La seduta del consiglio comunale di ieri sera, dopo aver affrontato l’argomento Terme nella parte iniziale delle Comunicazioni come già descritto in altro nostro articolo, ha fatto registrare un vibrante confronto politico tra opposizione e sindaco/Mizzica che ha preso spunto dalla discussione sul punto all’ordine del giorno relativo alla presa d’atto della nomina di Fabio Leonte quale assessore in sostituzione di Francesco Sabella.

Non possiamo che descrivere in modo sintetico i contenuti di questo momento di confronto ad alta tensione politica, invitando tuttavia i lettori interessati a visionare la sottostante registrazione del dibattito consiliare, dal minuto 1:10:00 al minuto 2:50:35, per coglierne compiutamente tutti gli aspetti e sfumature.

In premessa il sindaco Fabio Termine ha ricordato le motivazioni che lo hanno portato ad individuare nel consigliere comunale Fabio Leonte la persona più adatta per ricoprire anche il ruolo di assessore in sostituzione del dimissionario (per motivi personali) Francesco Sabella, con l’affidamento di deleghe importanti, quale tra l’altro quella del bilancio.

Gli ha fatto immediatamente seguito l’intervento del consigliere Giuseppe Ambrogio, con tanto di “colpo di scena” finale.

Ambrogio, il cui nome era stato la prima indicazione fornita dalla Lista Ferdinandea per la sostituzione di Sabella, ha rivendicato il fatto che la nomina ad assessore gli sarebbe spettata in virtù del fatto di essere stato il primo eletto per numero di voti non solo della Lista Ferdinandea, ma dell’intero consiglio comunale e che il sindaco avrebbe dovuto procedere ad una rimodulazione delle deleghe pur di consentirgli di fare l’assessore, manlevandolo da quella delega del bilancio per la quale lui stesso si era dichiarato incompetente. Dopo questa argomentazione il consigliere Ambrogio ha abbandonato l’aula, dicendo che se non viene ritenuto adeguato per fare l’assessore non è tenuto a fare il consigliere comunale…

Forse, ci permettiamo di osservare, qualcuno degli elettori del consigliere Ambrogio dovrebbe spiegargli che proprio svolgere bene il proprio ruolo di consigliere comunale dovrebbe essere il miglior viatico per il ruolo di assessore, e che le sue frequenti assenze alle sedute consiliari non depongono certo a suo favore.

In tutti i successivi interventi, in particolare dell’opposizione, c’è stato un elemento comune e condiviso: l’apprezzamento per le qualità personali, politiche e di grande competenza amministrativa di Fabio Leonte, riconoscendo a questa scelta il merito di aver rafforzato la qualità della compagine amministrativa, anche in forza dell’esperienza nel ruolo di assessore che Leonte ha maturato in molte amministrazioni e sempre con grande autorevolezza.

Dagli apprezzamenti rivolti alla persona di Fabio Leonte a dire che l’amministrazione comunale a guida Termine stia vivendo una fase di crisi politica e di identità è stato tuttavia sui banchi dell’opposizione un passaggio brevissimo.

Sulla base essenzialmente di due considerazioni:

– la prima è che il fatto stesso di aver scelto Fabio Leonte, che era l’assessore di punta di quella giunta Valenti che Fabio Termine aveva combattuto dai banchi dell’opposizione, sia di fatto contraddittorio e rinneghi quel progetto politico di profondo cambiamento, anche generazionale, di cui il candidato sindaco Fabio Termine si era fatto portatore in campagna elettorale;

– la seconda è che tra gli alleati Mizzica – Partito Democratico sarebbe in atto una fase di grande difficoltà nel rapporto di coalizione, che comprometterebbe la qualità dell’azione amministrativa e che, secondo l’opposizione, difficoltà confermata secondo l’opposizione dai contenuti di una dichiarazione rilasciata in TV dal segretario provinciale del Partito Democratico, Simone Di Paola, e dalla contemporanea assenza ieri sera in consiglio comunale di entrambi i consiglieri del PD, cui si è aggiunta l’abbandono dell’aula da parte di Ambrogio (trasferitosi nel gruppo PD).

Le dichiarazioni di Simone Di Paola a cui l’opposizione consiliare ha fatto riferimento sono quelle estrapolate da una articolata intervista rilasciata dal segretario su RMK nella trasmissione L’Ospite di Maria Genuardi:

“ Serve una cabina di regia politica, cioè un tavolo o uno spazio di confronto e di discussione, che si riunisca più spesso, che consolidi e rafforzi quel senso di comunità che è l’unica condizione per passare dallo stato di alleanza politica a quello di progetto politico”

“Si può essere alleati, ma la progettualità vera, forte, si verifica quando da alleati si diventa comunità. E’ chiaro che se non ci vediamo mai non si può sedimentare quel rapporto anche personale che, come vedo io la politica, è precondizione e senso di un progetto politico”

“Serve vederci più spesso, confrontarci più spesso, soprattutto rendere maggiormente partecipi  delle scelte e delle decisioni tante persone che hanno dato sostegno a questa proposta politica”…

Queste sono le parole di Simone Di Paola che, nella ricostruzione politica sostenuta in aula dagli interventi dei consiglieri di opposizione Ignazio Bivona, Calogero Bono, Giuseppe Catanzaro, Gaetano Cognata e Clelia Catanzaro, esprimerebbero uno stato di profondo malessere nei rapporti tra il Partito Democratico – Mizzica e il Sindaco.

Quanto sostenuto dall’opposizione è stato respinto al mittente dagli interventi di Gabriele Modica e del sindaco Termine, che hanno rigettato la palla nel campo avversario facendo leva su quelle che hanno definito “le porte scorrevoli” dell’opposizione: i frequenti cambi di casacca politica che hanno portato alla formazione dei gruppi consiliari della nuova DC e di Forza Italia, al passaggio di Carmela Santangelo nel gruppo misto dopo essere transitata dalla DC, al passaggio del consigliere Raimondo Brucculeri nel gruppo misto lasciando così soltanto Ignazio Bivona e Ignazio Messina come esponenti fi quella era lista che aveva il maggior numero di consiglieri comunali (5) all’inizio della consiliatura.

Per Termine e Modica non c’è nessuna crisi politica in atto nei rapporti della coalizione che sostiene la giunta , mentre la scelta di Fabio Leonte esprime la volontà politica di mettere la persona giusta al posto giusto.

Ma a diradare le nebbie che la discussione in aula aveva generato ci ha pensato lo stesso segretario provinciale del PD, Simone Di Paola, che a stretto giro di posto ha provveduto, con un post sul proprio profilo facebook, a fornire la seguente dichiarazione:

“Non so se essere più amareggiato o incazzato per quello che è successo questa sera in consiglio comunale a Sciacca. Se c’è una persona in questa città che dice sempre quello che pensa, quello sono io. Se c’è un dirigente politico che ha sempre espresso le proprie posizioni in assoluta libertà, quello sono io. Pertanto, se avessi delle rimostranze o, come è stato scritto, delle lamentazioni da muovere al mio sindaco, alla mia giunta e al progetto politico che ho contribuito a costruire lo farei senza girarci intorno e senza utilizzare il mezzo televisivo. Trovo tuttavia inaccettabile che si strumentalizzi il senso di un’intervista chiarissima, stralciandone singoli pezzi e rimontandoli a proprio piacimento, fra l’altro in modo vigliacco, perché approfittando dell’assenza di chi non è in aula per potersi difendere e per poter spiegare le proprie ragioni. Ma il punto è questo ed è molto semplice: io sostengo, senza se e senza ma, Fabio Termine Sindaco. Io sono fiero e orgoglioso dei miei due assessori Valeria Gulotta e Antonino Certa, come lo sono stato di Gianluca Fisco; sono amministratori straordinari, appassionati e rivendico il merito di averli voluti, di averli sostenuti e di continuare a sostenerli, senza riserve e con entusiasmo. Ma soprattutto io sono fiero di avere contribuito a costruire un’alleanza politica programmatica che, ogni giorno di più, sta diventando comunità e progetto politico e che ogni giorno di più mi fa sentire orgoglioso del contributo dato. Sono tutte cose che ho ribadito più volte nel corso di questa intervista e che sono facilmente riscontrabili, se solo ci si prendesse la briga di ascoltare le mie parole anziché commentarle senza aver ascoltato l’intervista. Anche perché è a dir poco scorretto commentare e insinuare valutazioni politiche su un intervista che nemmeno si è avuto occasione di ascoltare! Dopodichè, il passaggio incriminato, a quanto mi è stato riferito, è la parola “cabina di regia”… Avere avere proposto la creazione di una cabina di regia sarebbe, a detta dei miei detrattori, la prova della mia lamentazione nei confronti della giunta e del sindaco. Tutto ciò è a dir poco surreale. Avere proposto, cioè, uno spazio di confronto e di discussione dove vederci più frequentemente dove poter scambiare idee proposte dove poter alimentare momenti di confronto costruttivo e positivo diventa, nell’interpretazione di costoro, elemento di contrapposizione interna…. Davvero resto basito e allibito. Io penso che creare uno spazio politico nel quale dare alle tante persone che hanno partecipato attivamente alla campagna elettorale e che si sentono vicini a questa giunta la possibilità di sentirsi più il protagonista vada nella direzione di un consolidamento del progetto, non in direzione di un suo indebolimento. Su questo aspetto non credo ci sia tema di smentita. Dopodiché ha ragione il sindaco: ci hanno tentato a mettere zizzania al nostro interno e hanno fallito miseramente; io sarò sempre e comunque al fianco delle donne e degli uomini che ho contribuito a portare alla guida della mia città, dando il mio contributo o soltanto stando loro vicini, non abbandonandoli mai. Questo perché chi conosce la mia storia politica sa che non sono mai sceso da un treno in corsa, sono sempre rimasto su anche quando ragioni di convenienza personale vi suggerivano di saltare e non lo farò adesso… Non ne avrei nessun motivo perché, come ho detto nell’intervista incriminata, questa Giunta provoca in me sentimenti di entusiasmo e di condivisione e ogni giorno che passa questi sentimenti crescono sempre di più. Quindi cari amici detrattori : ci avete provato ma avete fallito miseramente e mi dispiace per voi!!”

Questa la registrazione dell’intero consiglio comunale, la parte del dibattito politico trattata nell’articolo è quella dal minuto 1:10:00 al minuto 2:50:35

https://www.youtube.com/live/UnsNx49TRTs?si=2k_f2MJ83Dv6f4PB

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