I genitori dell’associazione “Crescere insieme” ci scrivono:
“Vogliamo pubblicamente ringraziato il dottor Leonardo Giordano, direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asp 1 di Agrigento, per avere accolto ed ascoltato il grido di dolore dei familiari di persone con disabilità per la mancanza di personale medico specialista a seguito delle dimissioni del dott. Scandaglia.
L’incontro si è tenuto nel Centro di Salute mentale dell’ospedale di Sciacca a seguito dell’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Michele. Catanzaro, su richiesta della Consigliera comunale Daniela Campione, alla presenza dell’assessore comunale Francesco Dimino.
Di tutti i distretti della provincia di Agrigento, la situazione di quello di Sciacca (di cui fanno parte i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula) è sicuramente la peggiore e gli utenti vivono una situazione drammatica è tragica, con un frustrante senso di abbandono.
Mancano gli psichiatri, e i pochi disponibili presso il dipartimento di Salute mentale del distretto di Sciacca non possono più garantire tutti i servizi.
L’ASP di Agrigento, di conseguenza, ha sospeso la pronta disponibilità psichiatrica notturna. Tutte le urgenze che si verificassero tra le 20 e le 8, compresi gli eventuali Tso (trattamenti sanitari obbligatori) dovranno dunque essere dirottati sull’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì, molto distante da Sciacca.
Durante l’incontro si sono valutate e prospettate alcune soluzioni che, se da un lato ci fanno ben sperare, dall’altro suscitano paure comprensibili se si tiene conto dell’andamento disastroso di tutto il sistema sanitario non solo locale, ma anche nazionale.
Tuttavia è doveroso e sentito il ringraziamento non solo al dottore ma soprattutto alla persona Leonardo Giordano per il suo senso del dovere e di dedizione al servizio, per la sua disponibilità a sopperire con tutti i suoi mezzi alla mancanza di personale sanitario e soprattutto per la sua sensibilità nei confronti di un’utenza fragile che ha bisogno di interventi sanitari e di un’assistenza pubblica a tempo indefinito e in pianta stabile”.