliberazione n. 149 del 23 Marzo 2022, documento che esplicita tra l’altro tutti i presupposti necessari per poter arrivare in modo adeguato alla gara pubblica per l’affidamento della gestione ad una qualificata imprenditoria privata nazionale o internazionale
– Potrebbe essere opportuno non tralasciare, ma al contrario approfondire, la possibilità di un percorso rappresentato dall’intervento di Cassa Depositi e Prestiti Sgr, che gestisce il Fondo Nazionale per il Turismo, che porterebbe in dote con sé garanzie di trasparenza, di efficienza realizzativa e di sicura expertise nel settore turistico
– Qualora invece il percorso prescelto dovesse essere quello di mantenerne in capo alla Regione il presidio fino al raggiungimento dell’affidamento in gestione all’imprenditoria privata, sarebbe importante che le risorse finanziarie individuate per la manutenzione straordinaria degli immobili e impianti termali fossero utilizzate solo dopo aver individuato l’affidatario o gli affidatari privati, quindi con la necessaria sinergia funzionale pubblico-privato nel costo complessivo dell’investimento produttivo necessario al rilancio termale
– Potrebbe essere opportuno procedere, in tale percorso di rilancio, anche attraverso diversi step temporalmente successivi, se del caso dando priorità alle strutture immobiliari e impiantistiche che erano in funzione alla data di chiusura del 6 Marzo 2015 (Stabilimento termale, Grand Hotel delle Terme, Piscina sulfurea, Grotte vaporose di Monte Kronio), strutture queste che costituiscono il “nucleo essenziale” attorno al quale poter ricostruire, anche più agevolmente, la perduta identità termale di Sciacca. In quest’ottica si reputa che talune strutture possano essere recuperate agevolmente e celermente all’uso, dando un segnale alle comunità locali e riavviando gradualmente il flusso turistico-termale”
⁃ Occorre garantire, durante l’intero percorso, il fondamentale coinvolgimento della comunità locale, nella sua espressione più propriamente civica oltre che in quella politico-amministrativa: perché la comunità locale va informata, ingaggiata e ascoltata, cosa mai avvenuta in passato.