Si è svolto ieri il più volte preannunciato incontro sull’argomento TERME di Sciacca con i deputati regionali della provincia di Agrigento. Una sorta di consiglio comunale aperto, con una forte connotazione unitaria e trasversale, nel quale tutti sono sembrati d’accordo su un impegno comune per il rilancio del termalismo di Sciacca.
Alla fine sono stati in cinque i deputati regionali che hanno accolto l’invito del sindaco Fabio Termine e del presidente del consiglio comunale Ignazio Messina: Margherita La Rocca Ruvolo di Forza Italia, Giusy Savarino di Fratelli d’Italia, Angelo Cambiano del Movimento 5 Stelle, Carmelo Pace della Democrazia Cristiana e Michele Catanzaro del Partito Democratico. Alla riunione hanno anche partecipato, oltre a numerosi consiglieri comunali e componenti della giunta Termine, anche il sindaco di Ribera, il sindaco di Menfi, l’assessore alla cultura di Agrigento, la presidente del consiglio comunale di Montevago, una folta rappresentanza del direttivo del Comitato Civico Patrimonio Termale di Sciacca, un parlamentare nazionale di Noi Moderati, l’agrigentino Lillo Pisano, e le due associazioni Ora Basta! e Sciacca Terme Rinasce.
L’incontro, a suo tempo fortemente richiesto dal Comitato Civico e poi dal consiglio comunale di Sciacca, è alla fine arrivato in un certo senso fuori tempo massimo, quando cioè il Presidente della Regione Schifani ha già impresso una positiva evoluzione ed avviato un percorso concreto per il rilancio del termalismo siciliano, avocando a sé la regia di tale percorso. Cosa questa che ieri è stata positivamente commentata un po’ da tutti.
Tuttavia, la presenza congiunta a Sciacca di questi cinque deputati regionali (due dei quali candidati alle prossime elezioni europee) e l’asserita assunzione da parte loro della responsabilità politica di fare in futuro tutto quanto possibile per garantire il positivo sviluppo nel tempo del percorso intrapreso per rilanciare il Termalismo di Sciacca e Acireale costituisce un ulteriore tassello di quel “mosaico” che va gradualmente ricomponendosi grazie all’azione intrapresa dalla società civile attraverso l’azione ormai quinquennale del Comitato Civico Patrimonio Termale, culminata nell’imponente mobilitazione popolare del 6 marzo 2024, con la politica che finalmente sta cominciando a fare anch’essa passi concreti.
Un tassello che va direttamente ad aggiungersi a quello della dichiarata unità dei sindaci e dei consigli comunali della provincia di Agrigento nella vertenza per il rilancio delle Terme di Sciacca, quale insostituibile volano di sviluppo economico, turistico, occupazionale e sociale dell’intero territorio agrigentino.
Una visione autenticamente territoriale della questione termale da tanti anni propugnata dal Comitato Civico (al singolare…), i cui meriti anche ieri sono stati riconosciuti dalla stessa classe politica, tant’è che Margherita La Rocca Ruvolo, Carmelo Pace e Angelo Cambiano hanno espressamente citato come opportuna e rappresentativa la presenza del Comitato Civico Patrimonio Termale al tavolo di regia regionale, quando il Presidente della Regione riterrà opportuno adottare nei confronti della comunità locale quell’onere di informazione e quel coinvolgimento attivo che, come ha sottolineato il sindaco Termine, dovrebbe essere adesso un passaggio opportuno e necessario.
Insomma, come ha detto il sindaco di Menfi, sulla questione termale è arrivato il momento in cui la “politica deve riempire di fatti concreti le parole”. E sembrerebbe che il popolo civico delle diecimila facce, quello del 6 marzo, questo risultato di consapevolezza da parte della classe politica lo abbia raggiunto.
Un’ultima notizia, fornita dall’on.le Carmelo Pace: dei 90 milioni di euro individuati dal governo regionale nel Fondo Sviluppo e Coesione per rilanciare i siti termali di Sciacca e Acireale, quelli destinati a Sciacca sarebbero 40 contro i 50 per Acireale…