La delibera di giunta n. 55 del 22/04/2024 “APPROVAZIONE DISCIPLINARE PARCHEGGIO A PAGAMENTO AUTOMATICO PIAZZA ROSSI” continua ad essere sotto il fuoco incrociato delle opposizioni alla giunta Termine.
Dopo i consiglieri comunali di Forza Italia, adesso è il turno dei consiglieri comunali Calogero Bono, Gaetano Cognata e Ignazio Bivona a contestare il deliberato amministrativo e a chiederne la revoca al segretario comunale.
I tre consiglieri nell’odierna presa di posizione premettono di contestare alcune scelte che l’amministrazione comunale ha compiuto nel merito; in primis la volontà di prolungare l’orario di pagamento del parcheggio nel periodo estivo fino alle ore 24,00, non prevedendo una tariffa diversa per i residenti e senza considerare che, già in fase di prima applicazione nel 2020, giusto delibera n. 118, una medesima amministrazione di centro sinistra aveva aumentato le tariffe rispetto a quelle già praticate dal gestore privato.
Tuttavia, si pone in particolare l’accento su alcuni vizi presenti nella delibera e che, a parere degli scriventi, ne inficiano la correttezza dell’azione amministrativa: per questo secondo Bono, Cognata e Bivona una scelta saggia sarebbe la revoca in autotutela da parte della stessa giunta Termine.
La delibera, si osserva, viene denominata nell’oggetto “ APPROVAZIONE DISCIPLINARE PARCHEGGIO A PAGAMENTO AUTOMATICO PIAZZA ROSSI” ma, in realtà, si modificano pure le tariffe in quanto vengono modificati i tempi di frazionamento orario, viene prorogato il pagamento fino alle 24,00 nel periodo estivo e viene anche eliminato l’abbonamento settimanale. Tutto questo implica, secondo i tre consiglieri dell’opposizione, che la tariffa di fatto viene modificata.
Il termine di modifica e approvazione delle tariffe, prosegue la presa di posizione, annualmente viene collegato al termine di approvazione del bilancio per ovvie ragioni finanziarie, cosi come recita l’art. 1 comma 169 della legge 296/2006 che testualmente recita “Gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all’inizio dell’esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno”. Il termine di approvazione del bilancio per l’anno 2024 è scaduto il 15/03/2024.
Per questo Bono, Cognata e BIVONA sostengono che, per l’anno 2024, le tariffe non possano essere minimamente modificate, stante il termine già scaduto.
Inoltre, si sollevano dubbi pure sulla competenza della stessa giunta a modificare le tariffe visto che in Sicilia, a differenza del resto d’Italia, è il Sindaco che ha competenza residuale sull’ approvazione delle tariffe, come acclarato da diverse sentenze di merito.
In ultimo, si rileva che la delibera in questione non è munita del parere contabile del dirigente del settore finanziario, circostanza che di per sé costituisce altro vizio che ne inficia la legittimità: basti confrontare l’art. 49 del DLgs 267/2000 che testualmente recita “Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione”
Per quanto sopra, si chiede i consiglieri comunali Calogero Bono, Gaetano Cognata e Ignazio Bivona chiedono al segretario comunale di voler valutare la revoca della delibera in questione ed al dirigente del settore ragioneria di sapere se la delibera ha riflessi finanziari e quindi se necessita del suo parere e, infine, si chiede al collegio dei revisori di prenderne conoscenza e se ritiene opportuno di esprimersi in proposito.
In conclusione si chiede una solerte risposta, perché in caso contrario si attiveranno le ulteriori verifiche ad autorità demandate al controllo.