Il presidente della Regione, on.le Renato Schifani, è tornato a parlare delle Terme di Sciacca stamattina ad Agrigento nel corso della conferenza stampa di presentazione della candidatura alle prossime elezioni europee dell’on.le Margherita La Rocca Ruvolo nella lista di Forza Italia.

Lo ha fatto ancora una volta a modo suo, in modo molto diretto e con quella istintività che imprime alle sue parole il timbro della sincerità e della personale convinzione.

E a confermarlo ci sta anche il fatto che le parole che dice sono del tutto normali, quasi ovvie, parole che qualsiasi politico dotato di buon senso avrebbe dovuto pensare, dire e cercare di far diventare realtà da più di un decennio, ma che in bocca a un presidente regionale della Sicilia appaiono straordinarie e profetiche nella loro semplicità.

Forse la vera novità sta nelle risorse finanziarie oggi disponibili, ma anche a questo riguardo prima di Renato Schifani non c’era stato nessun politico che sentisse e raccogliesse gli appelli che da circa due anni il Comitato Civico Patrimonio Termale innalzava verso il mondo della politica sulla necessi di utilizzo per le Terme delle ingenti risorse finanziarie piovuteci sulla testa post Covid.

Eccole, allora, queste parole:

“Ci vedremo – ha detto – con il premier Meloni che verra’ a Palermo per il Fondo Sociale di Coesione 2025/2027. La Sicilia ha avuto assegnati 6,3 miliardi, di cui 1,3 li abbiamo dati per il ponte, 800 mila euro per i termovalorizzatori e il resto li abbiamo spalmati sui vari interventi. Durante la programmazione, che è durata un mese, io mi sono convinto che non è possibile che abbiamo le Terme di Sciacca e Acireale chiuse, anche perché intendo elaborare un piano regionale di proposta turistica invernale. Un turista che viene in Sicilia d’inverno cosa trova? Niente. Allora dobbiamo parlare di turismo monumentale, allora dobbiamo parlare di turismo termale, stiamo lavorando con l’assessore al Turismo a una proposta turistica da presentare il prossimo anno alla Bit di Milano con un itinerario di cinque giorni per vedere i monumenti in Sicilia, e chi vuole venire sei giorni in Sicilia lo portiamo alle Terme a Sciacca o Acireale. Quindi un pacchetto turistico che ho chiamato Sicilia d’inverno. Non basta l’estate, perché in estate andiamo de plano, in estate e’ inutile la pubblicità, ma in inverno invece freniamo”.

“Le Terme di Sciacca sono il fiore all’occhiello: c’è l’albergo accanto, sono sul mare, un posto incantevole. Io ho gia’ inviato i nostri tecnici per dei preventivi, per farci dire ciò che occorre e abbiamo inserito nell’Accordo di Coesione un fondo complessivo per rifare le Terme di Sciacca e Acireale, che sono soldi sicuri, non sono soldi da andare ad individuare perché c’è un impegno nostro e del premier nei confronti dell’Europa per impegnare quelle somme nella realizzazione di questa realtà”.

“Mi sono soffermato più volte rispetto alle varie ipotesi, mi sono confrontato con Federterme per darci consulenza, naturalmente a pagamento. Valuteremo se affidarci ad un partenariato pubblico/privato. E’ l’apporto del privato sarà minimale perché Io non voglio che il privato investendo molto debba poi aumentare i canoni e il prezzo per i cittadini, per recuperare quanto investito. Quindi, opteremo per un partenariato pubblico/privato, quest’ultimo contenuto. Mi hanno spiegato che il privato e’ utile inserirlo da subito, con una regolare gara ovviamente, perché può aiutare in tutte quelle dinamiche di realizzazione e sistemazione dell’impianto termale, con tutti i suggerimenti di un addetto ai lavori. Io sono dell’idea che il pubblico debba fare il pubblico e il privato debba fare il privato. Noi metteremo dentro un privato che fa un minimo e partiremo con il piede giusto. Qui siamo ad Agrigento e io vi dico che noi ci stiamo impegnando e che io ci metto la faccia per le Terme di Sciacca!”.

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