Non passa giorno senza che dall’Ospedale di Sciacca arrivino notizie sconfortanti, e tutti continuano a star lì zitti a subire una gestione che sembra avere come unico, irreversibile obiettivo il depotenziamento e il declassamento del Giovanni Paolo II.
Noi di ServireSciacca invece non vogliamo star zitti perché c’è in gioco, tante volte, la salute o addirittura la vita degli utenti concittadini del nostro territorio.
Restiamo quindi pronti a denunciare ogni grave manchevolezza, come quella segnalataci oggi.
Da più di una settimana non funziona l’unica sala attiva di Emodinamica, perché l’angiografo si è guastato e fino ad oggi non si è riusciti a riparare il guasto. Non è la prima volta che ciò avviene, a quanto pare la causa scatenante di questi guasti sono i frequenti abbassamenti di tensione dell’energia elettrica. Tuttavia, mai il fermo si era prolungato per così tanto tempo e la situazione sta provocando gravi e pericolose difficoltà.
L’emodinamica viene infatti utilizzata per affrontare gli infarti miocardici, quindi una patologia tempo-dipendente nella quale essere costretti a trasportare il paziente infartuato ad Agrigento ne può mettere a rischio la vita.
La gravità del quadro generale di tale situazione non è data soltanto dal ritardo nella riparazione del guasto, essendo la realtà un po’ più complessa.
Il 15 settembre del 2022 l’ufficio stampa dell’ASP di Agrigento aveva dato, con la consueta enfasi, notizia che l’ospedale di Sciacca sarebbe stato dotato di un secondo modernissimo angiografo e quindi di una seconda sala di Emodinamica, proprio per prevenire i rischi di un blocco dell’unica sala esistente. Riportiamo in coda il nostro articolo del 15 settembre 2022: sono passati quasi due anni e i necessari lavori di adeguamento della sala che deve ospitare questo secondo angiografo sono iniziati solo da qualche mese e non sono ancora ultimati…
Ma c’è ancora di più. Il giorno successivo avevamo pubblicato un ulteriore articoli (16 settembre 2022) nel quale si riportava la notizia che il nuovo angiografo destinato all’Ospedale di Sciacca non era un acquisto recente, ma in realtà effettuato due anni prima e lasciato in qualche magazzino in attesa non si sa di che…
In definitiva, chi oggi viene colpito da un infarto deve essere trasportato ad Agrigento, con relativo rischio annesso e connesso, mentre il secondo angiografo della seconda sala di Emodinamica attende di diventare operativo e funzionante da circa 4 anni.
Cose di ordinaria normalità in un ospedale da tempo abbandonato al suo destino, per il quale sembra logico pensare che si aspetti solo il momento giusto per chiudere un reparto dopo l’altro.
OSPEDALE DI SCIACCA, DOVE PUÒ SEMBRARE VERO TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO
DiREDAZIONE
SET 16, 2022
Ogni volta che parli dell’Ospedale di Sciacca è come aprire il vaso di Pandora, ossia portare alla luce circostanze o situazione nascoste o non ben conosciute.
Ogni aspetto della realtà ospedaliera sembra allora diventare un miscuglio di bugia e verità, di detto e non detto, di speranza e disillusione, di narrazione propagandistica e di cronaca reale.
Non sfugge a tutto ciò la notizia data ieri dalla direzione dell’ASP di Agrigento circa l’imminente dotazione all’unità operativa di cardiologia (con UTIC e emodinamica) di un angiografo di ultima generazione e di altra strumentazione tecnologica, per far crescere in qualità e quantità le prestazioni erogate e l’innovazione tecnologica di cardiologia, un reparto di eccellenza nella considerazione collettiva.
I contenuti del comunicato stampa dell’ASP sono stati fedelmente ripresi nel nostro articolo che riproponiamo alla fine è che vi invitiamo a leggere, con l’aggiunta del nostro auspicio che non abbia a ripetersi il film già visto per la Scrambler Terapy, annunciata con grande enfasi e poi non entrata in funzione.
Erano passati pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo, quando ci è pervenuta da fonte interna della stessa unità operativa interessata la seguente “replica” o integrazione che dir si voglia, che ci sembra corretto condividere con i lettori:
“In riferimento all’articolo sulla cardiologia di Sciacca mi permetto di correggere una cosa. L’angiografo è stato acquistato più di due anni fa. Non sono mai partiti i lavori di ristrutturazione della sala di emodinamica che dovrebbe accoglierlo. Nel frattempo l’anngiografo che doveva essere sostituito da questo nuovo si è rotto definitivamente, dunque si lavora attivamente solo su una sala di emodinamica e non su due, già da un anno. Questo comporta la sospensione totale del nostro servizio quando deve essere eseguita la manutenzione ordinaria o straordinaria dell’unica macchina in funzione e dunque tutte le urgenze sono dirottate altrove”.
Abbiamo riportato fedelmente il contenuto della “replica”, provenendo esso da fonte interna all’ospedale, dal quale peraltro si moltiplicano da qualche tempo i segnali di contestazione alla linea gestionale e comunicativa adottata dalla dirigenza dell’ASP, così come fedelmente abbiamo ieri riportato i contenuti del comunicato stampa dell’ASP, contenente anche le dichiarazioni del Commissario Zappia e del direttore dell’unità operativa di cardiologia ed emodinamica dr. Ciotta, reparto che comunque di per sé gode di credibilità elevata.
Queste due visuali così diverse, questa immagine bifronte della stessa unità operativa, ci sembrano assai esemplificative dell’attuale situazione della realtà ospedaliera del territorio di Sciacca e ci sembrano anche utili tasselli per ricostruire una verità complessiva.
ANNUNCIATO ANGIOGRAFO DI ULTIMA GENERAZIONE, MA FINIRÀ COME PER LA SCRAMBLER TERAPY?
DiREDAZIONE – SET 15, 2022
Il responsabile dell’ufficio stampa dell’ASP agrigentina, Angelo Cinquemani, ha dato comunicazione alla stampa locale di nuove dotazioni tecnologiche per il reparto di cardiologia di Sciacca: “si arricchisce la dotazione strumentale e tecnologica dell’unità operativa di cardiologia con UTIC ed emodinamica del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca”, si legge.
“E’ già stato infatti acquistato un angiografo di ultima generazione la cui prossima installazione comporterà il complessivo adeguamento di una delle sale operatorie di emodinamica. In corso di definizione anche l’acquisto di tre ulteriori ecocardiografi e di un carrellato da destinare all’attività ambulatoriale”.
“La nuova strumentazione – ha commentato a tal proposito il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia – si aggiunge alle dotazioni di recente acquisizione che permettono all’unità di ampliare la gamma delle consuete prestazioni sanitarie con più specifiche e peculiari attività come l’ecocardiografia transesofagea, l’ecodoppler transcranico e la cardiologia pediatrica”.
ServireSciacca non può non rilevare come una comunicazione di questo genere e con la medesima enfasi fosse stata data ad inizio di anno per la dotazione tecnologica di Scrambler Terapy, affidata in dotazione all’Unita’ Operativa di terapia intensiva per la sua efficacia nella lotta al dolore severo, e il cui relativi macchinario di terapia antalgica giace invece inutilizzato in una stanza appositamente adibita del San Giovanni Paolo II, salvo ultimissime novità non rese pubbliche, a causa della carenza di personale in terapia intensiva.
Fermo restando che l’utenza preferirebbe ricevere questo tipo di comunicati – annunci solo dopo l’effettiva entrata in funzione delle nuove dotazioni, si resta in attesa di verificare nei fatti che ciò avvenga sia per la Scrambler Terapy che per l’angiografo di ultima generazione e per i tre ulteriori ecocardiografi oggi annunciati.
Alle dichiarazioni del commissario fanno eco, sempre nel comunicato dell’addetto stampa, anche quelle del neodirettore del reparto, Ennio Ciotta:
“L’Unità di cardiologia di Sciacca – afferma il primario – è in forte crescita sia sotto il profilo della qualità e quantità delle prestazioni erogate sia perquel che riguarda l’innovazione tecnologica. Lungo questa direzione i progressi non si fermeranno e in sintonia d’intenti con la direzione strategica abbiamo già previsto anche il completo rifacimento della sala operatoria dedicata all’elettrostimolazione”.
Il responsabile dell’Ufficio stampa dell’ASP fa infine presente che anche la dotazione organica è cresciuta nell’ultimo periodo e, nonostante le difficoltà nel reperire nuovi cardiologi, ha recentemente preso servizio un giovane professionista che sta contribuendo a sostenere gli intensi ritmi che caratterizzano il lavoro degli altri dirigenti medici del reparto impegnati ciclicamente anche, con grande senso di appartenenza aziendale, presso il presidio ospedaliero di Licata. L’Unità operativa di cardiologia con UTIC ed emodinamica dell’ospedale di Sciacca annovera una ricettività di ventisei posti letto di cui otto di terapia intensiva coronarica. Sono presenti in reparto due sale operatorie di emodinamica ed una per l’elettrostimolazione cardiaca.