Una dottoressa giuridicamente in carico presso l’Ospedale di Agrigento dell’Asp di Agrigento, con la qualifica di dirigente medico di Patologia clinica, viene distaccata dall’ASP di Agrigento al Dasoe, uno dei due dipartimenti dell’assessorato della Salute.
La delibera, firmata dal commissario straordinario dell’Asp, Giuseppe Capodieci, non sarebbe molto più di un atto di ordinaria amministrazione se non fosse che la dottoressa in questione si chiama Giorgia Iacolino ed è la figlia di Salvatore Iacolino, direttore generale della “Programmazione”, l’altro dipartimento dell’assessorato regionale della Salute.
La questione è stata sollevata all’Ars da un intervento del deputato Ismaele La Vardera, di Sud chiama Nord, che ha presentato una interrogazione all’assessore Volo e al presidente Schifani, oltre che una richiesta di accesso agli atti.
La Vardera ha sostenuto l’inopportunità della delibera, definendola “senza vergogna” e facendo appello al presidente della Regione Schifani affinché “abbia un sussulto” e ponga fine a quelli che definisce “trattamenti privilegiati per i figli di…”.
Questo il vibrante intervento in assemblea regionale sull’argomento dell’on.le La Vardera:
Va comunque precisato che la dottoressa Iacolino già da cinque mesi era in “comando” al Civico di Palermo e che l’istituto del “comando” è regolato dall’articolo 21 del Contratto di lavoro della dirigenza medico veterinaria, previsto per “comprovate esigenze di servizio”.